Imp of the Sun è un divertente platform d’avventura sviluppato da Sunfolw Entertainment e pubblicato da Fireshin Games che presenta un comparto artistico davvero piacevole e che si ispira ad alcuni elementi particolari del folklore peruviano, un po’ come successo con Tunche.
La produzione, ovviamente a basso budget, risulta molte divertente e piacevole da giocare, anche se non riesce a brillare certo per originalità o per la presenza di particolari elementi. Scopriamo tutti i dettagli della nostra prova su Xbox Series S!
La trama di Imp of the Sun
Nin è un fiammeggiante spirito solare inviato sul nostro pianeta per fronteggiare un’oscura e imminente catastrofe. L’eclissi eterna, infatti, sta per abbattersi sul pianeta che amiamo. Per bloccare questi funesti eventi dovrà usare il suo particolare strumento, bloccato però da 4 guardiani. Per compiere ciò per cui è stato inviato, il nostro carinissimo protagonista dovrà esplorare deserti, giungle e grotte e fronteggiare i suoi 4 nemici.
Insomma, ci troviamo davanti ad un trama tutto sommato semplice che risulta però carina da seguire e un buon collante per le varie situazioni di gioco. Vedremo anche che la natura di Nin fornisce elementi abbastanza caratteristici al gameplay. La vicenda scorre via senza particolari guizzi creativi. Attraverso degli item denominati “Quipus” sarà anche possibile ottenere informazioni più precise sul mondo di Imp of the Sun e sulla lore, scoprendo molti punti di congiunzione con la tradizione del Perù.
Il Gameplay di Imp of the Sun
In questo titolo la componente puramente ludica è senz’altro quella più importante. Imp of the Sun si presenta come un platform a scorrimento orizzontale in cui i combattimenti hanno un ruolo di primo piano. Un tasto è adibito all’attacco corpo a corpo mentre con un altro potremo scagliare dei dardi infuocati a distanza. La pressione prolungata del tasto modifica la parabola del lancio e questo piccolo espediente rende molto dinamico il tutto.
Ovviamente non avremo a disposizione colpi a distanza infiniti ma a ogni attacco consumeremo una porzione di un’apposita barra. Tale barra si ricarica più lentamente quando non scagliamo dardi oppure lo fa istantaneamente quando siamo vicini a dei paletti infuocati, dato che Nin è, per l’appunto, composto di fiamme. Sempre con il potere contenuto in questa barra, tenendo premuto Y, potremo invece ricaricare i punti vitali (che all’inizio saranno solo due).
Imp of the Sun, arricchisce questa formula di gioco con un blando ma funzionale sistema ruolistico. Presso un importante NPC (lo stesso che ci consentirà di viaggiare tra diversi punti della mappa e che di tanto in tanto ci fornirà spiegazioni sull’ambiente) potremo spendere la valuta interna al gioco in tre diversi rami di abilità. Un ramo appartiene al numero di punti vitali, un altro all’acquisizione di nuove mosse (ad esempio un attacco in scivolata) e l’ultima invece ha a che fare con l’ampliamento della barra del potere.
Il gameplay funziona bene e risulta essere davvero molto divertente, con ottime sezioni di combattimento e un platforming abbastanza preciso e piacevole. Il più grande difetto, tuttavia, risiede in una certa ripetitività di fondo, dato che già dopo la prima ora praticamente si avrà la sensazione di fare costantemente la stessa cosa… e pensa quando arriverai alla fine! Le boss-battle, abbastanza ispirate, non riescono a elevare la produzione facendole raggiungere una votazione più alta.
Tutta l’avventura può essere conclusa in non troppo tempo ma, considerando la ridondanza delle situazioni e la ripetitività di fondo, non è un male.
Grafica, Tecnico e Sonoro di Imp of the Sun
Anche la grafica di Imp of the Sun risulta davvero piacevole anche se non presenta particolari effetti grafici o texture di altissima qualità. Il frame rate garantisce la fluidità che un titolo del genere necessita per essere goduto a pieno. Il comparto artistico è il fiore all’occhiello dell’intera produzione, con fondali disegnati e personaggi molto belli da vedere. Elemento negativo da sottolineare è la presenza di alcuni elementi grafici in bassa risoluzione che rovinano di poco l’aspetto generale (alcuni totem di contorno ai fondali, alberi ecc).
Complessivamente la componente visiva risulta particolarmente piacevole anche se non riesce a far diventare di certo Imp of the Sun memorabile.
Il sonoro è abbastanza anonimo, con motivetti che accompagnano l’avventura senza mostrarsi troppo originali ma allo stesso senza essere inascoltabili. Un comparto sonoro senza particolari pregi né difetti che rimane sullo stesso livello anche sul versante degli effetti generali, ad esempio quelli dei poteri, dei colpi e nella navigazione nei vari menù.