Dan Houser, storico fondatore dell’acclamata azienda di videogiochi, Rockstar Games, ha annunciato la sua dipartita dopo aver capitanato la medesima sin dalla sua fondazione.
L’annuncio arriva come un fulmine a ciel sereno, nulla era trapelato in questi giorni riguardo ad una sua plausibile uscita di scena. Il fondatore è stato il capo di un’azienda che ha saputo consolidare un successo inimmaginabile grazie a racconti fittizi di un’America immaginata e raccontata sotto gli occhi di malviventi, plagiata da una malavita che sogna il suo impero economico e il suo successo, contornato da un mondo di gioco che ripropone la stessa bellezza paesaggistica e lo stesso fascino naturale degli Stati Uniti che conosciamo.
Giochi come la serie di Grand Theft Auto, i due capitoli di Red Dead Redemption, Bully e Max Payne 3 sono alcuni delle mastodontiche produzioni Rockstar nei quali possiamo rivivere l’America sotto diversi aspetti e dietro il racconto di fuorilegge e criminali.
Fatta eccezione per Max Payne, Dan Houser e Rockstar Games hanno da sempre voluto re-immaginare i loro Stati Uniti con racconti eccezionali dai colpi di scena perfetti e originali, e dalla ricostruzione passaggio dopo passaggio dell’America di fine ottocento o del nuovo millennio.
Insomma, in qualità di vicepresidente, Rockstar Games perderà un pietra miliare nel campo della programmazione dell’ottava arte, ma la notizia – comunque – è stata riportata da Take-Two (publisher dei contenuti di Rockstar), il quale ha diramato il seguente comunicato:
Dopo una lunga pausa cominciata nella primavera del 2019, Dan Houser, vicepresidente e direttore creativo presso Rockstar Games, lascerà l’azienda. L’ultimo giorno di Houser sarà l’11 marzo 2020. Siamo profondamente grati per il suo contributo. Rockstar Games ha creato alcuni tra i mondi più acclamati e di successo, creando una community vasta di appassionati e un team talentuoso, il quale rimane concentrata sui suoi futuri progetti.
DAN HOUSER E IL SUO ABBANDONO
Dal comunicato non traspare il motivo di questo abbandono improvviso, ma se dovessimo fare delle congetture, la pausa cominciata un anno primo potrebbe far pensare che qualcosa deve essere accaduto all’interno dell’azienda. Ovviamente, può anche darsi che si tratti di una pausa spontanea dopo una mole di lavoro enorme (ricordiamo che l’ultima fatica di Rockstar Games, Red Dead Redemption II ha avuto una gestazione durata otto anni di lavoro).
Tralasciando ipotesi e congetture, non sappiamo quali siano i piani futuri di Dan Houser, ma non possiamo che augurargli il meglio in vista dei suoi progetti personali.