Korpus, casa videoludica finlandese che ha esordito l’anno scorso con il titolo horror eponimo Korpus: Buried over the Black Soil, torna oggi a far parlare di sé con un nuovo lavoro del medesimo genere, chiamato JANITOR BLEEDS.
Questa volta, nel pubblicare la propria opera, la software house non ha agito da sola, affidandosi alle cure di Bonus Stage Publishing, un editore videoludico dichiaratamente “indie friendly“.
JANITOR BLEEDS, quando il divertimento si trasforma in terrore
Nel corso della storia dei media d’intrattenimento abbiamo potuto osservare vari oggetti legati ad essi colpiti da una qualche forma di maledizione. Abbiamo, ad esempio, avuto un film maledetto nei vari Ringu giapponesi poi riveduti dagli occidentali The Ring e tutta una serie di libri maledetti (elencarli tutti sarebbe dispersivo). La domanda che il team dietro JANITOR BLEEDS che si è posta ideando il lavoro sembra essere stata la seguente: e se ad essere maledetto fosse proprio un videogioco?
Proprio attorno ad un vecchio cabinato preda di un maleficio, il cui nome è per l’appunto JANITOR, ruotano le vicissitudini del titolo: rimasto a lungo ingiocato e abbandonato in una sala giochi di quelle che al giorno d’oggi sono sempre più rare, esso viene ritrovato da un ignaro visitatore di passaggio, che lo riaccende e comincia a giocarci. Gli strani eventi che hanno luogo in seguito all’inizio della partita fanno sorgere un inquietante domanda: è il giocatore che sta giocando o è il gioco stesso a ‘giocare’ il giocatore?
Se la tua curiosità di scoprire di più su JANITOR BLEEDS è impellente, è proprio il tuo giorno fortunato. Infatti puoi già trovare su Steam una demo giocabile gratuitamente, mentre per fruire in toto del titolo ti toccherà attendere l’inizio del 2022, che lo vedrà approdare su tutte le piattaforme più popolari in circolazione.
Il titolo, almeno nelle intenzioni del developer, omaggerà lo stile visuale dei giochi horror degli anni novanta (quindi, si presume, i tali e tanti Resident Evil e Silent Hill, l’ultimo dei quali è ancora come colui che veniva portato dalla Cavallina storna di Pascoli: “non ritorna“) senza però scadere nel datato. Trattandosi comunque della produzione di un piccolo team, sebbene spalleggiato da un publisher, chissà se riuscirà a tenere fede a questo suo proposito.