Assassin’s Creed in che direzione andrà?
Durante il pre-show del mitico E3 2018, nella splendida “City of Angels”, ovvero Los Angeles, il Vice Presidente Creative Ubisoft Canada, Lionel Raynaud, ha parlato di nuovi risvolti dei titoli capisaldi della software house, fornendo dichiarazioni in merito.
Cosa bolle in pentola? Entriamo nel dettaglio.
Ubisoft ha cambiato direzione su tutto ciò che riguarda la narrazione nei propri videogames, è palese. Si è passati dalle lunghe storie a quelle più brevi. Sarà perché gli sceneggiatori di una volta non esistono più? O perché si perde meno tempo nello strutturare una narrativa più coinvolgente? La cosa inizia a preoccupare ragazzi!
Inoltre, aggiunge qualcosa non di poco conto, la possibilità che gli eventi della narrazione possano evolversi in contesti completamente differenti.
Immaginiamo il prossimo Assassin’s Creed Odyssey, con la futura ambientazione nella gloriosa Antica Grecia, districarsi in anni, luoghi e contesti completamente differenti. Credo che si creerebbe troppa confusione nel giocatore, non trovate? Tutto ciò mi fa intendere che non si ha più quella grande forza di proporre una storia così pregna e coinvolgenti di eventi, dato che ormai il filone, vero, della narrazione pura, si è perso, colpa anche di chi vuole sempre più titoli, e accelerando i tempi degli sviluppatori qualcosa ovviamente deve essere lasciata in disparte.
Certo titoli come la saga di Ezio Auditore hanno fatto storia, sono dei cult. Qualcosa che neanche lontanamente riusciranno ad emulare e mettere su progetto le altre Software House, ma a me pare che la creatività si stia sempre più rivolgendo verso altri target: una storia non principale, ma con molte sfaccettature però di carattere secondario. Ovviamente la mia mente ritorna a Far Cry Primal, un gioco creato senza una vera trama principale (!).
Vi immaginereste di poter viaggiare tramite l’Animus proseguendo la trama, ma in posti totalmente differenti? Mi sento male quando non si parla di correlazione. Della serie “ok, non sappiamo come far evolvere la trama, pensiamo ad altro, distrarre è meglio!“.
Ragazzi la cosa mi allibisce davvero. Costano così tanto gli sceneggiatori ora?
Tutto ciò, personalmente, non è qualcosa di così entusiasmante e innovativo, ma fossi in loro, punterei molto sulle lunghe trame di una volta, quelle che ci hanno fatto così tanto innamorare dei nostri paladini e delle nostre eroine. Sono troppo sentimentale, lo so. Chi vivrà, narrerà! Ops, non volevo mettere il dito nella piaga del Vice Direttore Creative. Ragazzi io scherzo, ma alcune cose devono assolutamente ritornare al passato, o si perderà tutto il lavoro fatto da chi, di storie, ne sapeva raccontare.