La verità, forse, non la sapremo mai. Quel che è certo è che l’allenatore dei New York Knicks, David Fizdale, non ha esitato un attimo a incolpare Fortnite come principale causa dei prolungati insuccessi della squadra che sta giocando la Eastern Conference.
Di 58 partite disputate nel torneo i Knicks hanno collezionato 47 sconfitte e 11 vittorie. Un record negativo che molti avrebbero attribuito agli infortuni subiti da diversi membri della squadra e, non ultimi, i dissapori ben noti tra giocatori della stessa compagine. Quel che sappiamo è che l’allenatore ha scaricato tutte le colpe della debacle sul battle royale di Epic: “I ragazzi giocano fino a tardi e il loro bioritmo è sfalsato. Non recuperano nei tempi corretti dopo gli allenamenti e questo si ripercuote sulle prestazioni in partita”.
“Il mio principale nemico non sono i Boston Celtics – ha poi concluso Fizdale -, in questo momento il mio primo avversario è Fortnite. Ed è più duro da battere di qualunque altra squadra NBA”. E sono ben due i giocatori che hanno ammesso di aver avuto dei problemi con il videogame di Epic. Il rookie Mitchell Robinson e il suo compagno di squadra Kevin Knox hanno raccontato ad alcuni giornalisti di aver avuto problemi di dipendenza da battle royale, ma che adesso hanno ripreso il controllo.
Fizdale ha infine confessato di voler provare il gioco lui stesso, così da comprendere il problema da vicino e, in questo modo, cercare di avvicinarsi di più a propri atleti.