Cari iCrewers, oggi “ospite” della rubrica è un cantautore italiano, parte importante della storia della musica leggera italiana: Claudio Baglioni. Nelle vesti di scrittore ci racconta il lato bello dei social.
Il nuovo libro dell’artista romano Claudio Baglioni parla del concetto di Social. Lo fa nella sua declinazione più importante, quella che gli permette di mantenere un contatto reale e sincero con i suoi fans.
Essere presente sui Social più seguiti, a cominciare da Facebook, per un personaggio pubblico come Baglioni, significa intraprendere un percorso difficile da gestire nella maniera più giusta.
In questo libro il musicista racconta ciò che ha saputo creare online su Facebook: una vera e propria comunità, gestita da lui in modo sincero e diretto, con la pubblicazione di lunghi messaggi per il suo pubblico.
Sono vere e proprie lettere che riportano alla bellezza della comunicazione epistolare del passato ma che, però, hanno il vantaggio di essere “consegnate” ai vari mittenti in modo velocissimo.
Non smettere di trasmettere è un bell’esempio di come si possono coltivare i rapporti umani e crescere anche nel mondo, cosiddetto, virtuale.
Una raccolta di pensieri sparsi al vento di internet.
E’ una pura e sincera testimonianza del fatto che anche in Rete e all’interno di un Social, come Facebook, è possibile costruire un dialogo che emoziona.
L’artista
Claudio Baglioni è uno tra gli artisti più amati e di maggior successo di pubblico e di critica nella storia della musica popolare italiana.
Nato a Roma nel 1951, è il “Claudio” nazionale della musica leggera italiana, in cui come cantautore ha fatto scuola con oltre quarant’anni di successi che continuano a far cantare il pubblico di tutte le età.
Suo l’album (La vita è adesso, con 3.800.000 copie) più venduto nella storia della discografia italiana.
Romano de Roma, Baglioni da adolescente alterna la chitarra alle lezioni di pianoforte. Debutta a 13 anni al concorso di voci nuove organizzato nel suo quartiere (Centocelle). Nel 1969 pubblica l’album d’esordio, Claudio Baglioni, che si rivela un flop.
Tre anni dopo fa centro con Questo piccolo grande amore, uno dei primi esempi di concept album italiani, cioè sviluppato su una storia. L’omonimo singolo vende 900.000 copie e viene proclamato in seguito “canzone italiana del secolo”.
Numeri che si confermano con i successivi album, da E tu… a Sabato pomeriggio, da Strada facendo all’exploit di Oltre, con cui rinnova il suo stile musicale e si riprende dopo la delusione subita (contestato e fischiato) al concerto di Amnesty International a Torino.
Premiato nel 2003 con il Lunezia (per l’alto valore letterario dei suoi testi) e nominato Commendatore della Repubblica dal presidente Ciampi, l’anno seguente consegue la laurea in architettura presso l’Università La Sapienza di Roma.
Molto attivo nel sociale, oltre ad essere tra i fondatori della Nazionale Cantanti, è l’ideatore di O’ Scià, festival musicale che dal 2003, annualmente, accende i riflettori su Lampedusa e sul problema dell’immigrazione clandestina.
Un’artista a tutto tondo! Vi lascio con la sua canzone più famosa… Questo piccolo grande amore
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… e se il libro vi ha incuriosito:
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