Una delle mie saghe preferite di sempre è sicuramente Resident Evil, con una particolare passione per il secondo capitolo. Non conto ormai più le volte ho esplorato la stazione di polizia di Raccoon City e il numero di jump scares avuti da quel dannatissimo coccodrillo gigante nelle fogne. Quando poi, nel 2019, uscì la sua versione remake, tanto ambita da ogni fan che si rispetti della saga di Resident Evil, dopo l’uscita del primo capitolo su Nintendo Gamecube, puoi ben immaginare il mio sommo gaudio nel giocarlo e nel far riaffiorare i ricordi della mia infanzia.
Resident Evil 2 è, probabilmente, il capitolo che ha fatto avvicinare di più i videogiocatori dell’epoca a questa saga, tanto che in Capcom, da sempre maestra nello spremere ogni singola goccia per le proprie IP (ogni riferimento a Street Fighter II Super Turbo Alpha Omega Revival Che al Mercato mio Padre Comprò è puramente voluta) decise che c’era spazio per le avventure di Leon e Claire non solo su PlayStation, ma anche su altri lidi.
Eh no, non mi riferisco alle versioni Gamecube o Dreamcast le quali, a conti fatti, erano dei semplici porting diretti 1 a 1, ma di veri propri azzardi a volte nemmeno finiti. Che dici li vediamo insieme questi esperimenti, a volte riusciti benissimo, altre un po’ meno?
Resident Evil 2 – Tiger Game.com
Partiamo con il male, il male assoluto. Se sei un giocatore nato negli anni ’80 probabilmente ricorderai i giochi di Tiger, importati in Italia da GIG. Erano il dono perfetto per le feste di compleanno dove non sapevi cosa regalare (il più delle volte nelle sue versioni tarocchissime, che oggi chiameremmo cinesate).
Se non fai parte di questa categoria ti spiego brevemente di cosa si tratta. Erano console portatili, vendute principalmente nei negozi di giocattoli ed edicole, i quali cercavano di scimmiottare i più blasonati nomi in circolazione nel campo videoludico. Si faceva uso di immagini fisse che si accendevano e spegnevano alla pressione di uno dei nostri tasti, riprendendo la stessa tecnologia delle calcolatrici.
Divertenti per mezz’ora per poi finire nell’oblio di qualche cassetto. Perché avevano avuto un successo impressionante? Perché andavano a riprendere brand di famosi videogiochi, quindi avremo i GIG Tiger di: Street Fighter II, Strider, Robocop, Terminator e tanti tantissimi altri (Tiger era riuscita a stingere accordi anche con il mondo del cinema).
Dopo anni a lavorare a ciofeche del genere, perché diciamola tutta e subito, non erano divertenti manco per nulla, Tiger decide che era il momento di fare il grande passo ovvero andare a contrastare Nintendo, in uno dei campi dove spadroneggiava e fare una console portatile da far entrare in diretta competizione con il Game Boy. Nasce quindi, nel 1997, il Tiger Game.com ovvero una macchina basata su cartucce che, sulla carta, aveva delle caratteristiche anche abbastanza interessanti, come la possibilità di collegarsi ad internet (da qui il suo nome).
Oltre a questo, visto che negli anni erano stati stipulati tantissimi contratti, si avevano in mano delle licenze davvero niente male, come ad esempio: Mortal Kombat, Duke Nukem 3D e appunto Resident Evil 2. Cosa potrà mai andare storto? Diciamo tutto se la tua console è grossa quanto due Game Boy normali, consuma il doppio di batterie, ma soprattutto è in bianco e nero, in un’epoca dove persino Nintendo aveva deciso di passare ai colori con il Game Boy Color. Esce, tra le tantissime IP di grido Resident Evil 2, il quale è un inno al compromesso, tanto da risultare un gioco totalmente differente.
Per prima cosa, nonostante una grafica discreta per una console in bianco e nero e con una limitata capacità di calcolo, c’è da ammettere che gli sprite sono abbastanza dettagliati e anche gli ambienti sono ricreati in maniera fedele, tuttavia i personaggi sullo schermo si muovevano a mezzo frame al secondo…davvero ingiocabile.
Oltre a questo anche uno dei tratti distintivi della serie, ovvero le telecamere fisse, non erano state ricreate, si optò per una visuale orizzontale in 2D, dove il personaggio si spostava su 3 livelli. per quanto riguarda il sonoro, mancano tutte le musiche cupe che accompagnano il giocatore in questa sua avventura, mentre abbiamo ancora qualche effetto che cerca di ricreare l’atmosfera del titolo originale, ma la qualità è davvero troppo infima.
Infine è possibile giocare solamente nei panni di Leon, la missione di Claire sarebbe stata venduta separatamente dopo qualche tempo, tuttavia le pochissime console vendute (300000 unità in 3 anni di vita) decretarono la cancellazione sia del supporto alla console che del progetto di Resident Evil 2 con Claire. Ah poi Tiger è andata a fare comunella con Hasbro per creare i Furby, quindi non è che sia proprio fallita, anzi!
