Nel vasto e intricato mondo di Baldur’s Gate 3, pochi personaggi suscitato tanto dibattito quanto l’Imperatore e Orpheus. Queste figura enigmatiche sono state al centro di molte discussioni tra i giocatori, poiché i loro principi, le azioni e motivazioni possono essere interpretate in modi estremamente diversi data la complessità etica dietro la scrittura di questi personaggi. L’Imperatore è un Mind Flayer, una razza tradizionalmente malvagia nell’universo di Dungeons & Dragons, nota per il controllo mentale e l’assimilazione di altre creature. Tuttavia, la sua caratterizzazione nel gioco sfida queste aspettative, presentando un personaggio che opera tra il bene e il male, in una zona che potremmo definire “grigia”.
SPOILER ATTENZIONE!!!! SOPRATTUTTO SE NON AVETE AFFRONTATO ANSUR
L’Imperatore: Salvatore o Manipolatore?
All’inizio del gioco, l’Imperatore salva il nostro personaggio e anche altri personaggi dalla trasformazione in Mind Flayer. Questo avviene grazie all’uso della magia di Orpheus, che impedisce al parassita di completare la ceremorfosi. Questo atto di salvataggio iniziale pone le basi per una relazione complessa tra noi e l’Imperatore. Da un lato, c’è gratitudine per aver evitato un destino terribile; dall’altro, emergono sospetti sulle sue reali intenzioni.
L’Imperatore comunica inizialmente attraverso una figura che appare nelle visioni oniriche del protagonista. In queste interazioni, egli offre consigli e suggerimenti, ma raramente rivela l’intera verità. Non mente apertamente, ma omette dettagli cruciali, guidandoci lungo un percorso che serve principalmente ai suoi scopi. Questa manipolazione sottile solleva domande sulla sua affidabilità. È un alleato che agisce per il bene comune o sta semplicemente usando delle pedine per raggiungere i propri obiettivi?
La natura del suo aiuto è ambigua. L’Imperatore ha bisogno del nostro aiuto per raccogliere le gemme Netheresi e sconfiggere il Cervello Antico (l’Assoluta), una minaccia comune. Tuttavia, il suo coinvolgimento in questa storia, nonostante ce lo spieghi lui stesso, è difficile da interpretare come bene di Baldur’s Gate, voglia di libertà personale o potere. Questa dinamica crea una tensione costante: il giocatore deve decidere se fidarsi di lui nonostante le sue reticenze e le sue manipolazioni.
La Verità Nascosta: L’Identità come Mind Flayer
La rivelazione che l’Imperatore è un Mind Flayer avviene solo più avanti nella trama, e questo cambia radicalmente la percezione del personaggio. Nel mondo di Dungeons & Dragons, i Mind Flayer sono esseri malvagi, dediti al controllo mentale e alla dominazione di altre specie. Questa scoperta induce sicuramente a dubitare ulteriormente delle sue intenzioni. Tuttavia, l’Imperatore non è un Mind Flayer comune; ha mantenuto una certa individualità e non è sotto il controllo del Cervello Antico.
La sua scelta di nascondere la sua vera identità è comprensibile. Sa che la reazione naturale della maggior parte delle persone sarebbe di paura e ostilità. Rivelarsi troppo presto potrebbe compromettere il suo piano e mettere a rischio anche la sua sopravvivenza. Una volta scoperta la verità, l’Imperatore non cerca di negarla, ma offre spiegazioni sul perché ha agito in quel modo. Questo momento rappresenta un punto di svolta nella relazione, costringendoci a rivalutare le nostre percezioni e pregiudizi.
Personalmente non mi sono mai fidato del tutto di questo personaggio, anche conoscendone la vita non appena diventato Mind Flayer, mi ha sempre dato una sensazione strana. Cosa lo ha spinto così oltre? Come ha fatto da semplice servo dell’Assoluta a diventare forse il più forte della sua razza? Mi riferisco al periodo in cui non aveva ancora il Prisma Astrale.
Azioni controversie: sopravvivenza e necessità
Uno degli aspetti più discussi dell’Imperatore riguarda le sue azioni moralmente ambigue, in particolare il possibile controllo mentale sul Duca Stelmane (Belynne Stelmane) e il nutrirsi dei cervelli dei criminali. Il suo rapporto con Stelmane gli permette di influenzare gli affari della città e di assicurarsi un ambiente sicuro in cui operare. Il controllo mentale è chiaramente un atto moralmente discutibile, ma può essere visto come una necessità per garantire la sua sopravvivenza in un mondo ostile e con tanti pregiudizi.
