Infarnax è un titolo che strizza l’occhio ai giochi vecchia scuola in stile Ghost ‘n Goblins, dove le meccaniche platform si univano all’esplorazione di un vero e proprio mondo di gioco, dove visitare ambienti pieni di nemici, da combattere con pochi tasti.
Parliamo di un’altra epoca, dove tutto era molto più difficile ma, allo stesso tempo, estremamente immediato. In questo caso, però, troviamo tanti piccoli accorgimenti che svecchiano una formula altrimenti pesante.
Infernax: una storia semplice
La storia di Infernax è semplice e immediata, ma considerando che il titolo cerca di ricreare le atmosfere del passato, è chiaramente una scelta voluta e coerente.
Vestiamo i panni di un duca, tornato da una crociata in terra santa. Il giovane, però, non si trova davanti a dei festeggiamenti, ma trova le sue terre invase da un’orda di demoni assetati di sangue, che stanno portando morte e distruzione. Senza pensarci due volte, si butta nella mischia e aiuta nello scontro contro le creature.
La trama, pur avendo scelte con delle conseguenze in momenti specifici, non si sviluppa mai più di tanto e si manifesta perlopiù tramite l’atmosfera cupa della produzione. Vediamo infatti continui smembramenti, viscere, impalamenti e sangue, tutti rappresentati con dei gloriosi sprite non troppo dettagliati. Il risultato è un titolo dall’estetica dirompente che, pur non presentando una trama vera e propria, vanta comunque uno stile tutto suo.
Infernax ci riporta nel passato
Infernax propone un gameplay ancorato ai classici a 8 bit, talmente fedele al passato da sembrare quasi un videogioco…del passato. Troviamo infatti una formula di gioco che richiama gli action in 2D, qui arricchita con un comparto ruolistico appena accennato e con una leggera componente da metroidvania. Il titolo risulta comunque un action dal sapore classico però, visto che queste meccaniche non modificano il feeling della formula base.
Ecco quindi che il giocatore si trova a vagare in una mappa divisa in schermate statiche a scorrimento orizzontale, abitate da nemici diversi ma non troppo vari. Facendosi strada tra le orde di mostri si arriva a obiettivi principali e secondari, facendo proseguire la storia o completando missioni sparse nello scenario. Di base, però, il loop di gameplay è volutamente stretto e limitato, tenendo fede alla natura classicheggiante della produzione: si avanza, si uccidono nemici, si esplorano nuovi scenari e si affrontano boss, per poi partire alla volta di nuovi ambienti da esplorare.
Il nostro eroe, peraltro, tiene fede alla tradizione 8 Bit e di conseguenza non mostra controlli particolarmente complessi. Anzi. A nostra disposizione abbiamo semplicemente i tasti direzionali, a cui si aggiunge un semplice salto, un attacco (senza combo) e la possibilità di utilizzare magie e pozioni. Allo stesso modo, i nemici non mostrano comportamenti troppo complessi e si limitano a seguire pattern molto prevedibili.
Nonostante le basi siano molto semplici, Infernax è un gioco difficile. Avanzare per gli scenari non è un compito semplice, visto che i nemici sono numerosi e il nostro eroe ha pochissimi punti salute, che a volte vengono persino sottratti in quantità maggiori di uno. Spesso, peraltro, la distanza tra i checkpoint è volutamente lunga e di conseguenza bisogna muoversi in modo accorto gestendo punti vita e cure.
Proprio i checkpoint, peraltro, ci vengono in aiuto. Questi non solo ripristinano vita e mana, ma permettono anche di salvare e di diventare un respawn in caso di morte. Inoltre, qui è possibile spendere i punti esperienza guadagnati sconfiggendo i nemici per potenziare tre statistiche – forza, salute e mana – e renderci quindi la vita più facile in futuro. Questi checkpoint diventano più utili in caso decidessimo di giocare in modalità “classica”, dove in caso di morte si ricomincia dall’ultimo salvataggio, mentre la loro funzione si fa meno pressante in caso si scelga la modalità “casual”, dove si può ripartire da checkpoint aggiuntivi e automatici.
Infine, bisogna parlare delle magie, Queste possono essere sbloccate completando missioni, parlando con PNG o semplicemente proseguendo nell’avventura. Oltre a renderci la vita più facile, si dimostrano particolarmente utili per aprire nuove strade, dando mondo alla componente metroidvania del titolo di emergere. Va precisato però che Infernax non diventa mai un metroidvania puro, ma resta soprattutto un action platform. Le strade da sbloccare non sono troppe, la mappa non è troppo articolata e in generale la progressione non si basa tanto sullo sblocco di nuove abilità, ma piuttosto sul leggero comparto ruolistico.
In sintesi, Infernax è un titolo eccellente, che riesce nell’intento di riportare in vita i classici action 2D a 8 Bit, riammodernando la formula con meccaniche da GDR e da metroidvania, senza però che queste ultime diventino troppo presenti, ma al contrario lasciando tutto nella classicità tanto amata dai puristi del genere. Chiaramente, questo porta anche dei difetti abbastanza pesanti per chi non ama questa struttura di gioco.
Tanto per cominciare, il gameplay è molto ripetitivo e limitato, visto che si poggia volutamente sui limiti dell’epoca. Il backtracking e la generale mancanza di varietà, peraltro, contribuiscono ad aumentare questa sensazione. In secondo luogo, la dispersività creata dalla struttura di gioco, dove in alcuni casi è difficile capire dove andare e cosa fare, può risultare frustrante per chi, di nuovo, non ama questa formula.
Halloween update, a stranger with a big iron!
L’update di Halloween non aggiunge troppo alla formula di Infernax, che resta sostanzialmente invariata. Molto semplicemente, abbiamo la possibilità di giocare l’avventura con un nuovo personaggio, lo straniero, appunto. Questo vanta però un moveset completamente diverso da quello del duca Alcedor.
Tanto per cominciare, l’attacco base è più lento, ma allo stesso tempo sbalza i nemici colpiti indietro. Si aggiunge poi un fucile a pompa dalla portata limitata, che spinge all’indietro lo stesso personaggio per il rinculo. Si crea quindi una combo devastante, che permette di utilizzare gli attacchi base per spingere i nemici e il fucile a pompa per infliggere danni.
Lo Straniero è una piacevole aggiunta, che porta un pizzico di varietà al gameplay ma, allo stesso tempo, un piccolo sbilanciamento dato dalla potenza eccessiva del fucile a pompa, sfruttabile troppo facilmente. In ogni caso, l’aggiunta resta piacevole, soprattutto dopo aver giocato il gioco base.
Esteticamente piacevole
Il comparto tecnico di Infernax è ottimo. Il gioco vanta infatti una grafica che richiama quella a 8 Bit, qui ricostruita con dovizia di particolari talmente maniacali da far sembrare il titolo una pubblicazione del passato. Va detto, però, che molte animazioni e in generale la qualità dei dettagli e dei colori è comunque superiore alla resa grafica della vera epoca a 8 Bit, ma il risultato resta comunque credibile e, anzi, ne esce arricchito.
Il comparto estetico di Infernax propone uno stile unico e riconoscibile, che richiama il dark fantasy più brutale. Nonostante la “limitatezza” tecnica, il gioco mostra spesso viscere, sangue, morti brutali e una generale atmosfera cupa.
Infine, il comparto sonoro è eccellente, visto che contribuisce a portare il titolo nel passato, grazie a effetti sonori e musiche davvero vecchia scuola.