Is it Wrong to Pick Up Girls in a Dungeon? è una serie di manga, creati Fujino Ōmori, i quali hanno avuto un discreto successo nella terra del Sol Levante. Questa opera parla dei Dungeon, ovvero di luoghi in cui chi ci si avventura può ricevere ricchezza e fama, anche a costo della morte stessa. Condito con una base di scontri a suon di spade, incantesimi e tutto ciò che potresti trovare in un’opera fantasy, di forte stampo orientale, sembrerebbe che una sua trasposizione videoludica possa essere la sua naturale evoluzione. Ma sarà così? Beh, se hai già sbirciato il voto a fondo della pagina sai già la risposta a questa domanda, in caso contrario prosegui pure nella lettura.
Familia, Ais e Bell
La storia è la medesima della prima serie del manga o dell’anime (visto che è stata fatta anche una serie animata), seguiremo le imprese di Bell un inesperto avventuriero, desideroso di farsi strada e crearsi un nome all’interno della Gilda chiamata Familia. Tutto il mondo del gioco, ma anche dell’anime, gira intorno a questo ovvero: studia per diventare un guerriero e cerca di essere sempre più forte e famoso. Durante una nostra esplorazione troveremo anche l’altro personaggio giocabile del titolo, Ais, ovvero un’abile spadaccina, già affermata all’interno della Familia. A questo punto Bell rimane estremamente affascinato dalla bella condottiera e farà di tutto per catturare la sua attenzione.
La storia di Is it Wrong to Pick Up Girls in a Dungeon?, la quale si potrebbe tranquillamente mettere nella sezione dedicata al gameplay, visto che è alla base di questo titolo, è l’andare spalla a spalla con la sua controparte manga e spiegare gli eventi iniziali della serie. E ti posso assicurare che è raccontata abbastanza bene.
Ci sono moltissimi dialoghi, come in ogni buon RPG che si rispetti, c’è un utilizzo massiccio di scene chiave, già presenti nel manga e il fatto di seguire così fedelmente l’opera originaria, a cui si ispira, può dare quell’infarinatura per un anime magari sconosciuto a molti e potenzialmente far avvicinare nuovi utenti ad esso.
Tuttavia questa massiccia dose di dialoghi presenti tra i personaggi della storia potrebbe infastidire qualcuno, visto che alcuni discorsi sono veramente pesanti, noiosi e danno davvero poco al titolo, quindi spesso ti potresti trovare a premere ripetutamente un tasto per skippare le scene. Non l’ideale per un gioco che punta molto sulla storia.
Sei solo chiacchere
Come detto prima Is it Wrong to Pick Up Girls in a Dungeon?, ha una componente fortemente narrativa e questo, piaccia o no, è parte integrante del gameplay. Poi però, tra un intermezzo e l’altro, dovremo entrare in scena noi con il nostro personaggio controllato. Queste parti sono davvero poche e troppo brevi per riuscire a coinvolgere il giocatore, in più esse sono quanto di più basilare possibile. Per spiegarmi meglio lo schema di una nostra partita tipo sarà: scena che introduce ad un avvenimento, con molto parlato, brevissima sezione di combattimento ed infine altra interminabile scena di dialoghi con i personaggi che si congratulano con te per il tuo operato.
Quando andremo in azione con il nostro personaggio, dovremo muoverci all’interno di Dungeon davvero troppo piccoli, i quali lasceranno poco e nulla all’esplorazione. Nel frattempo dovremo sconfiggere i nemici che ci si pareranno davanti, con un sistema di controllo, che definire semplicistico sarebbe riduttivo. Un tasto per l’attacco leggero, uno per l’attacco pesante (il quale dopo essere stato sferrato ci lascerà vulnerabili per qualche secondo), un altro bottone per la schivata, uno per correre e i tasti dorsali per sferrare gli attacchi speciali, i quali verranno fatti da personaggi comprimari.
Questa mancanza di esplorazione e il basare tutto sul fatto di guadagnare punti esperienza, se nell’opera manga a cui si ispira funziona, non va altrettanto bene per un videogame, specialmente per un gioco di ruolo dove sarebbe gradito poter vedere, e magari interagire, con qualche personaggio di gioco.
Il tutto i riduce ad uno continuo button smashing senza un obiettivo ben preciso e purtroppo questo fa sopraggiungere la noia davvero troppo presto. Cosa che viene amplificata dalle interminabili sequenze che si intermezzano tra un combattimento e l’altro.
Da vedere bene, non benissimo
Anche dal punto di vista della grafica non ci troviamo di fronte ad un lavoro fatto bene. Se per i filmati di intermezzo i disegni sono ottimi e riprendono perfettamente lo stile dell’anime, lo stesso non si può dire per il gioco vero e proprio, il quale ha una grafica molto più adatta ad un titolo per mobile e non a console di questa generazione.
Se gli ambienti sono passabili, anche se tutti molto simili tra di loro, i personaggi, fatti con la tecnica del super deformed, risultano disegnati male e molto sgranati. Stesso discorso per quanto riguarda il sonoro. Le voci che vengono prestate ai personaggi, sono fatte con un buon doppiaggio (solo in giapponese), nel mondo ingame del titolo, invece, le musiche risulteranno estremamente ripetitive e ci stuferanno dopo poco, visto che avremo sempre la stessa melodia ripetuta in loop.
Concludendo
Come puoi aver capito, questo Is it Wrong to Pick Up Girls in a Dungeon? è un Dottor Jekyll e Mr. Hyde, ovvero fa bene la parte narrata, ma pessimamente la parte giocata. Tuttavia come conseguenza, fa risultare irritanti anche le sezioni dove ci viene raccontata la storia. Questo è anche dovuto al fatto che le parti giocabili sono davvero troppo brevi e continuamente interrotte.
La storia è buona e introduce l’utente che si vuole avvicinare all’anime; ma a questo punto perché giocare il videogame se mi posso leggere il manga o guardare l’opera sullo schermo del mio televisore? Il punto di vista tecnico, inoltre, non è nulla di che con una grafica povera, che sfoggia le sue migliori carte solamente negli intermezzi. Per non parlare del sonoro dotato di un doppiaggio ottimo sì, ma con una musica irritante come poche la quale ti farà venire voglia di mettere il dispositivo su cui stai giocando con il volume a zero.
Fosse stato un titolo per mobile avrei volentieri chiuso un occhio, ma al prezzo pieno a cui viene venduto non ne vale la pena. Se ti vuoi avvicinare all’opera originale, guardatela, ma non giocarla, non ne vale davvero la pena.