Resident Evil 2 – Nintendo 64
Se nella entries precedente abbiamo visto qualcosa di veramente pietoso (come un po’ tutta la console del resto), qui invece andiamo con un mezzo miracolo tecnologico, ovvero Resident Evil 2 per Nintendo 64. Siamo negli anni della battaglia serrata tra Nintendo e il suo Nintendo 64 e la neo nata PlayStation di Sony.
Da una parte una potenza di calcolo maggiore, ma supportata dalle cartucce, le quali erano ancorate ancora a soli 64 MB e dall’altra la possibilità di aggiungere più materiale grazie ai CD che Sony aveva deciso di adottare. Il non stare al passo con i tempi, costò parecchio alla casa di Mario, tanto che in quegli anni ci fu un fuggi fuggi generale, verso la scatoletta grigia che prometteva giochi più grandi e costi di produzione inferiori, proprio grazie all’uso dei CD (qualcuno ha detto Final Fantasy?).
Capcom, dopo aver fatto nascere il marchio su PlayStation, decide che i tempi sono maturi per portare Resident Evil 2 anche per il popolo Nintendaro e per farlo commissiona il lavoro a Angel Studios. Il nome non ti ricorda nulla? Se ti dico Rockstar San Diego? Beh, sì sono gli stessi quindi diciamo gente che se la cava.
Il gioco c’è tutto, sia la campagna di Leon che quella di Claire, i modelli dei personaggi e degli zombie sono dettagliati e sfruttano tutta la potenza del Nintendo 64, anche i filmati sono tutti presenti, non solo questo, viene aggiunta pure un’ulteriore modalità chiamata Randomization Mode, la quale andava mettere più o meno oggetti in maniera totalmente casuale.
La domanda adesso sorge spontanea: ma visto che la cartuccia era 64 MB mentre il titolo originale pesa quasi 400 MB, dove si è andato a tagliare? Nella qualità degli sfondi, i quali risultano nettamente più sfocati e nelle cinematiche di qualità, sia grafica che sonora, nettamente inferiore. Ma sono davvero delle piccolezze se comparate al lavoro titanico fatto da Angel Studio, il quale ha donato a tutti i possessori di console Nintendo questa perla da provare assolutamente…si anche se hai già la versione PlayStation.
Resident Evil 2 – Game Boy Advance (mai rilasciato)
Concludiamo con una versione di Resident Evil 2, la quale non ha mai lasciato lo stadio di prototipo, ma che a vederne il video lascia davvero a bocca aperta ovvero Resident Evil 2 per Game Boy Advance.
Capcom dopo aver provato, fallendo, di portare il primo capitolo della saga su Game Boy Color e averlo addirittura pubblicizzato, visto che era presente in alcuni flier con la scritta “coming soon” (ah il tempo dove non c’era internet e non avevamo la più pallida idea di quando un gioco uscisse), ci riprova provando a portare sulla sua console portatile, arrivata alla sua terza incarnazione, Resident Evil 2.
Le voci sulla questione sono molto contrastanti quindi proverò a fare chiarezza. Questo prototipo, di cui fino a qualche anno fa non si sapeva proprio nulla, è stato creato da Raylight Studios casa di produzione italiana, ancora in attività, con sede a Benevento in Campania.
Le ipotesi sulla questione sono due: la prima che il team di sviluppo abbia fatto tutto in segreto per poi sottoporre il proprio lavoro a Capcom in speranza di una benedizione, mentre la seconda, molto più probabile visto che è avvalorata da delle prove, che Capcom abbia affettivamente assoldato il Raylight Studios per creare il gioco.
Secondo le voci il contratto stipulato con Capcom, prevedeva un porting dei primi tre Resident Evil e ad avvalorare questa teoria c’è il fatto che in rete sono presenti degli screenshot anche di un eventuale primo capitolo per Game Boy Advance (niente invece per Resident Evil 3: Nemesis), solo che i tempi piuttosto lunghi avrebbero fatto scemare la questione e col tempo non se ne fece più nulla. Solo Capcom e Raylight Studios sanno la verita.
Ma tornato in topic, Resident Evil 2 per Game Boy Advance è qualcosa di veramente impressionante, creato con il motore grafico Blue Roses, il quale aveva già mostrato i muscoli in Smashing Drive, sempre per Game Boy Advance, abbiamo una versione di Leon davvero simile alla sua controparte PlayStation.
Gli zombie in questa tech demo sono tutti uguali e molto distanti dai modelli originali, in più non potremo equipaggiare nulla se non la pistola. Dal video puoi vedere che il tutto si blocca al momento in cui arriviamo al campetto da basket e, anche andando a controllare nei file di gioco, non ci sono gli asset della stazione di polizia o di altre aree. Nonostante questo resta un lavoro impressionante, che se portato a termine, sarebbe stato un vero e proprio gioiello per Game Boy Advance.