Negli ultimi tempi, abbiamo assistito a come l’attesa di un videogioco possa diventare frustrazione (dalla parte del consumatore, in questo caso i milioni di videogiocatori), nell’accezione più tossica del termine. I videogiocatori, se non accontentati, possono vantare qualche diritto sui videogiochi in produzione? In questo caso, sul diritto a vedere un gameplay prima del rilascio di un titolo?
La domanda parrebbe scontata, quasi banale, ma gli ultimi avvenimenti ci danno la possibilità di ragionare, ripensare e riformulare la domanda in base al titolo in questione. È giusto desiderare di dare un’occhiata al gameplay di un videogioco non ancora uscito? Assolutamente si. È giusto pretenderlo? No, e per un semplice motivo: non sei obbligato ad acquistare il titolo. Non sei uno degli investitori del progetto, né tantomeno un membro del team.
I trailer, anche privi di gameplay, hanno semplicemente un unico scopo: far vendere il videogioco. Punto e basta. Non è un modo per accontentare le fanbase di un franchise videoludico. E’ incredibile come le software house debbano aver paura della reazione del proprio pubblico nel momento in cui rilasciano il trailer di un progetto in sviluppo, ma senza uno straccio di gameplay. Pensi che sia semplicemente paranoico e che, in concreto, questo non succeda mai? Chiedilo a Hideo Kojima o a Ubisoft.
Il caso Death Stranding
Kojima Productions sa bene cosa voglia dire creare grosse aspettative nei consumatori. Da grosse aspettative derivano grosse rotture di scatole, per non essere volgare. Il progetto del gioco venne presentato nel 2016 e il titolo invece venne rilasciato l’8 Novembre 2019. Veloce il nostro caro Hideo Kojima vero? Non per tutti, visto che venne accusato di essere uno dei più lenti (???) produttori del mercato videoludico internazionale. Si ragazzi Hideo Kojima, uno che in appena 10 anni creó la Metal Gear Solid saga, venne definito “lento”; questa però è un’altra storia.
Il malumore della fanbase nacque quando, a pochi mesi dall’uscita, ancora si sapeva poco e nulla dell’affascinante e criptico Death Stranding, tantomeno delle modalità di gioco.
Il videogioco, in questo modo, rischiava di subire ulteriori ritardi proprio per colpa della pressione che si stava facendo su Kojima Productions, che però andò avanti sul lavoro, completandolo in tempi ottimali. Per lo più, i fan se la presero con Hideo Kojima, accusandolo di procrastinare e alludendo, con battute sulle più grandi piazze social, sulla qualità di quello che poi sarebbe stato il lavoro finale.
Il caso Assassin’s Creed Valhalla
C’è chi addirittura si è dovuto giustificare con la parte tossica della fanbase: questo è il caso di Assassin’s Creed Valhalla. In un recente articolo, ho parlato di come il direttore creativo sia dovuto scendere a patti con i videogiocatori, promettendo un lungo e corposo gameplay. Un approccio sicuramente diverso rispetto a quello di Kojima Productions, che invece ha continuato a lavorare, facendo scivolare le accuse e le shitstorm.
C’era tantissima attesa per il trailer di Assassin’s Creed Valhalla, ma al momento della visione dello stesso, molti videogiocatori hanno gridato allo scandalo per il fatto che i loro capricci (perché, siamo seri, di questo si tratta) non erano stati ascoltati da Ubisoft. Addirittura è dovuto intervenire il direttore creativo (la cui intervista la trovi nell’articolo citato poc’anzi) per calmare gli animi ed evitare temutissimi boicottaggi da parte dei consumatori.
No ragazzi miei, questi comportamenti sono infantili, controproducenti e tanto, troppo fastidiosi. Probabilmente Ubisoft ha preferito intervenire per il fatto che Assassin’s Creed è una saga parecchio più ”commerciale” rispetto a un titolo come Death Stranding; giustifico quindi entrambi gli approcci ai capricci delle due diverse fanbase.
In conclusione, non importa quanto tu attenda un titolo. Per quanto riguarda le software house, possono scegliere benissimo di rilasciare il titolo finale senza uno straccio di trailer o gameplay. Ma tu, videogiocatore consumatore, hai si diritto a lamentarti, ma non hai diritto a pretendere nulla.