Twitch è la piattaforma di streaming per videogame (e non solo) più seguita al mondo. Con circa 2 milioni di accessi giornalieri è da sempre il canale di trasmissione più seguito e conosciuto su tutto il mercato.
Un’azienda nota per i servizi che offre anche insieme a molti (circa 13.000) partner commerciali un’ampissimo ventaglio di possibilità. Twitch ha spesso mostrato di essere una piattaforma seria e molto rigida sul rispetto delle regole.
Diversi account hanno subìto la dura legge del ban, tra questi anche nomi importanti come il presidente Trump, Dr. Disrispect e anche la squadra di Esports dei militari statunitensi. Dure lezioni che hanno fatto capire quanto Twitch ci tenga al rispetto delle leggi e delle condizioni d’uso.
Implacabile, ma incorruttibile?
Nonostante l’aspetto da sceriffo, Twitch ultimamente sta brillando un po’meno. Di recente un ragazzino ha sperperato moltissimi soldi della madre (circa 20.000$) donando a diversi streamer i sudatissimi risparmi.
La madre ha fatto il possibile per riavere i soldi, resi irrintracciabili dopo la cancellazione dell’account; ignorate le due lettere spedite al CEO di Twitch e al suo ufficio legale, la donna è riuscita a rientrare in possesso di quasi tutto il denaro grazie ad un’associazione esterna.
In questo caso Twitch se ne è un po’ lavata le mani, senza nemmeno rispondere alle suppliche di un genitore in difficoltà; nonostante il caso particolare dal punto di vista legislativo, tracciando i movimenti Twitch avrebbe potuto risolvere questa odissea in pochissimi minuti.
Circa una settimana fa, il 2 agosto per precisione, l’organizzazione no profit Artists Right Alliance ha chiamato Jeff Bezos in un’audizione davanti al parlamento americano. In questa sede l’associazione in difesa dei diritti dei cantanti americani ha accusato Twitch, proprietà di Amazon e quindi di Bezos, di far trasmettere liberamente canzoni protette da copyright.
La faccenda è davvero complessa; oltre alle tracce contenute nei videogame, molti streamer deliziano i propri fan con delle playlist create ad hoc, per non parlare dei moltissimi musicisti che trasmettono performance musicali o veri e propri dj che suonano per ore intere.
La mossa di Twitch
Le risposte a questi punti sono state davvero molto deludenti. Durante l’audizione Bezos ha addirittura affermato di non sapere se su Twitch si trasmette musica in violazione di copyright. La risposta decisamente evasiva ha sconcertato non poco la platea dando un’impressione negativa.
In seguito però Twitch si è prontamente mobilitata a modo suo; diversi streamer hanno ricevuto diversi “strike”, ammonizioni della piattaforma per gli utenti che violano copyright o altre condizioni d’uso. In sostanza gli streamer le cui registrazioni degli ultimi due anni contengono violazioni di copyright hanno ricevuto i cartellini gialli, invitando a mettersi immediatamente in riga.
I’ve been issued 2 copyright strikes on my channel (both from clips over a year old) in the past week and told that if they find one more violation in my clips, my twitch account will be permabanned. (1/4) pic.twitter.com/y8pft3spdq
— leslie (@fuslie) June 7, 2020
Questa politica ha fatto molto scalpore, dentro e fuori Twitch. La stessa Artists Right Alliance si è dichiarata delusa della politica adottata dalla società di Bezos. Le violazioni passate avrebbero potuto semplicemente essere mutate o rimosse dai canali senza ripercussioni sugli streamer.
Invece di multare gli utenti o ammonirli, Twitch avrebbe potuto rendere disponibile una raccolta musicale con relative concessioni e far trasmettere i brani dietro compenso in base alle riproduzioni, meccanismo già usato da molte piattaforme di streaming musicale.
Come cambierà Twitch?
Considerando che molti streamer, soprattutto i più famosi hanno migliaia di visualizzazioni se non di più (Ninja è arrivato a quasi 14 milioni di follower) la soluzione naturale sarebbe stata far pagare pochi centesimi agli streamer per riprodurre le canzoni scelte.
Questo semplice metodo proposto avrebbe evitato di gravare sulle casse di Twitch in cambio di un piccolo obolo ai pezzi ascoltati in trasmissione. La politica adottata dalla piattaforma lascia presagire però un futuro meno “musicale”; violare i copyright o la DMCA (Digital Millenium Copyright Act, una legge sul copyright statunitense) sarà impossibile ora che Bezos ha messo tutti in guardia su questo fronte.
Questa mossa comporterà di sicuro una diminuzione drastica di canali musicali e molti streamer non potranno più far ascoltare la loro musica durante le partite. Un comportamento non brillante, e forse anche poco furbo; non resta che aspettare e vedere come cambierà la musica (letteralmente) su Twitch.