Per completare il trittico nostalgico comprendente anche G.I. Joe e Orsetti del Cuore (i cui giochi abbiamo recensito di recente), non poteva mancare un altro grande classico dei cartoni animati: i Puffi. Le simpatiche creaturine create nel 1958 da Peyo (all’anagrafe Pierre Andrè Gabriel Culliford) sono ormai un caposaldo dell’immaginazione di grandi e piccini. Eppure, i Puffi nacquero per caso, quando Peyo nel corso di una cena si ritrovò a chiedere ad un commensale di passargli uno…schtroumpf (il nome francese dei Puffi).
A quel punto, a seguito di uno scambio di battute puffose, l’autore decise che avrebbe usato quel termine all’interno di una serie a fumetti che stava pubblicando sul celebre Journal de Spirou. E’ così che nel 1959 il pubblico conobbe per la prima volta i Puffi. Da allora il successo, tra cartoni, film a tecnica mista e videogiochi non si è mai fermando arrivando oggi a questo interessante Dreams.
Puffiamoci all’avventura!
La storia de I Puffi – Dreams è molto semplice: in uno dei suoi soliti complotti per catturare i Puffi, Gargamella avvelena le bacche che gli ometti blu sono soliti mangiare, facendo sprofondare l’intero villaggio nel mondo dei sogni, con l’eccezione di Grande Puffo (intento nei suoi classici esperimenti e quindi assente al pranzo) ed un altro, che per comodità chiameremo Puffo Salvatore.
Dopo una veloce fase di studio, il capovillaggio trova immediatamente la contromisura più adatta: Puffo Salvatore, Salvo per gli amici, deve infiltrarsi nei sogni degli abitanti del villaggio e svegliarli man mano. Una premessa per l’appunto semplice, ma in grado di dar vita ad un’avventura divertente e variegata: si passa da sogni allegri, in mondi pieni di dolci e cioccolata, ad incubi spaventosi in grado di mostrarci un lato dei Puffi triste e insicuro che non conoscevamo.
Tuttavia il più delle volte il tono rimane leggero ed incontreremo ometti blu contenti e gioiosi, pronti a salutarci e applaudire ogni nostra impresa, come una piccola tifoseria personale.
Gameplay de I Puffi – Dreams
Il gameplay de I Puffi – Dreams è molto semplice ed intuitivo, complici anche alcuni fumetti che ci ricordano i tasti da utilizzare nei vari contesti. Il protagonista ha a disposizione tutte le azioni tipiche dei platform: un tasto per la corsa, molto utile per schiacciare i nemici (ricorda qualcuno), uno per il salto, uno per afferrare oggetti da lanciare agli avversari o per far comparire delle piattaforme nascoste da utilizzare per proseguire. Inoltre, in alcuni frangenti avremo a disposizione strumenti speciali come una pistola lancia succo o un gadget in grado di fare comparire delle piattaforme, facendone sparire in contemporanea altre.
Il tutto contribuisce a rendere la formula di gioco abbastanza variegata quando giocato in singolo, anche se I Puffi – Dreams dà il meglio di sé se giocato in compagnia di un amico. In due diventa più semplice superare alcuni passaggi ostici, oltre ad aumentare il divertimento complessivo: tra l’altro in multiplayer è presente una meccanica interessante per cui, con un semplice tasto un giocatore può raggiungere l’altro, evitandogli quindi di rimanere indietro lì dove farsi strada richiede più attenzione e una maggiore esperienza in termini di platform.
In questo modo, i 12 livelli che compongono il gioco durano una manciata di ore, tutte da trascorrere piacevolmente immersi in un mondo onirico che dovremo esplorare alla ricerca di piccoli segreti, puzzle da risolvere e immancabili boss di fine livello da sconfiggere.
Segnali di stile: grafica e audio
Dreams si connota per uno stile molto colorato e allegro; spesso nell’attraversare i livelli si ha l’impressione di stare giocando a Super Mario Galaxy o Odyssey, cui sicuramente deve più di qualcosa. Addirittura, non prendermi per matto, ma in qualche livello si sente distintamente il verso prodotto dagli Sfavillotti del capitolo di Mario per Wii.
Sia come sia, il risultato sono 4 mondi originali e ben fatti, con qualche piccolo dettaglio rivedibile nei mini livelli segreti che sono meno riusciti. Anche il comparto sonoro è ben riuscito, con tracce che bene si ricollegano all’azione su schermo.