Fra poco uscirà l’attesissimo gioco Dragonball Z: Kakarot. Non ti nego che siamo già con l’acquolina in bocca qui in redazione, e non vediamo l’ora di mettere le nostre mani su un titolo che preannuncia, almeno da quanto mostrato, davvero spettacolare. Tuttavia prima di arrivare a ciò ci siamo chiesti quanti e quali giochi ci siano stati sulla serie partorita dalla mente di Akira Toriyama negli anni ’80. Quindi sono andato alla ricerca di tutti i titoli che hanno come sfondo le avventure di Goku e compagnia merenda.
Inizialmente avevo concepito questo articolo come un cenno a tutti i giochi che compongono questa gloriosissima serie, tuttavia durante la documentazione mi sono accorto che sono veramente tantissimi, anzi troppi. Ne ho contati, comprendendo pure giochi come Jump Force, il quale non è prettamente incentrato sulla figura di Goku o simili, ben 150 dal 1986 ad oggi. Puoi capire perfettamente che fare una sola lista che comprendesse tutti i titoli, senza un minimo di spiegazione, non avrebbe avuto alcun senso, ma se sei interessato in questo, Google ti è amico. Ho deciso di virare, quindi, sulle consuete classifiche, dove menzioneremo i 5 che vanno giocati e i 5 che vanno evitati come la peste, in ordine assolutamente casuale.
5 che vanno evitati
Siccome prima si prendono le pillole amare e le notizie brutte vanno dette sempre prima (almeno nei film fanno così), partiamo con i 5 giochi che vanno evitati perché oggettivamente brutti e fatti male.
Dragon Ball Z for Kinect
Si parlava in questo articolo del super flop del decennio che corrisponde al nome del Kinect per Xbox 360. Impreciso e poco divertente, tuttavia la sua natura si prestava benissimo ad un gioco dove potessimo fare la Kame-hame-ha (o onda energetica, in gergo Mediasettiano). Perché diciamola tutta, sin dai tempi di Street Fighter tutti abbiamo messo le mani in un certo modo e abbiamo provato a sparare bolle di fuoco dalle mani. Quindi il concept era vincente, ma la realizzazione? Povera e imprecisa. La telecamera del Kinect non riusciva in nessun caso a captare con precisione i nostri movimenti ne di attacco ne in difesa, con conseguente frustrazione. Non c’è nulla da fare ottima idea sulla carta, ma niente più.
Dragon Ball Z: Ultimate Battle 22
Andiamo nella storia, su Playstation per la precisione. Che dire di questo gioco, anzi chiamarlo gioco è un’offesa bella e buona, 22 personaggi tra cui scegliere (da qui il nome) più altri 5 da sbloccare, per un totale di 27 (quindi pure la questione del nome va a farsi benedire). Una grafica che definire povera sarebbe un eufemismo, combinava personaggi in 2D con sfondi in 3D per un effetto estremamente brutto. Ricordo come se fosse ieri la mia reazione al titolo: “sembrano dei pezzi di carta che si muovono in aria”. Questo l’effetto percepito, vuoi per la legnosità dei controlli, vuoi per le animazioni davvero scarne e povere. Un disastro su tutti i fronti.
Dragon Ball GT: Final Bout
Qui so che potresti non essere d’accordo sulla questione, ma te lo dico chiaro e tondo Dragon Ball GT: Final Bout era brutto. Vedo spesso e volentieri, specialmente sui gruppi Facebook, difendere a spada tratta questo titolo senza una vera motivazione, mossi semplicemente dall’affetto che si aveva da piccoli. I movimenti lenti per un gioco che dovrebbe fare della velocità il suo punto di forza, una grafica spoglia e mal curata fanno di questo titolo un’agonia per il giocatore che decide di giocarci. Menzione d’onore per la coda di Goku, che pareva fatta di una catena di salsicce.
Jump Force
Un’entrata recente che fa molto male. Capiamoci, non reputo Jump Force un gioco brutto su tutti i fronti, però mi aspettavo tanto di più. Quando puoi contare su delle licenze così importanti, che spaziano da Dragon Ball a Ken Shiro andando su Naruto e arrivare anche a personaggi di nicchia come quelli di Jojo. Un gioco semplice e poco profondo in cui la ripetitività prende il sopravvento dopo pochissimo tempo, ma sopratutto estremamente confusionario. Questo lo mettiamo nelle classiche occasioni sprecate.
Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi
Da non confondersi con Budokai il quale, specialmente il 3, è un piacchiaduro estremamente godibile. La struttura è la medesima del titolo appena citato, avremo una mappa da esplorabile liberamente e dove potremo affrontare i nostri avversari, ci sarà una Hero Mode nella quale creare da zero il nostro combattente e farlo crescere un po’ alla volta in stile RPG. Con questi propositi il successo è dietro l’angolo…no mi dispiace, la sua ripetitività e i tantissimi quick time event ne hanno decretato il fallimento, specialmente per un gioco uscito nel 2011.
5 che vanno giocati
Dopo averti rovinato la giornata, visto che sono pienamente consapevole di averti evocato brutti ricordi, cercherò sistemare tutto con altri 5 titoli che invece vanno giocati e anzi se non l’hai fatto corri subito a recuperarli, perché, anche se non sei un estimatore delle vicessitudini di Goku, Vegeta e Bulma, con questi avrai tantissime ore di sano divertimento.
Dragon Ball Z: Budokai 3
Iniziamo subito con quello che, a detta di molti, è probabilmente il miglior gioco basato su Dragon Ball mai creato. Grafica deliziosa, con un cell shading che va a catturare perfettamente lo stile dell’opera che tratta, un giocabilità perfetta, un sistema di combattimento facile da apprendere, ma difficile da padroneggiare lo rende godibile sia ai neofiti che ai giocatori più esperti ed esigenti. In questo capitolo percorreremo tutta la saga di Dragon Ball Z, iniziando dalla storia dei Saiyan fino ad arrivare allo spin off con Broly, il bello del titolo risiede nel fatto che in base a chi sceglieremo, vivremo la storia dal punto di vista del personaggio. Una piccola perla, divertente e molto giocabile ancora oggi.
Dragon Ball: Advance Adventures
Giusto per ricordare che non tutti i giochi di Dragon Ball furono dei picchiaduro ad incontri. In questo capitolo uscito per Game Boy Advance, percorreremo la prima serie dell’anime, quella con Goku da piccolo per intenderci, in un side scrolling, con elementi platform e beat ‘m up. Uno dei migliori titoli sia per giocabilità che per resa grafica (si sa i giochi 2D invecchiano decisamente meglio) presenti sulla portatile di Nintendo.
Dragon Ball: Xenoverse
Dopo anni di alti e bassi dall’ultimo gioco fatto come Dio comanda basato su Dragon Ball (il precedente citato Dragon Ball Z: Budokai 3), Bandai esce con un’idea nuova. Ambientare la saga in un mondo alternativo e quindi avere una storia a se. L’idea, seppur azzardata, riesce e lo fa pure molto bene. Vestiremo i panni di noi stessi impegnati ad aiutare Trunks del futuro a sistemare i buchi di trama che si sono venuti a creare per colpa del cattivo di turno. Pregevole il fatto di non dover essere per forza di cose dei saiyan, ma di poter scegliere tra varie razze, tra cui i frieza, i bu, gli umani ed appunto i saiyan.
Dragon Ball: Hyper Dimension
Primo ed unico gioco uscito in Europa su SNES, parliamo di un picchiaduro ad incontri puro, alla Street Fighter, per intenderci. É stato l’apripista nel vecchio continente e l’ha fatto in modo egregio, con una grafica spettacolare (per il tempo) e un sistema di combattimento molto particolare. Infatti la barra della vita e della carica erano la medesima. Se caricavamo la nostra energia, quindi, anche la nostra barra della vita ne giovava, mentre se avessimo voluto sparare una Kame hame ha, questa avrebbe inficiato pure sulla nostra salute. Unica pecca i pochi personaggi giocabili, solo 10, con conseguente story mode striminzito.
Dragon Ball Z: Attack of the Saiyans
Cosa succede se si da in mano una licenza come quella di Dragon Ball a Monolith Software la casa di Xenoblade e Xenosaga? Esatto, un rpg con Goku protagonista fatto con controfiocchi. Usciti su Nintendo DS, ha la pecca di avere pochissimi personaggi giocabili. Tuttavia la realizzazione e la giocabilità di questo action-RPG, ne hanno decretato il successo. Peccato non aver avuto un sequel.