Il videogioco negli ultimi anni si sta riscoprendo figlio del cinema.
Basta dare un’occhiata ai tripla A di oggi, ma non bisogna andare troppo avanti nel tempo per capirlo: grafiche che rispecchiano sempre più la realtà, movimenti sempre più accurati e foto realistici, che ricordano le movenze di un attore, una vera e propria regia durante le cutscene (elementi già presenti dai tempi della prima Playstation)… Ormai i critici videoludici devono essere, in parte, critici cinematografici.
Generalmente, quando si adatta un prodotto cinematografico (che sia un film, una serie TV o una serie animata), si prende anche l’impegno di doppiarlo: cambiare le voci in lingua originale per sostituirle con la lingua in cui si sta adattando l’opera.
Riscoprendosi “figlio” del prodotto cinematografico anche un videogioco, se prevalentemente narrativo, ha bisogno di essere ridoppiato. E quindi eccoci a parlare della storia del doppiaggio nei videogiochi, come si è evoluto, i doppiaggi e ruoli più iconici che hanno lasciato il segno per l’interpretazione o per altre ragioni.
Un po’ di storia italiana – Dal cinema degli anni trenta al videogioco negli anni duemila
In teoria, il doppiaggio in Italia è nato negli anni trenta, impegnando inizialmente attori, come Lydia Simoneschi, Miranda Bonansea (i più grandicelli forse ricorderanno Shirley Temple, di cui era la doppiatrice ufficiale), Romolo Costa e Paolo Stoppa, ma solo nel 1935 il doppiaggio diventerà una professione
Nel corso degli anni, la scelta di doppiare si allargò ad altri prodotti audiovisivi oltre ai film: serie tv, serie animate, fino ad arrivare ai videogiochi.
Il doppiaggio videoludico ha avuto inizio nel 1995 a Milano, con la Synthesis, azienda ancora attiva nell’ adattare e doppiare anche titoli di punta, nonché una delle aziende italiane più antiche che fanno questo lavoro.
Le prime voci nei videogiochi – Gli anni ottanta e novanta
Facciamo un salto tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni duemila, e spostiamoci dal nostro bel paese per fare un discorso più generale.
Nel corso del tempo, i videogame si sono evoluti, la tecnologia si è ampliata: le migliori capacità audio e la dipendenza dalla recitazione vocale hanno creato nuove sfide e percorsi per la traduzione, consentendo l’uso del doppiaggio e un serio impegno nella traduzione e la registrazione di nuovo audio.
Due dei primi titoli ad avere delle voci in alcuni frangenti (seppur molto robotiche) uscirono, entrambi, nel 1983: Berzerk e Spike. Un gioco più vecchio, invece, è Castle Wolfenstein, datato 1981.
Per arrivare, tuttavia, a un doppiaggio più vicino all’attuale bisogna andare ai tempi della prima Playstation.
Un titolo uscito nel 1996 fu il primo Resident Evil, e comprendeva un doppiaggio completo di tutte le cutscene, nonostante per moltissimi giocatori… Le voci dei personaggi erano inascoltabili, soprattutto quella di Jill.
Il doppiaggio videoludico oggi
Mettendo da parte i piccoli fallimenti, è quasi ironico parlare di doppiaggio videoludico in Italia dato che, ahimè, si doppia sempre meno e ci si deve abituare ai sottotitoli anche per molti titoli tripla A.
Tuttavia, per ricordare come alcuni artisti hanno segnato i videogiochi, sarà stilata una bella lista sui ruoli meglio interpretati in Italia e che hanno creato, secondo iCrewPlay, scene da far venire i brividi.
Ecco alcune scene da brivido in Italia.
Contiene alcuni spoiler per The Last Of Us, Il Professor Layton e Il Futuro Perduto, Mass Effect 2-3, Warcraft III, Uncharted 2
Tess e la sua scena finale in The Last Of Us
“…In quella scena si percepisce come Tess allontani i protagonisti per paura di far loro del male, ma al contempo ha paura di essere lasciata sola a morire.
Tutto questo si percepisce oltre che dall’impeccabile motion capture, soprattutto dall’inflessione data nel doppiaggio” (Angela Pignatiello)
Mass Effect 2-3
“Dal mio punto di vista invece ho provato veramente tante emozioni all’interno di Mass Effect 2 e 3. Soprattutto nel discorso pre final quest che Shepard fa alla sua squadra…” (Leo Skywalker)
Arthas Menefil – Warcraft III
“Il doppiaggio di Claudio Moneta di Arthas Menethil in Warcraft III, quando trova Frostmourne, dopo aver perso il senno, e prima di impugnarla afferma di: “poter sopportare qualsiasi maledizione e di poter pagare qualunque prezzo per salvare il suo popolo e la sua patria’” (Tommaso Niconti)
Sullivan e la scogliera in Uncharted 2
“Sullivan in Uncharted 2, quando alla fine del Bormio dice a Nate di buttarsi dalla scogliera e di non preoccuparsi per lui!” (Barbara Mazzarelli)
Le origini di Sigma – Overwatch
“Per quanto riguarda la scelta di un doppiatore, parlo di Sigma in Overwatch.
Questo perché nel video delle origini, di pochissimi minuti, il doppiatore riesce subito a far capire la disperazione e la follia che caratterizzano il personaggio. Molte frasi di quel video non darebbero le stesse emozioni con un doppiaggio mediocre.
Chiaramente la regia del video aiuta molto, ma il contributo del doppiatore è sicuramente fondamentale.
