Il titolo di cui andremo a parlare oggi, ovvero Infernal Radiation, è quanto di più strano e particolare si possa pensare. Non tanto per quanto riguarda il suo gameplay, molto confusionario e monotono, o per la sua grafica, parecchio vecchiotta, ma per il suo plot davvero strano, il quale va a combinare una storia dai tratti horror, con esplosioni atomiche e preti esorcisti (praticamente cosa sarebbe successo se l’incedente di Chernobyl fosse stato sistemato dal Vaticano?).
Prima creazione del russo Asmodev, Infernal Radiation può essere riassunto in una sola parola: strano.
Infernal Radiation, ovvero la storia di un prete che va a salvare un’isola
La storia di Infernal Radiation si svolge su un’isola, Halloween Island (complimenti per l’originalità), dove degli scienziati hanno trovato una nuova forma di energia. Questa consiste nel costruire una centrale elettrica, collegata direttamente nelle viscere dell’inferno stesso prendendo energia dalle anime che compongono la casa di Lucifero.
Tutto scorre felice e sereno, fino a quando, un bel giorno, un incidente nucleare devasta l’intera centrale e le radiazioni infernali infettano gli abitanti dell’isola. La conseguenza di questo sarà che tutta la popolazione di Halloween Island, diverrà posseduta e solo un esorcista potrà sistemare questa pessima situazione; è qui che entriamo in gioco noi! Un prete esorcista con una maschera da dottore ai tempi della pesta bubbonica.
Come puoi ben vedere il plot di Infernal Radiation è particolarmente originale e fuori di testa. Anche le ambientazioni proposte sono davvero strane e vanno a combinare elementi gotici con altri fantasy. Oltre a questo c’è da menzionare lo humor macabro di cui questo titolo è permeato.
Gli sviluppatori da questo punto di vista hanno voluto, probabilmente, dare un tocco da horror di serie B al tutto (alla Scary Movie per capirci), peccato che spesso le battute del protagonista sembrino assolutamente fuori luogo e falliscano miseramente nel far sorridere il giocatore. Anche la volgarità di alcune quote lascia spiazzati. Capiamoci, non sono assolutamente contro a qualche battuta borderline, ma questa deve essere inserita al momento giusto, e qui pare quasi che vengano messe a casaccio.
Infernal Radiation ha un gameplay banale
Infernal Radiation alla base è un semplice RPG: il nostro scopo sarà quello di purificare tutta Halloween Island dalla sua contaminazione. Per fare ciò dovremo esplorare ogni anfratto del luogo e mandare ko i venti boss che ci si pareranno davanti. I cattivi che cercheranno di farci la pelle, nonostante una grafica che sembra uscita dall’era PlayStation 2 (ma di questo parleremo dopo), sono ben caratterizzati e alquanto bizzarri, proprio in linea con Infernal Radiation.
Purtroppo è nella fase degli scontri che il titolo perde molto terreno. Alla base siamo di fronte ad un RPG a turni dove dovremo attaccare e al momento giusto e parare per non soccombere agli agguati dei nemici. Peccato che non si capisca mai troppo bene quando sarà il nostro turno o perché alle volte la difesa non funzioni.
Non c’è una barra che ci indichi quando il nostro scudo sarà terminato e questo fa sì che si crei una certa confusione al tutto. Oltre a questo il combattimento risulta abbastanza ripetitivo nel complesso, visto che sarà un susseguirsi delle medesime azioni e sempre con gli stessi effetti. Un po’ di varietà non avrebbe guastato.
Graficamente molto vecchio
Come detto prima i boss tutto sommato sono ben congegnati e sono differenziati molto bene tra di loro, peccato che lo stesso non si possa dire dell’aspetto generale di tutto il titolo. Infatti fin dalla prima schermata di gioco vedremo che il titolo sa di vecchio, con una grafica così poco definita che pare uscita dall’epoca PlayStation 2.
I personaggi (protagonista incluso), i nemici e pure i fondali sono fatti in maniera approssimativa. Il fuoco, il quale viene ampiamente utilizzato, è riprodotto con tre animazioni in croce e anche i personaggi, che popolano Infernal Radiation, sembrano dei blocchi legno per la pochezza delle loro animazioni, tipico dei giochi creati nei primi anni 2000. Anche il sonoro non è nulla di che con delle musiche che mal si sposano con gli ambienti di gioco e una ripetitività nelle voci dei personaggi, quasi disarmante.
Concludendo
Peccato, perché Infernal Radiation poteva essere un buon titolo, la storia, nonostante sia quanto di più strampalato abbia mai visto, è interessante. Anche il design dei nemici non è male. Purtroppo la grafica non riesce a reggere il passo e presentare un prodotto del genere ai giorni nostri non è davvero accettabile.
Le animazioni sono scarne e gli ambienti di gioco davvero poveri. Anche dal punto di vista sonoro non riusciamo a raggiungere la sufficienza con musiche inadeguate al mood del titolo. Infine la parte, che dovrebbe essere quella più importante, ovvero il gameplay, risulta ripetitiva, monotona, ma soprattutto a tratti confusionaria.
Allo stato attuale davvero non posso consigliarne l’acquisto a nessuno, nemmeno all’appassionato di horror più duro e puro. Una storia originale davvero non è sufficiente a risollevare dalla mediocrità questo titolo che, sulla carta, poteva essere più che interessante.