Siamo nel 2022 e a settembre è tornato su console e negli store (online e fisici) Pac-Man World. Per l’occasione, il titolo ha cambiato nome di Pac-Man World Re-Pac (lo abbiamo anche recensito se vuoi approfondire). Si tratta di un remake decisamente fedele, forse perfino troppo, del classico platform 3D uscito originariamente nel 1999 e che segnò la prima vera avventura tridimensionale della famosissima icona Namco. Ma questo articolo non vuole approfondire l’allegra e colorata epopea di Pac-Man e famiglia, vuole invece approfondire come il mondo dei platform in 3D stia cercando di sopravvivere al tempo… riproponendo il passato con risultati quasi sempre discreti. Ma procediamo con ordine.
Platform 3D vive ancora: il caso Crash Bandicoot
Crash Bandicoot, ex mascotte PlayStation, ex creatura Naughty Dog e attuale proprietà di Activision a sua volta acquistata da Microsoft per la divisione Xbox (quanto può essere imprevedibile il destino?) dopo una sequela di titoli poco coinvolgenti e che avevano come protagonisti dei bizzarri titani, torna su console nel 2017 con un remake fedelissimo dei primi tre capitoli che ne consacrarono l’indiscusso successo. Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy è un successo di mercato e critica. Crash Bandicoot riesce a riconquistare riflettori, torna alla ribalta con il proprio passato svecchiato graficamente (in modo spesso pregevole) e mostrando al mondo com’erano i platform di un tempo. Un genere che non faceva sconti. Il livello del ponte del primo Crash Bandicoot miete ancora vittime tra coloro che ne ignorano i “trucchetti” (e non solo). Nonostante una difficoltà di tutto rispetto, come detto, la collection piazza oltre dieci milioni di copie.
Il successo del marsupiale arancione, spinge Activision a due mosse successive. La prima, furba, commerciale e anche questa volta, ben piazzata: altro remake ma di un titolo di corse (kart per la precisione). Esatto, parliamo di Crash Team Racing Nitro-Fueled, pubblicato nel 2019 e che, basandosi principalmente su Crash Team Racing (del 1999) fonde in sé personaggi e piste di Crash Nitro Kart (sequel del 2003) e alcuni elementi di Crash Tag Team Racing (altro esperimento su ruote del 2005). Ma questa è un’altra storia. A noi interessa la seconda mossa di Activision ossia: Crash Bandicoot 4: It’s About Time. Sviluppato principalmente da Toys for Bob (che avevano già “rapito” Crash inserendolo nell’ultimo capitolo di Skylanders come DLC e con tanto di statuina, sia del marsupiale che del suo acerrimo nemico Cortex), questo capitolo si pone come sequel diretto del terzo e propone una sequela d’innovazioni non di poco conto. Prova anche a mantenere un profilo duro, offrendo un’esperienza a tratti troppo ostica ma a suo modo, innovativa. Crash va oltre le sue classiche abilità e il gioco è un buon platform da inizio alla fine, con un grado di sfida crescente e appagante. Ma, nonostante ciò, il titolo va a perdere il confronto con il remake dell’originale. Il nuovo fallisce dinanzi al vecchio (inizialmente si registrava circa l’80% in meno rispetto alla N. Sane Trilogy).
Questi dati hanno frenato la rinnovata ascesa di Crash anche se si rumoreggia, per fortuna, di un suo rinnovato ritorno a breve. Tra l’altro, la stessa Activision, prima dell’acquisto, aveva deciso di focalizzare gran parte dei propri team nella produzione di Call of Duty (siamo ad agosto 2021 e qui trovi il nostro articolo approfondito). Una brusca frenata che rischiava di coinvolgere un altro clamoroso ritorno di successo. Un vecchio compagno proprio del buon Crash: Spyro, il drago viola.
Platform 3D vive ancora: il caso Spyro
Spyro the Dragon, ex mascotte Sony, ex creatura Insomniac Games e attuale proprietà di Activision e quindi altra gloria del passato attualmente sotto il tetto verde della Xbox. Come Crash, anche Spyro ha subito una vita difficile. Dopo un successo indiscusso vissuto alla fine degli anni novanta, si vede protagonista di titoli che faticano a dargli giustizia. Approda nel 2011 nel mondo degli Skylanders occupandone il titolo e risultando la creatura di punta. non per niente il gioco si chiama ufficialmente: Skylanders: Spyro’s Adventure. Ma ben presto il draghetto viene oscurato dalla massa di altri mostri della serie per poi venire quasi dimenticato. Ma anche lui riemerge e in parte lo si deve proprio a Crash Bandicoot. Nel 2018, infatti, viene pubblicato Spyro: Reignited Trilogy, un remake dei primi tre titoli. Esattamente la stessa operazione eseguita con la N. Sane Trilogy. Il titolo vende oltre le aspettative degli sviluppatori, conquistando vette di vendita non indifferente e fronteggiando titoli come Pokémon Let’s Go, Pikachu! (e la variante Eevee) e Red Dead Redemption 2.
