La parola “Ninja” normalmente rievoca immediatamente l’immagine del guerriero vestito di nero che combatte usando una spada e lanciando shuriken e kunai. Per le nuove generazioni invece, questa parola è sinonimo di Twitch e videogioch in streaming. Richard Tyler Blevins è il vero nome di Ninja, lo streamer più famoso del momento che conta oltre 3 milioni e mezzo di followers su Twitch e il suo successo è in costante crescita.
La crescita della sua utenza non è tra le più veloci, basti pensare a Logan Paul, che in meno di un anno è riuscito a raccogliere oltre 10 milioni di fan. Per molti, specialmente per i non appassionati del mondo dei videogiochi, questo dato potrebbe essere insignificante, ma in realtà è indice di un mondo che sta prendendo sempre più piede nel settore dell’intrattenimento.
Il mondo dei videogiochi, Infatti, sta cambiando radicalmente, grazie anche all’avvento degli esports, per i quali vengono organizzate vere e proprie competizioni a livello mondiale, tra i giocatori più bravi in assoluto. Questi eventi stanno portando sempre più alla luce il mondo dei videogames, anche per i profani, tanto che di recente era stata fatta una proposta per portare gli esports alle Olimpiadi, successivamente respinta per incompatibilità con le altre discipline (per fortuna).
Twitch è forse lo strumento che sta contribuendo maggiormente alla diffusione di questo fenomeno, poiché è un mezzo di intrattenimento forse al pari di Netflix, dove l’utente può scegliere cosa guardare. Con i suoi guadagni, Ninja ha fissato un altro record, quello dei $500000 al mese, derivanti dalle politiche di Twitch, che danno la possibilità agli utenti di iscriversi pagando una piccola quota oppure fare delle donazioni libere. Proprio grazie a questo e al grandissimo numero di fan che lo seguono, parliamo di oltre 200000 persone per ogni diretta, i guadagni di Ninja schizzano alle stelle ogni mese.
Il successo di Ninja solleva anche un’altra questione, quella dell’influenza di determinati personaggi che riescono a raggiungere molto più facilmente un determinato target, ossia quello dei più giovani. Ormai, i videogames non sono soltanto un mezzo d’intrattenimento, ma uno strumento per la comunicazione in grado di lanciare messaggi, attraverso personaggi come Ninja e tanti altri, che arrivano principalmente ai giovani. Allo stesso tempo, si dovrebbero eliminare tutti quei preconcetti per i quali si tende a etichettare i videogiocatori e videogames, come qualcosa di superficiale.
Il mondo dei videogiochi è oggi qualcosa con il quale abbiamo a che fare ogni giorno, volenti o nolenti, ce ne accorgiamo quando vediamo personaggi come Ninja che fa il countdown di Capodanno a Times Square, che affianca Michelle Obama per lanciare un messaggio ai giovani, oppure che viene avvicinato da Robert De Niro per un selfie da mandare ai i suoi nipoti. Insomma, i videogame, oggi, fanno parte del nostro quotidiano, che ci piaccia oppure no.