Sviluppato da Exe-Create e pubblicato da Kemco, Isekai Rondo è un gioco di ruolo di stampo fortemente classico immerso in un mondo fantastico e tutto da scoprire. Si tratta di un nuovo RPG nostalgico che abbiamo provato su Nintendo Switch lasciandoci sorprendere da alcune idee soprattutto narrative. Pronto a viaggiare con Shaw nella nostra recensione?
Isekai Rondo – reincarnarsi in un eroe fantasy
Il protagonista di Isekai Rondo è un tale di nome Sho Suzuki che lavora in un ufficio abbastanza anonimo. L’ambientazione è attuale, moderna, apatica, spenta. Ecco, Sho stesso è spento. D’altronde non sembra vivere una vita soddisfacente, anzi è sfruttato e scontento. Eppure sopravvive. In qualche modo sopravvive. Finché il destino beffardo non ci mette lo zampino e Sho muore. Ma la storia di Isekai Rondo non finisce qui, il bello viene poco dopo.
Sho si ritrova in forma di anima e presto scopre che sta per reincarnarsi. In un animale? No. Si reincarna in un guerriero fantasy. Esattamente. Si risveglia nei panni di Shaw un guerriero smarrito in un mondo fantasy e abbastanza anonimo con una grande missione tutta da scoprire. Parliamo di un universo parallelo dove il protagonista viene reclutato involontariamente in un party di esploratori. Senza contare della sua “classe” o “lavoro” che dir si voglia. Esordisce come “disoccupato” per poi ritrovarsi con quella del “saggio”, la più potente in assoluto.
E non finisce qui, oltre a ritrovarsi con poteri che non sa usare e che non voleva, incontra anche una stravagante ragazza, un’eroina, tale Viola. Lo scopo di tale eroina? Sconfiggere il temibile Overlord. E indovina un po’ chi dovrà aiutarla? E pensare che Sho, o Shaw, voleva semplicemente trovare un modo per trascorrere un’esistenza tranquilla e serena. Ci riuscirà? Ammettiamo che il canovaccio narrativo di Isekai Rondo, seppur pieno di eventi e membri del cast dal sapore “già noto”, riesce nell’intento di divertire e intrattenere il giusto.
Inoltre l’idea di fondo, quella di reincarnarsi in un eroe di un mondo parallelo, intriga, funziona ed è a suo modo originale. Magari non sfruttata benissimo, considerando che la trama fantasy in sé non spicca con la stessa originalità, ma riesce a intrigare. Il cast non è dei migliori, purtroppo, ma anche qui, esiste di peggio e tutto sommato l’umorismo generale del titolo, che mantiene toni comunque abbastanza leggeri e divertenti, rende l’esperienza piacevole e meno anonima di quanto ci si potesse aspettare.
Un RPG decisamente classico
Come da prassi Kemco, abbiamo tra le mani un prodotto fedele ai classici RPG. Troviamo quindi un party da gestire, oggetti, equipaggiamenti, abilità, potenziamenti di vario genere, level up da ottenere e innumerevoli nemici da sconfiggere con un sistema a turni decisamente standard e prevedibile (nonché abusato ormai da decenni). Chi cerca quindi un’esperienza classica si sentirà a casa e troverà un gameplay solido ed efficace.
Non ti aspettare quindi rivoluzioni notevoli o stravolgimenti di sorta. Tutto il sistema ludico di Isekai Rondo rispetta gli standard e rispetta un modo di fare videogiochi tipico di Kemco con tanto di DLC extra da acquistare per agevolare l’esperienza. Per non parlare dei menù pieni di opzioni e attività collaterali che possono influire nell’avventura generale del titolo offrendo bonus e personalizzando in parte l’esperienza partendo proprio dalla difficoltà (generalmente accessibile con qualche leggera difficoltà ai boss).
La stessa world map qui è una sorta di macro menù con città da esplorare e dungeon da conquistare. Niente di nuovo ma il titolo prova comunque a plasmare una sorta di propria identità che ha di suo il vantaggio di possedere una resa grafica abbastanza convincente seppur poco coraggiosa e debole nei dettagli. Alla fine ti ritroverai a salire di rank per procedere lungo il macro dungeon principale, raccogliendo missioni, soddisfando richieste e migliorando il proprio team in vista dell’inevitabile scontro finale.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Isekai Rondo è abbastanza classico. La pixel art è molto standard, non spicca per molti dettagli e diversi elementi vengono più volte riciclati come da prassi. Inoltre ci sono location particolarmente spoglie o poco ispirate. Anche il design dei nemici risulta poco coraggioso, limitandosi spesso e volentieri a classici già visti altrove. Buone invece le animazioni, anche queste abbastanza standard ma credibili e funzionali.
Migliore invece la resa grafica dei personaggi dotati di artwork ben elaborati anche se facilmente confondibili con innumerevoli altri titoli simili. Tra questi spiccano, ovviamente, le creature più stravaganti e il titolo ne possiede più di uno. Inoltre, il tono leggero e umoristico si sposa particolarmente bene con la scelta stilistica. Per quanto riguarda il sonoro, questi non brilla per tracce particolarmente memorabili ma risulta comunque gradevole e mai fastidioso offrendo un accompagnamento godibile da inizio a fine.
Da segnalare che il titolo si difende egregiamente in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con la versione portatile particolarmente consigliata per praticità e resa visiva complessiva. Infine, dobbiamo evidenziare l’assenza dei sottotitoli in italiano e i testi inglese non sempre perfetti. Parliamo comunque di un titolo in cui la mole di testa è molto elevata e il ritmo stesso ne risente con intervalli fatti di lunghe chiacchiere.