Il Cloud Streaming è una pratica che prende sempre più piede in ogni aspetto dell’intrattenimento, basti pensare a Youtube, Netflix e Spotify, ma da un po’ questa tipologia di servizi stanno entrando anche nell’ambiente videoludico.
PS Now è un chiaro esempio, tale servizio permette di giocare a titoli storici delle console Sony sulla propria Playstation 4 e anche su PC – in molti paesi-. L’interesse verso questo tipo di servizi sembra essere arrivato anche al competitor diretto di Sony, Microsoft infatti sta lavorando su “Project xCloud” che entrerà in una fase di beta pubblica nel 2019; persino Google è al lavoro su un servizio simile con il suo Project Stream che permetterà di giocare ad Assassin’s Creed Odyssey dal 5 Ottobre su Google Chrome.
Facendo però più attenzione ai dati non è tutto rose e fiori, infatti Mat Piscatella, un analista del NPD Group, ha rilasciato una dichiarazione molto interessante di cui qui sotto potete leggerne un estratto:
Video e musica funzionano bene attraverso lo streaming, ma le sfide del gaming creeranno sempre un’esperienza meno soddisfacente a meno che esistano le condizioni di internet ideali, cose che non ci sono negli Stati Uniti
Il Gaming Streaming permette però a persone dotate di macchine poco performanti di eseguire giochi che altrimenti non potrebbero neanche avviare e l’analista ne prende atto:
Lo Streaming è un modo per permettere alle persone di utilizzare i propri contenuti ovunque e permette a quelli che non potrebbero usufruire di certi contenuti di accedervi. Il contenuto non sarà meno caro e l’esperienza non sarà migliore. Consoles e PC potrebbero diventare hub, ma non andranno via.
Anche Nvidia ha avviato un programma di cloud streaming chiamato GeForce Now e permette anche ai possessori di computer Apple di giocare a titoli che sarebbero inaccessibili altrimenti.