Sviluppato da Haemimont Games e pubblicato da THQ Nordic, Jagged Alliance 3 è un videogioco di ruolo tattico, terzo capitolo ufficiale di una saga che, nel tempo, ha saputo catturare l’attenzione di innumerevoli giocatori, riuscendo a ritagliarsi un proprio spazio nel genere di appartenenza e ammantandosi di un’identità di tutto rispetto. Noi abbiamo guidato i nostri mercenari su Xbox One e questa è la nostra recensione!
Jagged Alliance 3 – un ritorno in grande stile
Dopo il discutibile e rumoroso scivolone di Jagged Alliance Rage, THQ Nordic torna a rispolverare una IP di tutto rispetto proponendo un terzo capitolo fortemente rievocativo e fedelmente ancorato alla struttura ludica che ha reso forte i primi capitoli della saga. Ma procediamo con ordine!
Jagged Alliance 3 è ambientato nell’immaginaria Grand Chien, una nazione ricca di risorse ma afflitta da interessi politici di fazioni in continuo conflitto tra loro. Ma la situazione, già precaria, crolla definitivamente con l’ascesa della Legione, una forza paramilitare che inizia a espandere il suo dominio in modo praticamente tirannico e crudele. Come si può sopravvivere a una situazione del genere? Semplice: assoldando dei mercenari.
Saremo onesti, la narrativa di Jagged Alliance 3 non sorprende in quanto mette in scena una serie di eventi, conflitti e situazioni già abbondantemente abusate in prodotti cinematografici e anche videoludici . diciamo che il canovaccio narrativa e l’andamento della situazione generale di Grand Chien stessa sono un po’ prevedibili. Ma a conti fatti non è un male in quanto il titolo di THQ Nordic punta completamente al gameplay e, come vedremo, lo fa anche decisamente bene.
Bisogna però fare una nota di merito per quanto riguarda la caratterizzazione dei vari mercenari. Il nostro compito, infatti, è quello di reclutare gente dal background discutibile, da mandare sul campo e risolvere innumerevoli missioni. Ecco, ogni mercenario ha un carattere proprio e “vivo”. Sono ben distinti tra loro e non solo, interagiscono a vicenda, sul campo e soprattutto in determinate situazioni. Questo loro confrontarsi, parlarsi, viversi, è sorprendentemente credibile e “naturale”.
Non solo, nonostante gli innegabili cliché del genere, dal personaggio burlone, a quello inutilmente esaltato a quello serio e cupo, ci si riesce seriamente ad affezionare a loro. In un titolo come Jagged Alliance 3 dove la morte è morte vera e propria, è un problemino affettivo non di poco conto. Ma un problema “positivo” in quanto ci si ritrova a impegnarsi con tutto se stesso per cercare di portare vivi e vegeti i mercenari alla base. In più, è decisamente divertente sperimentare più squadre diverse per vedere come i vari personaggi si adattano, collaborano o scontrano tra loro.
Sopravvivi sul campo e alla personalizzazione
Jagged Alliance 3 non è un titolo per tutto. Lo diciamo da subito. Anzi, a differenza dei vari spin-off, qui ritornano una serie di elementi che hanno reso grande i primi due capitoli con una fortissima attenzione alla personalizzazione e allo studio strategico del campo di battaglia e dei nemici. Parliamo di un videogioco di strategia con elementi da RPG e da gestionale dove agire alla cieca significa morire. E non solo, ma anche perdita di risorse e inevitabile tracollo.
Non è un gioco estremamente difficile ma è un gioco che richiede tempo, conoscenza, pazienza. Partendo da innumerevoli schemi e profonde personalizzazioni. In Jagged Alliance 3 potrai non solo reclutare mercenari, dotati ognuno di proprie specializzazioni, bonus e malus vari, ma anche aver cura, giustamente, del loro equipaggiamento. Prevedibilmente, nel titolo THQ Nordic ci sono tantissime armi. E innumerevoli tipologie diverse, con relativi bonus, di proiettili (e no, non parliamo dei proiettili magici di Wizard with a Gun di cui puoi leggere la nostra recensione).
Per chi è nuovo alla serie, ogni missione ci porta in un’area abbastanza delimitata, che potremo osservare a volo d’uccello. Noi possiamo fornire comandi alle nostre truppe che potranno così esplorare la zona preparandosi agli inevitabili scontri. Ecco, gli scontri coi nemici sono a turni e la prima fase, quella di potenziale avvistamento (possiamo anche coglierli di sorpresa e, a essere onesti, lo consigliamo calorosamente), trasforma il titolo in un sistema di lotta strategica a turni con costanti botta e risposta.
Il nemico è dotato di una buona strategia e le nostre occasioni per sovrastarlo e trionfare sono tantissime. Possiamo davvero sfruttare l’area e i talenti dei vari mercenari per dar vita a innumerevoli strategie diverse. Non solo, anche gli agenti atmosferici, come la pioggia o la nebbia, possono condizionare anche in modo invadente l’andamento e l’esito degli scontri. Bisogna quindi prestare attenzione a tantissime cose diverse anche se il titolo non è perfettamente bilanciato. Banalmente, usare armi a distanza ravvicinata ci pone in svantaggio netto rispetto ad armi ad ampia distanza.
Per farla breve: il cecchino ha dei vantaggi notevoli rispetto alle altre classi. Consigliamo comunque di sperimentare, variare, mettersi costantemente in gioco in quanto in Jagged Alliance 3 c’è davvero tantissimo da fare, scoprire e gestire. Le risorse, infatti, vanno accuratamente controllate, non sono eterne e ammettiamo che sembra quasi impossibile saper gestire tutto come si deve sforando nella frustrazione. Sono invece decisamente costanti gli assalti nemici da cui difendersi col potenziale rischio di perdere avamposti e subire ingenti danni e perdite. C’è quindi una sensazione di costante “pericolo”, precarietà, quasi fretta. Se non ansia.
Se questo è oro per chi è solito a questo genere, i neofiti potrebbero trovarsi spiazzati e fin troppo agitati. D’altronde, soprattutto all’inizio, dove le risorse son poche e ‘esperienza ludica è scarsa, far scelte sbagliate può essere frequente e anche inconsapevole ma comportare costi altissimi. Ma tranquillo, gli sviluppatori hanno inserito una modalità, da loro sconsigliata, che agevola e alleggerisce di più l’esperienza rendendola decisamente più morbida e meno frenetica. Da segnalare, infine, la modalità cooperativa online, che moltiplica il divertimento, soprattutto se si trova uno con cui si è affini alla collaborazione.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Jagged Alliance 3 non fa gridare al miracolo ma regala un colpo d’occhio di tutto rispetto. Sì, il dettaglio non è pazzesco e c’è un po’ di riciclo ma non va mai a influire negativamente sull’esperienza del titolo. Sì, c’è qualche caricamente qua là e alcuni elementi appaiono in lieve ritardo. Da segnalare anche qualche sporadico rallentamento ma niente di realmente esagerato.
Il sonoro è gradevole, con un buon doppiaggio in inglese e sonorità credibili. Nulla di realmente memorabile eppure in alcuni momenti il taglio cinematografico di alcuni scontri è accompagnato perfettamente dal sonoro dimostrando una buona combo non molto comune in titoli del genere. Infine, da segnalare la totale assenza della lingua italiana. Non sono presenti neanche i sottotitoli. Questo è un sincero peccato considerando il peso del titolo in questione e la presenza comunque di dieci altre lingue.