Lo stesso vale per tante frasi pronunciate durante il gameplay, che contribuiscono a caratterizzare il personaggio.” (Gabriele Rocca)
Gli addii finali nel Professor Layton e il Futuro Perduto
“Ho amato l’intero doppiaggio in italiano di questo titolo, ma per questa lista sono andata sul facile, sulle scene volutamente commoventi… Beh, alla Level 5 hanno fatto bene il loro lavoro: questi addii (soprattutto il primo) hanno fatto piangere molti giocatori.
Nell’addio del Professore a Claire, Layton le dice persino di aspettare: sentire così a bruciapelo che dovrà andarsene… sarà stato un bel peso.
Voglio ricordare il “Claire, aspetta!” così inaspettato da parte del Professore, che grazie a Oliviero Corbetta è stato detto con ogni emozione mista e contrastante che il nostro archeologo potesse provare. Quando Claire se ne va, però, iniziano i lacrimoni sia da parte dei giocatori, sia da parte di Layton perché sì, questa è la primissima volta in tutta la saga per DS in cui Layton piange.
Ma dopo tutto ciò si va da un pianto all’altro con l’addio di Luke al Professore: due compagni che avevano quasi stretto un rapporto padre-figlio, ma che purtroppo devono separarsi. Luke chiede quasi subito al Professore se quello è un addio, ma lui risponde tranquillo che è un “arrivederci”.
Luke alla fine inizia a piangere. Come suo solito, Layton gli dice che un gentiluomo si contiene sempre, ma Luke continua a piangere a dirotto, e tra le lacrime gli dice per la prima volta che “Non è ancora un gentiluomo”.
Qui il lavoro di Lorella De Luca si fa sentire, e questa frase ti fa ancora una volta piangere, anche qui assieme a Luke, che seppur quasi ribellatosi al pacato rimprovero del professore, sfoga le sue lacrime proprio abbracciandolo. Entrambe sono scene rese davvero bene, e che si vede che sono state trattate da dei professionisti come Debora Magnaghi (Claire), Oliviero Corbetta (Layton) e Lorella de Luca (Luke).” (Eleonora D’Amico)
Anche all’estero ci regalano emozioni
Anche all’estero, però, si sono dati molto da fare con la voce, che sia la lingua originale del titolo o meno; anche qui vogliamo elencare alcuni ruoli e alcune scene resi forti proprio dai colleghi esteri di Lorenzo Scattorin, Jolanda Granato, ecc…
Questa lista contiene spoiler per Detroit Become Human, Persona 5, Metal Gear Solid 3
Metal Gear Solid 3 e il discorso di The Boss
“Allora, The Boss. Quel discorso è pesantissimo, parla di guerra, dei cambiamenti che ci potrebbero essere nel tempo, di nucleare ecc ecc… è un discorso che dura per ore, per poi sfociare nella sua stessa morte.
Ma per come è doppiato riesce a catturare l’attenzione, a far stare il controller sul tavolo senza mai toccarlo per un bel po’ di minuti. Emoziona. E non il discorso in sè, che in certi punti è tutta roba storica che può risultare noiosa per un non appassionato della materia. È il doppiaggio che rende tutto magico. Oltre alla regia di Kojima e del suo team che ovviamente era il top, per l’epoca PS2.” (Angela Pignatiello)
Metal Gear Solid 3 e il discorso di Eva
“…Potrei parlare del finale di Metal Gear Solid 3.
Il monologo di Eva è semplicemente stupendo, dato che la doppiatrice comincia con un tono malinconico, che poi arriva a dei veri e propri singhiozzi alla fine.
Per questo motivo, la spiegazione degli eventi diventa molto di più, dato che la tristezza per la morte di The Boss si concretizza in quel dialogo.” (Gabriele Rocca)
Detroit Become Human e il canto dei devianti
“Vado tutto su Detroit: Become Human. Nel percorso di Markus si possono prendere scelte tali da condurre il personaggio a cantare assieme agli altri devianti. Veramente, è stata una scena toccante.” (Leo Skywalker)
Persona 5 – La disperazione di Akechi
“Mio Dio. Inizio così, perché considero quelle ‘voice lines’ e quei dialoghi dei capolavori, per come sono stati interpretati. Robbie Daymond si è davvero impegnato per questa parte in particolare, nell’interpretare Akechi. Durante la sua battaglia, ma anche nei dialoghi prima di essa… Mi ha messo un’inquietudine addosso che non avete idea.
Il suo background può essere abbastanza classico, da un certo punto di vista, e quel che dice potrebbe essere considerato ai livelli di uno “spiegone”, anche se è possibile che stia semplicemente delirando, ma come sono state rappresentate le conseguenze di tutto ciò… mamma mia. Solo applausi.
Una voce quasi raschiata, sporca, e ‘malata’ come Akechi stesso. O meglio, come l’ha reso il suo passato.” (Eleonora D’Amico)
Personalmente ritengo il doppiaggio una delle armi più potenti che può avere una narrazione. Nel campo videoludico quest’arte si sta curando sempre di più (non parlo, purtroppo, del caso italiano, perché il nostro paese è in carenza di videogiochi recenti doppiati), salvo alcuni casi, rispetto ai primi tempi in cui fu introdotto: ricordiamo la particolarità del dialetto tipico del West in Red Dead Redemption 2, bellissimo particolare del doppiaggio di questo titolo. Si possono dare tante sfumature a una scena, a un personaggio, oppure solo a una singola frase, associando una semplice voce ed espressione.
Un articolo bellissimo. Il doppiaggio nei videogiochi è molto importante, sempre più giochi ormai si affidano a dei veri professionisti. Un buon gioco senza un buon doppiaggio non sarebbe la stessa cosa.
hai completamente ragione, un buon doppiaggio è la base per portare vere emozioni ai videogiocatori.