Nella giornate di ieri Ubisoft ha ufficializzato la nomina a Chief Creative Officer (CCO), Igor Marceau, che così prenderà definitivamente il posto vacante lasciato da Serge Hascoët, il quale rassegnò le proprie dimissioni per le accuse di molestie che investirono la software house transalpina lo scorso anno.
Marceau è all’interno della compagnia francese dal 1998, quando allora faceva parte del team di business marketing, lavorando per titoli come Far Cry e Rainbow Six. Dal 2014 è stato nella sede di Ubisoft Annecy, dove ha preso parte come Creative Director al progetto di Riders Republic , titolo in uscita il 28 ottobre 2021.
Yves Guillemot, CEO di Ubisoft, ha dichiarato che Marceau “è il direttore creativo con più esperienza, innovativo e rispettato qui a Ubisoft e nell’industria videoludica in generale”. Continua dicendo che “ha una profonda conoscenza delle motivazioni dei videogiocatori, una forte intuizione per raggiungere nuovi mercati e un esemplare stile di comando”.
Vere e proprie parole al miele con cui non concorda, però, A Better Ubisoft, un’associazione di impiegati della software house francese.
A Better Ubisoft si è sentita tradita
Parole forti sono arrivate dall’associazione nei confronti di Guillemot, accusato di non aver mantenuto la promessa di un “completo rinnovamento” del funzionamento della leadership del dipartimento editoriale. Il messaggio arriva dalla pagina Twitter dell’associazione, la quale sottolinea una “una grave mancanza di diversità tra i vice presidenti”, così come una mancanza di una “chiara espressione del processo creativo”.
We have the following statement in response to the appointment of Igor Manceau as CCO of Ubisoft.#EndAbuseInGaming #ABetterUbisoft pic.twitter.com/J1dnVzpMWT
— A Better Ubisoft 🤍 (@ABetterUbisoft) September 7, 2021
L’associazione prende atto dell’assunzione di Bio-Jade Adam Granger, avvenuta a febbraio di quest’anno, ma fa notare come non sia stato fatto nessun altro passo oltre questo, soprattutto in vista dell’assunzione necessaria di altri due Vice President. In aggiunta, il comitato sottolinea che il team creativo sia “composto da persone bianche che hanno un background culturale uniforme”, in contrasto con quanto promesso da Guillemot.
A Better Ubisoft dichiara di non avere fiducia per il futuro del team editoriale e conclude ricordando di come Patrick Plourde continui a ricoprire il ruolo di Vice Presidente Editoriale, nonostante numerosi documenti attestino la sua condotta non appropriata.
L’atmosfera continua ad essere tesa nella software house transalpina. Aspettiamo di vedere come si evolverà la vicenda.