Il mondo in cui i nostri Inops assonnati sono più delicati di un petalo e più innocui di un peluche, non offre loro alcun scampo. Indovina chi dovrà salvarli da insidie e demoni infuocati?
Inops è infatti un rompicapo a scorrimento orizzontale in 2d in cui il nostro compito è portare dei mostriciattoli neri e pelosi, che danno il nome al gioco, al sicuro nella loro tana.
Ovviamente una cosa è dirlo, un’altra è riuscirci.
Infatti probabilmente gli sviluppatori di Inops non dovevano amare i protagonisti del loro titolo: l’ambiente è uno dei meno ospitali della storia dei videogiochi, non bastano ostacoli naturali e trappole artificiali, ci si mettono anche dei demoni infuocati ed una serie di boss di fine livello che evidentemente odiano nel profondo i nostri pucciosi amici.
La struttura del gioco
Obiettivo di ogni mappa è riuscire a svegliare tutti e dieci gli Inops dormienti e a portarli fino alla fine del percorso.
Per riuscirci possiamo utilizzare lo stick di movimento per spostarli, un tasto per farli saltare ed uno per unirli o separarli.
Una delle peculiarità del gioco è infatti quella di affrontare il percorso unendo i piccoli mostri in un unico Inops gigante, più grande in base a quanti Inops abbiamo al momento.
Può essere utile o obbligatorio usarli separatamente per passare in piccoli tunnel o sotto trappole mortali, ma può servire essere uniti per colpire a testate uno dei demoni o per limitare l’area in cui si può essere colpiti.
Nel gioco infatti non c’è la barra dell’energia né una resistenza: se veniamo colpiti perdiamo automaticamente gli Inops salvati e ciò comporta rifare tutto daccapo. Anche perché pur volendo utilizzare le gemme trovate lungo la strada, esse ci riportano al checkpoint più vicino, ma senza gli Inops in vita.
Lungo il percorso dovremo anche recuperare delle stelle poiché c’è un limite minimo sia di Inops recuperati che di stelle raccolte per poter provare i livelli successivi.
In ogni livello oltre a dover evitare trappole insidiose ed effettuare corse, a volte ai limiti del try&die, dobbiamo anche utilizzare dei meccanismi utili ad aprire percorsi, a spostare gli inops o ad eliminare minacce: troveremo ingranaggi, bombe, archi e trampolini elastici, di tutto un pò, a noi scegliere come usarli.
Su questo aspetto bisogna soffermarsi un pò perchè l’esperienza cambia su Switch se giochiamo solo con i Joy-Con o anche con lo schermo, o addirittura solo con lo schermo. Ovviamente come la stragrande parte dei titoli per Nintendo Switch il touch è un opzione possibile, ma in Inops potrebbe essere una comodità per alcune situazioni ed un problema serio per altri. Io ho optato dopo un pò per i soli Joy-Con usando uno dei tasti posteriori e lo stick destro. A te la scelta.
Le mappe di gioco
Le mappe presenti in Inops non sono poche, ma nemmeno tante da premiarlo per la grande longevità. Infatti abbiamo 3 aree principale (Mine, Jungle ed Elec-city) più una speciale con il Mega Boss finale; per ogni area abbiamo 5 livelli più un Boss ad attenderci nel sesto. Per avere accesso al Boss di ogni livello bisogna recuperare un numero minimo di Inops e stelle nella relativa area, mentre per il Boss di fine gioco bisogna sbloccare le suddette tre aree iniziali. Insomma più Inops e stelle prendiamo più possiamo giocare: questo risulta uno stimolo non indifferente a finire ogni livello col massimo dei punteggi e non è facile.
Mine è una miniera piena di tunnel e bombe a temp, Jungle è infestata da liane e spuntoni tali, mentre Elec-city è un’ambientazione al neon dove liquidi infuocati e piastre roventi segnano spesso la fine dell’avventura. Ovviamente i tre livelli hanno difficoltà crescente e le sfide stesse che vengono proposte diventano sempre più complesse da provare con pochi tentativi.
Riguardo ai Boss, questi rimangono per lo più strumenti più o meno complessi di morte e distruzione senza una vera e propria personalità: un pò come se gli ostacoli della relativo area si fossero uniti e avessero preso vita. L’idea è quella di sfruttare gli elementi della mappa per poterli colpire: ricorda che gli Inops sono la specie più innocua e coccolosa del mondo.
Un aspetto che può spingere relativamente ad aumentare la longevità di Inops è la possibilità di provare le mappe con la modalità Speed Run: nessun Inops da salvare o stelle e gemme da raccogliere, solo una corsa contro il tempo per riuscire a superare vivi i livelli.
Reparto tecnico
Certamente il titolo di ZRZ Studio, software house indipendente specializzata sul mobile, non fa gridare al miracolo, ma come titolo indie si difende bene e merita una certa attenzione.
La grafica è in linea con lo stile del gioco, colori cupi per le atmosfere in cui ci muoviamo e toni acidi e accesi per illuminare le aree sensibili. Gli Inops sono ben definiti e si muovono in maniera sempre fluida, pur avendo piccoli lag a volte nella fisica, ma niente di rilevante. Le collisioni sono corrette, fin troppo, e vi accorgerete che basta mezzo millimetro per stare vittima o meno di esplosioni e lame rotanti.
L’audio merita un piccolo inchino perchè in un gioco così piccolo riesce a fare il suo lavoro egregiamente sia sotto l’aspetto della colonna sonora che degli effetti: mai invadenti o noiose, le note si diffondono bene in cuffie e casse.
Sicuramente ciò che manca al gioco è la varietà di avversari da affrontare che appiattisce un pò l’esperienza di gioco. Puntando molto sul giusto rapporto difficoltà-velocità-creatività ha deciso, in errore, di trascurare le differenze che nemici diversi tra loro potevano offrire a situazioni alla lunga sempre un pò simili.