Carissimi iCrewers, quella che vi stiamo per raccontare non è una news a tema videoludico o la notizia di un’imminente uscita in esclusiva. Come ogni Natale che si rispetti, fatto di regali, tradizioni e storie, anche noi ci siamo fatti prendere la mano dallo spirito di questa fredda ma al tempo stesso calorosa festività, ed è proprio una storia che vogliamo condividere con voi, forse non la più originale, non la più sconosciuta, ma di sicuro la più sentita che voi possiate leggere. Vi avverto, sarà un lungo viaggio, quindi interrompete qualsiasi attività stiate facendo, fatevi coccolare dal caldo tepore di un camino acceso, fate un bel respiro e preparatevi a vivere con noi questa straordinaria avventura!
Introduzione
Il protagonista della nostra vicenda è un ragazzo come tanti altri, un appassionato di videogame, di mega sessioni in multiplayer con gli amici ma comunque ultracritico nei confronti di tutto ciò che trova “diverso” dal suo modo di vedere le cose. Scrooge, questo il suo nickname su Steam, è quello che si può definire il classico guastafeste della compagnia, colui che trova sempre il pelo nell’uovo in qualsiasi cosa gli venga proposta, un vero e proprio flagello quando si tratta di sputare veleno su un argomento o un gioco che non trova di suo gradimento.
Proprio a causa della sua incessante e sfiancante pignoleria in fatto di videogiochi, non viene mai visto di buon occhio da quelli che sono i suoi amici/compagni d’avventura, in quanto, in ogni singola sessione di gioco, tira fuori noiosissimi discorsi sull’inutilità e l’inadeguatezza delle console attuali, sproloqui su FPS traballanti e grafica mal realizzata, texture che “io avrei fatto meglio ad occhi chiusi” e continui inviti a far andare certe persone in posti ancora inesplorati perchè il gameplay di un titolo sa già di visto e rivisto. Insomma, avrete capito che si tratta di una vera e propria spina nel fianco, dato che un elemento del genere, soprattutto quando si gioca in gruppo, riuscirebbe a far venire l’orticaria anche al Dalai Lama in persona, che per l’occasione svestirebbe i suoi panni e col sorriso lo prenderebbe a pizze in faccia.
La notte di Natale però si sa, è sempre piena di magia, e il nostro urticante Scrooge sta per scoprire qualcosa che cambierà per sempre il suo modo di approcciarsi alle differenti realtà.
Una notte da (non) dimenticare?
Sera del 24 dicembre di un anno non ben precisato, all’esterno la temperatura continua a scendere, insieme alla neve che diventa sempre più fitta e il morale che arriva sotto le suole. Il nostro protagonista, stanco e annoiato dalla solita routine natalizia fatta di caos, fastidiose luci, canzoncine smielate su quanto sia bello essere generosi e la sfrenata corsa per avvisare parenti e improvvisati amici sui mille regali da farsi fare, si concede finalmente il suo meritatissimo relax, fatto di divano, svariati snack notturni, console, TV ultrapiatto rigorosamente UltraHD 4K, cuffie/microfono e l’immancabile compagnia per la sua serata all’insegna del multiplayer online!
Che questa sia la serata buona per redimersi? Che Scrooge abbia finalmente capito che l’importanza di una serata passata con chi vuoi bene possa valere tutto l’oro del mondo? Neanche per idea! Anche stavolta non si è smentito, riuscendo per l’ennesima volta, con totale assenza di tatto, a vomitare tutto il suo disprezzo videoludico durante l’ultima sessione di gioco con i suoi amici! Stanco e visibilmente soddisfatto per aver reso la vita impossibile agli altri, Scrooge decide finalmente che la giornata può considerarsi conclusa con successo e andarsene a dormire, incosciente del fatto che qualcosa di incredibile sta per accadergli.
Il ragazzo, ormai assopito da qualche ora, comincia ad avvertire rumori sospetti provenienti dalla stanza confinante. Rumori strani, in effetti, come se qualcuno, in maniera continuativa e rumorosa, si stesse divertendo a battere dei tasti su una vecchia macchina da scrivere. Scrooge, stranito ma incuriosito, si avvia verso l’altra stanza e ciò che vede lo lascia stravolto, incredulo. In fondo alla sala, girato di spalle e seduto ad uno sgabello con in vista soltanto un antico cilindro impolverato, sembra esserci quello che ha tutta l’aria di essere uno spirito vero e proprio!
Lo strano spirito si presenta
Scrooge, ancora impietrito dalla paura e dallo stupore, rimane immobile a guardare la strana figura con l’apparenza di un signore un po’ avanti con l’età e visibilmente acciaccato. Quest’ultimo, voltatosi, incrocia lo sguardo dell’incredulo ragazzo, si alza dallo sgabello e comincia ad avvicinarsi a lui, camminando a fatica e accompagnandosi con un bastone, anch’esso malridotto. “Che cosa vuoi da me?“, domanda Scrooge, ancora scosso per quanto gli sta accadendo. “Cercare di insegnarti qualcosa, pusillanime zucca vuota che non sei altro! – gli risponde lo spirito brandendo il suo bastone – Ti ho sentito, sai, mentre ti lamentavi e sbraitavi con i tuoi amici. Sei davvero una gran seccatura, ragazzo mio!“.
