Difficile spiegare cosa sia, nel profondo, Magic The Gathering ad un non-adepto ma è altrettanto difficile non averne mai sentito parlare, anche di sfuggita, da qualche amico nerd. Semplificando veramente molto il concetto, possiamo dire che è il più vecchio e famoso trading card game in circolazione, quantomeno nella sua forma cartacea.
I giocatori si sfidano sui tavoli di ludoteche, fumetterie e qualsiasi locale si azzardi ad ospitare un torneo, fin dal lontano 1993, anno in cui Richard Garfield ha pubblicato la prima, rarissima, edizione di Magic The Gathering. Da allora il gioco si evoluto, ha acquisito meccaniche sempre più complesse, una foltissima schiera di appassionati ed è stato sdoganato da “passatempo nerd” ad un concetto quasi mainstream. Sono sorti e tramontati numerosi “cloni” con ambientazioni tra le più svariate ma alla fine è sempre stato il gioco di Wizard of the Coast a restare saldo in questo caotico alternarsi.
Una delle più grandi pecche, però, è stata la mancanza di una valida controparte digitale. Non che siano mancati i tentativi, anche illustri, ma purtroppo (o per fortuna, se ti piacciono le sfide) Magic richiede una solida Intelligenza Artificiale (o umana, se è per questo) per essere godibile e costanti aggiornamenti per adeguarsi a meccaniche nuove e a nuove strategie con vecchie carte. Problemi dettati, per la maggior parte, dalle limitazioni tecniche delle macchine su cui il gioco girava. In realtà più che a un goffo simil-RPG come il primo “Magic: The Gathering” del 1997 per PC, gli utenti provenienti dal mondo “fisico”, hanno sempre bramato un solido multiplayer. Esiste una soddisfazioni migliore di annichilire l’avversario in una combo attentamente pianificata?
Magic The Gathering Arena ha colmato questo vuoto, passando attraverso un lungo periodo di beta testing e ora, nella scintillante bellezza dello Unity Engine e con una ragionevolmente buona automazione dei meccanismi di gioco, si presenta nella sua versione ufficiale. I neofiti sono introdotti da una serie di match contro la IA che servono a prendere dimestichezza con le fasi e le dinamiche poi, con uno dei mazzi precostruiti o con il proprio deck ci si può tuffare nella mischia. Tapping, abilità attivate o innescate, priorità, pila: tutto gestito in maniera impeccabile dal sistema, mentre noi possiamo tenere le dita incrociate sperando di “scombare” nella prossima pescata o uscire dal controllo avversario.
Ci sono, ovviamente, alcuni aspetti migliorabili: sarebbe interessante, ad esempio, avere una “lista amici” anziché essere costretti ogni volta a digitare il nickname dell’avversario, per uno scontro diretto ma sono, in generale, piccolezze. Interessante per i super-fan e giocatori accaniti la possibilità di trasformare le “vere” carte in “carte digitali” tramite codice presente sulla carta stessa. Sicuramente un titolo a cui concedere una prova!