Oggi vorrei metterti al corrente di un altro ingiusto attacco ai danni dei videogiochi. Ancora una volta, a sollevare la polemica, è una persona che di potere ne ha da vendere e che purtroppo detiene anche una certa influenza negli Stati Uniti. Nelle scorse ore infatti, il politico americano Joe Biden, nonché vicepresidente di Obama e attuale candidato alle presidenziali del 2020, ha rilasciato un’intervista molto dura, in cui fa emergere il suo totale dissenso nei confronti del mondo della tecnologia, inerente al settore dei videogame. Biden inizialmente, ha raccontato i suoi pensieri inerenti agli ultimi meeting svolti con i più importanti dirigenti della Silicon Valley. La questione era focalizzata sul Communications Defency Act: ossia quella legge di cui si avvale un’azienda, per evitare di essere incolpati qualora il prodotto da lei creato, generi negli utenti reazioni di qualsiasi tipo. Ma a un tratto, il suo discorso prende una piega a dir poco spiacevole:
“A un certo punto, uno di quei piccoli, viscidi vermi seduti intorno al tavolo, che era un multimilionario vicino a diventare un miliardario, mi disse essere un artista, perché era in grado di inventare giochi che insegnano come uccidere le persone”
Da questa breve ma diretta frase, intuiamo quanto Joe Biden effettivamente guardi questo settore in modo superficiale e con una nota piccante di disprezzo. Definire con certi toni uno sviluppatore o un alto dirigente di un azienda di videogiochi, è poco professionale, in quanto si tratta di un lavoro importante che richiede anni di studi e un lungo percorso lavorativo. Non sappiamo con certezza chi fosse seduto con lui quel giorno, né a chi fossero dirette le sue parole, sta di fatto che per raggiungere tale traguardo, costui ha dovuto impegnarsi duramente. Di certo non si diventa milionari in un giorno solo, ma con impegno, dedizione ed esperienza.
Questo a mio avviso è indice di ignoranza, superbia e arroganza. Uomini come questi purtroppo, non fanno altro che congelare il progresso e favorire invece, un recesso delle idee e del modo di pensare collettivo. Il Sig. Biden, come se non bastasse, ha concluso il suo intervento affermando che questi uomini (riferendosi sempre agli sviluppatori), non sono altro che dei “moralisti arroganti, che pensano di essere il motore industriale del paese. Per questo credono di poter fare tutto quello che vogliono.”
Non è la prima volta che personaggi simili cercano di giustificare l’alto tasso di criminalità, spaccio, violenze e omicidi nel loro paese, scaricando la colpa ai videogiochi. Il caro Donald Trump è uno dei tanti che, invece di rimboccarsi le maniche per far crescere dal punto di vista civico ed educativo il suo popolo, se ne lava le mani.
Grazie alla sua bravura come presidente, stiamo per veder nascere la terza guerra mondiale. Lo dobbiamo al suo talento come giocatore di Call of Duty? I videogiochi generano violenza, quindi, se Trump non teme la guerra significa che la sua aggressività latente è dovuta a GTA?
Purtroppo, credo che sulla Terra ci sarà sempre gente ignorante. L’importante e che noi pochi sani di mente, riusciamo a mantenere quella lucidità tale che ci aiuti a distinguere la verità dalle menzogne. Ah e ricorda: se vuoi diventare un calciatore professionista, ti basta giocare a Fifa.