La next gen è ormai realtà, a tal punto che non è più il caso di chiamarla “next” ma di usare il nome che più le è consono, ovvero “current”. I problemi di riassortimento negli store, sia on line che fisici, sono ormai cosa tristemente nota e accaparrarsi una PlayStation 5 o una Xbox Series X, a due mesi dall’uscita, è tuttora impresa ardua.
Quale mossa migliore, dunque, se non quella di acquistare proprio in questo momento una bella Nintendo Switch nuova fiammante? Si perché già non sono mai stato un cosiddetto early adopter in ambito console, di quelli cioè che amano entrare in possesso di un nuovo hardware all’uscita dello stesso e questo per diversi motivi, vedi il fatto che spesso i primi modelli si portano con sé difetti di fabbrica in numero superiore alla media, oppure la scarsa (per non dire nulla) presenza di software tale da giustificare un passaggio generazionale e non da ultimo il corposo backlog che mi porto dietro e che ci tengo a concludere prima di passare oltre.
In aggiunta, ho voluto riprendere la mia sana abitudine di possedere tutte le console principali uscite sul mercato, cosa che non mi capitava dalla generazione mitica di PlayStation 2, Xbox e GameCube, avendo voluto saltare tutte le successive console Nintendo che poca attrattiva esercitavano su di me.
Sono però sempre stato un grande amante di Nintendo, soprattutto nell’epoca dei 16 bit e la tipologia stessa di Switch, oltre al parco titoli di grande interesse, mi hanno spinto nel natale di quest’anno a fare il grande passo, complice anche un’offerta da Game Stop che mi ha fatto risparmiare notevolmente su un prezzo di vendita che, diciamo la verità, per quanto concerne i prodotti della Grande N non è mai stato molto dalla parte degli utenti.
E allo stesso modo devono essere stati in tanti a pensarla, se è vero come è vero che Nintendo Switch soprattutto nell’ultimo anno sta frantumando diversi record di vendita in tutto il mondo, dopo il flop di Wii.
Perché scegliere Nintendo Switch alla fine del 2020?
Già tempo fa in un precedente articolo avevamo argomentato sul perché potesse essere una buona idea acquistare una Nintendo Switch proprio in un momento in cui le nuove console vedevano la luce sul mercato, e devo dire che quanto scritto in quell’approfondimento si è prontamente realizzato. Cosa mi sono trovato di fronte, quindi?
Beh, in primis, un hardware che nonostante sia uscito ormai praticamente 4 anni fa non è invecchiato di un secondo, questo proprio per via della sua caratteristica di essere una console ibrida, fruibile sia dal divano di casa che in portabilità.
Devo dire che non ho mai sentito l’esigenza di una console portatile nei tempi recenti ed in effetti mi sto ritrovando a giocare per il 90% del tempo in modalità fissa, cosa che nonostante le previsioni offre un’esperienza di tutto rispetto, ovviamente se non confrontata con le altre console di pari generazione, decisamente più performanti.
Ho trovato abbastanza scomoda la modalità portatile, forse dovuta al fatto che ci gioco soprattutto da sdraiato e probabilmente questo influisce sulla praticità della presa.
Problematica che, invece, non ho affatto riscontrato in modalità fissa, e i joycon inseriti nel relativo dock ci regalano un sistema di controllo che francamente non mi aspettavo così comodo ed efficace, soprattutto considerate le molte voci circolate circa il fatto che fosse necessario acquistare un controller pro per avere un’esperienza godibile.
Nintendo sui giochi non sbaglia un colpo
Dal punto di vista software, invece, il feeling è sempre quello: di fatto, un aspetto che mi ha spinto a comprare Nintendo Switch è stata la presenza di Zelda Breath of the Wild; ho giocato solo alcuni titoli della saga di Link, adorando The Wind Waker su GameCube, e mi affascinava vedere come i programmatori avevano reinventato la serie calandola in un contesto open world che fosse però coerente con il magico mondo della Principessa.
Qualche appunto mi sento di farlo dal punto di vista tecnico; non dal lato framerate, che invece mi sembra piuttosto stabile, ma dal punto di vista dei pop up che in alcuni frangenti minano più del dovuto l’esperienza, facendo apparire gruppi di nemici praticamente all’ultimo. Si tratta però di un aspetto che non oscura l’enorme qualità del gioco che, anche all’alba del 2021, merita da solo l’acquisto della console.
Un altro titolo che mi ha spinto su Nintendo Switch è stato Metroid 4, di cui però da mesi si sono perse le tracce. Sappiamo che il lavoro è praticamente ripartito da zero perché non rispettava gli standard di qualità attesi, questo significa che passerà ancora molto tempo, purtroppo, prima di poterlo giocare.
Poco male, perché anche in questo caso il backlog di 4 anni è piuttosto corposo e sono curioso anche di provare su Switch esperienze particolare tipiche della casa di Kyoto come Animal Crossing: New Horizons o altre che sfruttano le particolari caratteristiche della console come i vari party game.
La Grande N ha fatto di nuovo centro
Insomma, è proprio il caso di dire che quando vuole, Nintendo sa ancora produrre hardware di grande livello rendendolo appetibile; il mio primo mese di fruizione promuove Switch a pieni voti e, come per l’articolo scritto tempo fa, ti invito a considerare l’ipotesi di acquistare la console perché sono certo che non te ne pentirai.