La selezione dei suoi pasti mostra una certa considerazione etica: se deve soddisfare le sue necessità biologiche, preferisce farlo a spese di coloro che hanno già danneggiato la società. Tuttavia, questo non cancella del tutto la natura violenta delle sue azioni. È una giustificazione sufficiente? O rappresenta semplicemente il male minore?
Queste azioni mettono in luce il dilemma morale centrale dell’Imperatore. Egli agisce in modo pragmatico, facendo ciò che è necessario per sopravvivere, anche se ciò significa compromettere i valori morali. La sua logica è fredda e calcolatrice: il fine giustifica i mezzi, questa è caratteristica di tutti i Mind Flayer, come per esempio ci mostra anche Omeluum nel trono di Ferro.
Il conflitto con Orpheus: libertà contro sopravvivenza
Un altro momento cruciale nella trama riguarda il rapporto tra l’Imperatore e Orpheus, il principe dei Githyanki. L’Imperatore tiene Orpheus prigioniero all’interno dell’artefatto, usando il suo potere per proteggere se stesso e vari personaggi dall’influenza del Cervello Antico. Quando avremo l’opportunità di liberare Orpheus, l’Imperatore si oppone fermamente. La sua resistenza è motivata dalla consapevolezza che Orpheus, una volta libero, cercherebbe vendetta contro di lui e potrebbe mettere a repentaglio la missione.
Il giocatore è costretto a scegliere tra due alleati imperfetti, ciascuno con le proprie motivazioni e potenziali rischi.
La svolta, lo scontro con Ansur
Nella prigione di Roccia del Dragone ci attende una delle sfide più memorabili e difficili di Baldur’s Gate 3: il confronto con Ansur, l’antico drago che aiutò Balduran a fondare Baldur’s Gate, difendendola dalle forze oscure. Dopo Raphael, posso affermare con certezza che Ansur è il boss più impegnativo dell’intero gioco. Non esistono scorciatoie né trucchi: la battaglia è una prova devastante delle proprie capacità.
Prima dello scontro, tuttavia, il dialogo con il drago è un momento rivelatore. Quando Ansur grida “Non nasconderti, codardo!”, pensai inizialmente si riferisse a me. Ma il vero bersaglio delle sue parole si rivela presto: l’Imperatore. Uscendo dal Prisma Astrale, Ansur pronuncia una frase che cambia completamente la prospettiva sulla sua figura: “Eccoti qui, Balduran.”
È in quel momento che il grande colpo di scena si svela: l’Imperatore non è altro che Balduran stesso, il leggendario fondatore di Baldur’s Gate. Questa rivelazione, nella mia prima run, ha subito rafforzato la mia fiducia nel Mind Flayer: se l’eroe devoto alla sua città aveva scelto questa strada, c’era da credergli.
Un personaggio affascinante e complesso
L’Imperatore è senza dubbio uno dei personaggi più interessanti di Baldur’s Gate 3. Nonostante venga spesso accusato di opportunismo e sete di potere, lo vedo più come l’eroico fondatore della città, pronto a proteggerla fino alla fine. Tuttavia, rigiocando, ho iniziato a cogliere sfumature diverse del suo carattere. Balduran non agisce solo per devozione alla sua città, ma anche per il desiderio profondo di libertà.
Questa dualità emerge chiaramente nel suo passato: dopo essere stato liberato sia la prima volta da Ansur che la seconda dal prisma Astrale, aiutò Baldur’s Gate a prosperare tramite Stelmane, ma ciò che sembra muoverlo davvero non è il potere né la gloria, bensì la possibilità di essere libero e proteggere la sua città. Eppure, alcune sue azioni restano ambigue: se si sceglie di liberare Orpheus, l’Imperatore si schiera con l’Assoluta, una scelta apparentemente incoerente con la sua natura ribelle.
Ed è proprio qui che dopo lo scontro con Ansur ci dimostra davvero chi sia l’Imperatore, un essere che mira all’avventura e alla propria sopravvivenza, oscurando di gran lunga quella che era la figura del grande Balduran. Un opportunista che ti accarezza dolcemente mentre con l’altra mano ha un coltello puntato sulla nostra pancia.
Il leggendario Balduran
Nonostante i dubbi e le contraddizioni, l’Imperatore resta una figura titanica nella trama. Fino all’ultimo mi piace pensare che si erga come il protettore della sua città. La sua imponenza e complessità rendono ogni scelta legata a lui una questione carica di emozione e significato… O almeno questo è il modo in cui ho vissuto la trama di Baldur’s Gate 3.