Il remake, curato proprio da Toys for Bob, fa parte delle conferme che consacrano il talento del team e che lo spingeranno a produrre proprio Crash Bandicoot 4. Ma, come rivelato, l’ascesa platform di Crash e Spyro in casa Activision subisce un brusco rallentamento. Questioni economiche, sicuramente, eppure c’è stata una forte dimostrazione che il platform 3D, se fatto bene, vende. E vende bene. Il dubbio però rimane: vende perché ripropone un passato ritenuto “perfetto”, vende perché sono Crash e Spyro, o vende per il genere in sé? Se al tempo Activision si era quasi arresa (con tanto di conseguenze negative dei fan che puoi leggere nella nostra notizia), ora con Microsoft sembra esserci aria di cambiamento. Un nuovo Spyro? Un sequel di Crash? Solo il tempo ce lo dirà.
Platform 3D vive ancora: altri casi
Chiudiamo questo breve viaggio da dove abbiamo iniziato. Siamo nel 2022 e Pac-Man non è l’unico platform 3D del passato a essere comparso sul mercato. Klonoa, altra creatura Namco, anche questa famosa durante la fine degli anni novanta, è tornata proprio nel 2022 a far esplodere i suoi colori sulle console attuali. Lo ha fatto con Klonoa Phantasy Reverie Series, un remake sviluppato da Monkey Craft e pubblicata da Bandai Namco Entertainment che include i capitoli principali della serie: Klonoa: Door to Phantomile e Klonoa 2: Lunatea’s Veil. Anche in questo caso, come per gli altri tre, è una trasposizione fedele e che ha visto un riscontro di tutto rispetto.
Ed è ancora il 2022 l’anno del ritorno di un’altra figura del mondo dei platform 3D che però sceglie un percorso leggermente diverso. Tornare sì, ma con un reboot. Stiamo parlando di Kao the Kangaroo, serie palesemente ispirata tanto a Crash Bandicoot quanto a Spyro. L’operazione di Tate Multimedia è, come detto, leggermente diversa ma parliamo comunque di un ritorno al passato e di un platform 3D fedelmente ancorato alle regole e ai sistemi del passato. Ancora un altro nome legato al mondo dei platform di un tempo è Ty, la tigre della Tasmania. Questa volta parliamo di una remastered dei primi due capitoli che è tornata sul mercato (retail e online) nel 2020. Un’operazione più pigra ma che, inevitabilmente, va ad unirsi al fiume di platform 3D che vengono rievocati dal passato. Chi manca ancora? Chi sta per tornare? Qualcuno ha detto Rayman?
Platform 3d vive ancora: It’s me, Mario
Non lo abbiamo citato fino ad ora ma è imprescindibile, lui, Mario. Capostitipe coraggioso e potenzialmente immortale (di cui attendiamo curiosi e speranzosi la nuova “trasformazione”). Anche lui non è stato da meno al richiamo fascinoso del passato con un’operazione commerciale che ha lasciato non pochi dubbi. Parliamo ovviamente di Super Mario 3D All Stars, collection esclusiva Nintendo Switch che contiene tre platform che hanno segnato (chi più, chi meno) la storia tanto di Mario, quanto del genere dei platform 3D: Super Mario 64, Super Mario Sunshine e Super Mario Galaxy. L’operazione, ritenuta da alcuni pigra e imprecisa, impreziosita dalla notizia di essere “a tiratura limitata” nonché “in vendita fino a una determinata data” è ufficialmente l’ultima comparsa (o ricomparsa a essere precisi) di Mario in un videogioco platform 3D. Cosa ci si aspetta da lui? Che stravolga nuovamente tutto, come solo Mario sa fare. Magari aprendo le danze sulla futura console Nintendo.
Il futuro
Cosa ci riserva il futuro del platform 3D? Quanto potrà resistere al tempo? Quanto è ancora commerciale? Quanto riesce ancora a divertire? E ancora… continueranno a scommettere e risvegliare vecchie glorie o riusciremo a vedere o scoprire nuove glorie? Noi qualcosa degna di attenzione l’abbiamo notata. Un esempio? Hell Pie (qui la nostra recensione), che per certi versi ricalca il passato di Conker, provando a dire la sua tra una scorrettezza e un’altra. Ma se guardiamo bene, nell’oceano di titoli, nel magnifico mondo degli indie (e non solo), forse c’è ancora una perla platform che attende di metterci alla prova. E tu? Quale nuovo platform 3D ti senti di consigliare? E soprattutto, cosa pensi che si aspetti nel prossimo futuro?