Sbigottito dalle parole del vecchio signore, Scrooge riesce a malapena a balbettare un accenno di risposta: “S-si, ma c-chi o cosa s-sei tu?“. Lo spirito, scuotendo la testa in segno di disappunto e incrociando le braccia, gli dice: “Io sono uno spirito natalizio videoludico, sono qui per compiere un’importante missione e per portare un po’ di buonsenso in quel testone bacato che ti ritrovi!”
“Ok, bel vecchietto, ho capito, ma… se sei uno spirito natalizio videoludico, perchè sei così brutto? Dove sono le texture in HD?” – ribatte ironicamente Scrooge, avendo notato delle visibilissime imperfezioni estetiche nell’aspetto del burbero signore. Quest’ultimo, inarcando le sopracciglia e aggrottando la fronte, risponde stizzito: “Razza di screanzato ignorante, impara ad avere rispetto per chi è più grande di te! Io sono Emagorter, sono fatto in questo modo perchè sono uno spirito del passato – aggiunge tuonando a gran voce – e ai nostri tempi non si badava all’aspetto estetico, ma al contenuto, alla sostanza! Ora bando alle ciance, sono arrivato fin qui per impartirti una sonora lezione, che ti piaccia oppure no! E adesso seguimi, ragazzino!”
In viaggio verso terre ignote
Emagorter prende per mano Scrooge, trasportandolo nel giro di qualche secondo in una realtà alternativa, un mondo fatto di pixel e piattaforme, personaggi in 2D e texture che a malapena permettono di distinguere uno sfondo, ma dove tutti i suoi abitanti sono felici e sereni, c’è gioia in qualsiasi volto si incontri. Il ragazzo rimane interdetto dinanzi a questa situazione, non capisce come si può essere contenti di vivere in un mondo così male abbozzato, fatto tutto a quadrettoni di pixel anche irregolari, dove l’alta risoluzione e la resa in HD praticamente non esistono, dove c’è chi saltella in maniera totalmente irreale o chi si sposta a scatti. Un vero incubo per un gamer odierno come lui, abituato a giocare tutto alla massima qualità possibile, con tutte le comodità e le prelibatezze grafiche che i giochi attuali offrono.
“Dove mi hai portato? Che razza di posto è questo?“, domanda Scrooge, ancora più confuso. “Questo è il mondo in cui io ho vissuto, ragazzo mio. – gli risponde Emagorter – Come vedi, qui basta poco per essere felici. Non ci siamo mai preoccupati di quanto belli potessimo essere esteticamente, ognuno di noi è una piccola opera d’arte, ogni singolo pixel che vedi intorno a te è stato creato col cuore, con passione e dedizione. Questo è il mondo dove la fantasia regna sovrana, nessuno passa inosservato. Ogni singolo abitante di questo posto ha segnato in qualche modo la storia, creando ciò che tu stai vivendo adesso. Quello che voglio farti capire è che non hai bisogno che qualcuno ti mostri di quale materia siano fatti i singoli capelli, se non sei in grado di capire quanto meravigliosa sia la creatura a cui appartengono.
Nell’udire queste ultime parole, come un fulmine a ciel sereno, un barlume di emozione comincia a scalfire il granitico animo di Scrooge. Aveva sempre guardato la realtà seguendo un finto stereotipo di perfezione, piuttosto che soffermarsi su quello che stava vivendo. In quel momento comincia a pensare a tutte le migliaia di volte in cui si è trovato ad essere superficiale con i suoi amici, ma soprattutto con tutti quei giochi che aveva così tanto bistrattato senza reale motivo. “Ho capito cosa vuoi dire, Emagorter. Era questa la lezione che volevi darmi? – domanda un po’ infastidito Scrooge – Volevi farmi capire che non devo giudicare un libro dalla copertina? Ma che bella sorpresa! Perchè non mi dici anche che non tutte le ciambelle riescono col buco?”.
A queste insulse domande, Emagorter guarda perplesso il ragazzo, temendo di non essere riuscito ad adempiere appieno al compito che si era prefissato. “Il cuore di questo ragazzo non è pronto per comprendere la verità, – pensa tra sè e sè – forse non è ancora arrivato il momento giusto, ma non posso essermi sbagliato sul mio compito, non posso essere stato mandato qui per caso…”
Fine del viaggio
“D’accordo, mio giovane ragazzo, hai vinto. Adesso ti riporto a casa, dove potrai continuare a vivere la tua interessantissima vita senza buoni sentimenti.“, risponde lo spirito, ormai del tutto scoraggiato. La reazione di Scrooge, puntuale come un orologio svizzero, arriva tagliente come al solito: “Perfetto! Era proprio ciò che volevo, vecchiaccio, potevi anche risparmiarti la fatica del viaggio, hai anche una certa età e devi stare attento, altrimenti potresti rimetterci la pelle! Ahahahah!”
Arrivati finalmente a casa, Emagorter guarda un’ultima volta il ragazzo, con aria semi-sconfitta, ricordandogli ancora che le cose non sono sempre quello che sembrano, ma c’è molto altro da apprezzare sia in un gioco che nella vita di tutti i giorni. Terminate queste parole, lo spirito svanisce nell’aria, lasciando nell’aria un velo di tristezza e malinconia. Scrooge, per qualche minuto, rimane immobile a guardare il vuoto, ancora incapace di capire se ciò che ha appena vissuto è stato reale o un brutale scherzo della sua fantasia… non riuscendo a venirne fuori, tutto ciò che gli rimane da fare è tornarsene a letto, con la speranza di dimenticare tutto quanto e di non rivivere mai più una situazione del genere.