Sappiamo tutti che “a volte ritornano”, ma con questi numeri non ce lo saremmo mai aspettati. Wii di Nintendo ha compiuto tredici anni, e a inizio 2019 il compianto Wii Shop ha dovuto chiudere i battenti, in favore di Wii U e Nintendo Switch. Ma a quanto pare la console ha davvero ancora tanto da dire: la scelta di Ubisoft di far uscire il suo ultimo Just Dance su Wii e non su Wii U è stata davvero fatta a ragion veduta.
Nonostante le maggiori vendite di PlayStation 4 rispetto al monolito bianco della Grande N, ironicamente la versione di Just Dance 2020 per quest’ultimo ha venduto più della sua controparte vista sulla console ammiraglia di Sony. Stando ai dati di vendita nel Regno Unito, il gioco ha debuttato in quindicesima posizione nel diagramma comprensivo di tutti i formati; la versione per Nintendo Switch ha contribuito al 55% di quelle vendite.
Per quanto positiva sia questa statistica per Nintendo, c’è dell’altro: il 21% delle vendite se lo è invece accaparrata la versione Wii del titolo, mentre PlayStation 4 e Xbox One hanno contribuito rispettivamente solo al 14% e al 10% delle vendite di Just Dance 2020. In una sua recente dichiarazione, Ubisoft ha spiegato la decisione di rilasciarlo sulla “console nonnina per nonnini” di Nintendo, notando che “la richiesta [di software] è ancora presente” da parte dei fan. Il colosso videoludico d’oltralpe non aveva torto, pare.
Questi dati valgono più di mille parole spese sulla lungimiranza della “strategia dell’oceano blu” di Nintendo: espandere la propria utenza e aprirla ai videogiocatori alle prime armi ha portato a questi numeri da capogiro. Se il compianto Satoru Iwata, il primo presidente di Nintendo al di fuori della dinastia imprenditoriale degli Yamauchi, fosse qui per vedere i frutti della penultima console nata durante la sua gestione della compagnia, non potrebbe che esserne fiero.