In Between è un videogioco Indie, sviluppato da Gentlymad e pubblicato dalla nota Headup Games, conosciuta per titoli come Greed: Black Border, Trapped Dead e Bridge Constructor. Platform in 2D dalle atmosfere particolarmente cupe e dark, il gioco ha ottenuto numerosi premi dalla critica, riuscendo a vincere il German Video Game Award del 2015, e un ottimo riscontro da parte del pubblico, che ne ha lodato trama e comparto grafico per l’originalità. Il titolo è stato pubblicato su Microsoft Windows, Linux e MacOs inizialmente, ed in seguito anche su piattaforme Mobile (Android ed IoS) e su Xbox One e PlayStation 4 (analizzeremo proprio quest’ultima versione).
In Between racconta le vicende di un uomo, colpito da un tragico destino, che ripercorre attraverso le diverse fasi di gioco un viaggio nel suo passato. Insieme al protagonista, il giocatore incontrerà i suoi pensieri, le sue avventure e gli avvenimenti più importanti che infine l’hanno condotto, suo malgrado, in un letto d’ospedale, dove sembra non avere via di scampo. L’atmosfera accattivante che ci accompagna, unita ad un comparto grafico, che definire originale sarebbe riduttivo, ad una trama senza grossi colpi di scena, ma comunque di grande impatto, rendono il titolo godibile nonostante diversi difetti che è impossibile non sottolineare.
Il Gameplay
In Between è, fin dalla sua premessa nelle meccaniche di gioco, un titolo estremamente complicato: attraverso il controller, avremo possibilità di effettuare soltanto quattro movimenti di direzione. Non obbedendo alle leggi della fisica e della gravità, il mondo di gioco e i muri/superfici attraggono il protagonista nella direzione in cui decidiamo di aggrapparci, restando perciò attaccati al muro costretti ad avanzare oppure spostandoci lungo la base piana che ci troviamo a percorrere. Se tutto inizialmente può dare l’impressione di essere semplice, per i pochi tasti richiesti, ci accorgiamo livello dopo livello in cosa consiste la complessità di questo platform: rompicapi sempre più enigmatici, trappole mortali al solo tocco e soluzioni sempre più impegnative da trovare rendono l’avventura complessa, ma fortunatamente non frustrante. La sensazione infatti, una volta raggiunta la porta a fine livello che ci porterà alla mappa successiva, è quella di essere stati in grado di superare una difficoltà all’apparenza insormontabile.
In Between non permette alcun margine di errore, in quanto anche un piccolissimo sbaglio di misure può portare a morte istantanea il nostro protagonista e a ricominciare da capo il livello. Per agevolare il giocatore, però, in alcune mappe è presente un checkpoint che garantisce la resurrezione in una parte avanzata del livello. Le meccaniche di gameplay puro sono ridotte, ma a colpire è l’originalità delle trappole inserite dagli sviluppatori, che spaziano da giochi di luce, a rompicapo a specchio in cui il livello di difficoltà aumenta mano a mano che ci avviciniamo alla conclusione della trama (che ci accompagna nel nostro percorso di crescita). Gli enigmi richiedono una buona dose di agilità, astuzia e soprattutto pazienza.
La Trama
La storia di In Between è sicuramente uno dei suoi maggiori punti di forza: il protagonista, ormai sul letto di morte in una stanza d’ospedale in seguito ad un grave avvenimento, si trova a ripercorrere mentalmente la sua vita, a partire dagli avvenimenti che lo hanno segnato nell’infanzia, i rapporti con i parenti e il dramma del lutto di un familiare, ma anche la scoperta dell’amore ed il conseguente matrimonio.
Ogni quadro del gioco (mappa), mano a mano che avanziamo, si struttura in maniera diversa a seconda della sensazione, delle emozioni e dell’animo del protagonista, trasportandoci in un percorso che attraversa il Rifiuto, la Rabbia, la Depressione, fino ad arrivare all’Accettazione, un’accettazione della mortalità che tenteremo di combattere ad ogni costo per raggiungere il tanto ambìto lieto fine. La storia si concluderà in maniera forse prevedibile, ma comunque di grande effetto a livello scenico ed emotivo in quanto al termine dell’avventura ci affezioneremo al personaggio che interpretiamo grazie ad una narrazione profonda fatta di picchi di gioia e delusioni terribili. Il titolo si conclude nella durata di circa 2 ore.
Il Comparto Tecnico
A livello grafico In Between colpisce per lo stile artistico originale ed unico dei disegni attraverso i quali è rappresentato. Seppur forse un po’ monotoni, gli scenari sono illustrazioni uniche, che lasciano sbalorditi per la cura nei dettagli e la maniacale rappresentazione degli elementi su schermo.
L’elemento peggiore del gioco deriva purtroppo dal comparto sonoro. Le musiche ed i suoni, sebbene inizialmente gradevoli, risultano davvero troppo ridondanti al limite del fastidioso, in quanto saremo costretti ad ascoltare sempre gli stessi per tutta la durata del titolo. “Costretti” in quanto le sezioni di gioco sono intervallate da racconti della vita del narratore/protagonista, ciò significa che per arrivare paradossalmente preparati ad una sezione di dialogo/trama dobbiamo ascoltare il tutto. Il doppiaggio riesce nell’intento di far provare la sensazione di negatività/atmosfera dark al giocatore.
Ad essere completamente fallimentare invece, è il comparto sottotitoli, per lo meno in lingua italiana: il doppiatore, mentre continua la narrazione (non è presente l’italiano per il vocale), è accompagnato da sottotitoli totalmente sballati e fuori tempo: si riscontrano, spesse volte, traduzioni sbagliate o discordanze tra ciò che viene detto e ciò che viene tradotto.