Nel 2002 Jane Rosenthal Robert De Niro e Craig Hatkoff fondarono il Tribeca Film Festival, manifestazione cinematografica atta allo scopo di rivitalizzare i dintorni di Tribeca (quartiere di New York) colpita fortemente da una desertificazione sociale dovuta agli attentati dell’11 settembre. Fin da subito la mostra si è distinta dalle altre per la sua apertura verso il medium videoludico che ha permesso a giochi come L.A Noire, God of War, League of Legends e What Remain di essere ammessi alle selezioni ufficiali come: “Originali forme di narrativa che combinano in sé gli aspetti del medium filmico e ludico raggiungendo nuovi standard dal punto di vista immersivo e interattivo”.
Finalmente il festival ha deciso di fare il passo successivo emoni ha annunciato che a partire dal prossimo anno inaugurerà un intero award dedicato al videogioco con la miglior narrazione, il Tribeca Games Award. Per farlo gli organizzatori si sono di affidati a 7 veterani dell’industria, scopriamo chi sono:
- Hideo Kojima: Leggendario autore nonché icona dei videogiochi (che aveva già partecipato in un’altra occasione)
- Bing Gordon: Co fondatore di Electronics Arts
- Geoff Keighley: Produttore dei The Games Award
- Nia DaCosta: Regista e sceneggiatrice
- Jon Favreau: Scrittore, produttore e direttore
- Sam Lake: Direttore creativo di Remedy Entertainment
- Kiki Wolfkill: Produttore esecutivo dei 343 Industries
Le parole della Co fondatrice del Tribeca Film Festival
La co fondatrice e CEO Jane Rosenthal ha commentato così la decisione:
“Tribeca è sempre servito a riunire diverse tipologie di artisti e pubblico per celebrare la narrazione in tutte le sue forme. È incredibile vedere come gli sviluppatori di giochi creino questi mondi immersivi con le loro storie, personaggi, tradizioni e lingue uniche. Il loro lavoro dovrebbe essere celebrato”
“In qualità di regista e narratrice, ho sempre avuto interesse a come i creatori possano spingere i confini della narrazione su tutte queste diverse piattaforme. Personalmente ho avuto una curiosità per lo storytelling non lineare per anni e penso che i giochi offrano un nuovo regno d’espressione narrativa e d’immersione che è in parte cinema, in parte gioco”
Conclude dicendo: “Abbiamo visto come i film influenzino così tanto i creatori di giochi, ma abbiamo anche osservato quanti registi siano fortemente influenzati dalla cultura videoludica”
Questo è quanto detto da Jane Rosenthal e io – personalmente – mi ritengo veramente soddisfatto in quanto rappresenta il primo passo verso un riconoscimento del settore come effettiva forma d’arte che, da parte di un’ala dell’intrattenimento, ha visto per molti anni i videogiochi come uno sterile e pericoloso passatempo per bambini. Spero vivamente che in futuro anche altri Festival seguano le orme di Tribeca contribuendo così alla creazione di un immaginario collettivo che veda i videogiochi per quello che sono, ossia, emozionanti opere d’arte interattive.