Sviluppato da Ratalaika Games (gli stessi di My Big Sister: Remastered)e originariamente da Sunsoft e pubblicato dalla stessa Ratalaika in sinergia con Shinyuden, Justice Ninja Casey è un action game in 2D a scorrimento orizzontale. Si tratta di un vero e proprio classico dell’era 16-bit oltre a essere un titolo completamente inedito non avendo mai abbandonato il Giappone fino ad ora. Noi abbiamo indossato i panni di Casey, il ninja della “giustizia” su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Justice Ninja Casey direttamente dal passato
Justice Ninja Casey è un titolo inedito per noi in Occidente ma è anche un titolo che proviene da tutt’altro periodo storico, quello dei 16-bit a scorrimento orizzontale dove l’importanza era principalmente quella di menare nemici su schermo cercando di restare in vita il più a lungo possibile. Ecco, in questo scenario, non sorprende il fatto che narrativamente parlando non abbiamo davanti a un canovaccio estremamente complesso ma che riesce comunque a “sorprendere”.
Tale sorpresa è dovuta alla follia tipicamente giapponese che permea gran parte dell’opera oltre alla sua natura umoristica e strampalata, quasi parodistica. Procedendo con ordine, il titolo esordisce con un banalissimo rapimento. La principessa di un anonimo regno, governato da un anonimo sovrano, viene rapita da un gruppo di ninja misteriosi. Per sua fortuna, però, passava di lì il “ninja della giustizia”.
Tale titolo, è una sorta di autoproclamazione dello stesso Casey, protagonista indiscusso delle vicende, che sarà chiamato dal sovrano in persona, a mettersi sulle tracce dell’amata figlia rapita. Il tutto in un viaggio che lo porterà a scontrarsi con una serie sempre più strampalata di avversari. Di questi, neanche a dirlo, sono proprio i boss quelli più singolari e memorabili includendo anche un paio di colpi di scena coerentemente fuori di testa.
Insomma, Justice Ninja Casey non sarà ricordato per la complessità dell’intreccio narrativo ma in compenso regala alcuni momenti così “no sense” da restare a suo modo impresso e dando comunque un buon incentivo per avventurarsi in un mondo di gioco che, seppur raccolto, offre percorsi e segreti da svelare e il tutto con una certa autonomia e libertà di esecuzione. Ma bando alle ciance e andiamo a scoprire com’è giocare all’avventura di Casey!
Justice Ninja Casey un classico ma con buone idee
Justice Ninja Casey è essenzialmente un classicissimo action game a scorrimento orizzontale che vede il protagonista dotato di tre attacchi (uno per ogni tasto) che potrai però cambiare con abilità speciali tutte da sbloccare man mano che si procede nell’avventure. Tra le abilità, ce ne sono di diverso tipo e tutte molto “ninjesche” come il trasformarsi in un pezzo di legno per sfuggire alle botte nemiche o quello di lanciare ai lati diversi shuriken boomerang (perché tornano indietro da soli).
Combattere in Justice Ninja Casey non è nulla di originale ma ammettiamo che è immediato, accessibile e anche divertente seppur bisogna affrontare qualche piccola imprecisione data dalla profondità degli scenari in 2D (ci si muove in profondità, sì e si può anche saltare su determinate alture). Da segnalare però da subito una cosa: il titolo è discretamente difficile. Una difficoltà che s’impenna man mano che si procede e che può portare a una facile frustrazione.
Il motivo è semplice: troppi nemici su schermo, tutti insieme. E parliamo di nemici dotati anche di attacchi a distanza oltre che di una buona dose di cattiveria. Quindi a un livello di sfida molto alto (la gioia per i cultori del genere) si contrappone un’esperienza un po’ troppo ostica per i neofiti. Per ovviare a ciò, la versione firmata Ratalaika Games include diversi accorgimenti come la possibilità di tornare indietro (rewind) o una modalità “turbo” (che è il contrario del rewind in pratica.
C’è anche la possibilità di impostare un salvataggio automatico (con tempistiche che possono variare in base alle tue preferenze) laddove il titolo, per salvare, richiede l’acquisto e l’utilizzo di consumabili. Consumabili acquistabili spendendo le monete che vengono lasciate dai nemici abbattuti e che puoi investire anche per oggetti curativi, armi usa e getta (come le bombe) e quant’altro. A ciò, si aggiunge anche un elementare sistema da gioco di ruolo con esperienza che si auto-accumula man mano che si combatte (e che potenzia le poche statistiche di Casey).
Ulteriore accorgimento extra per abbattere completamente la difficoltà di gioco, sono i trucchi. Questi vanno abilitati prima di iniziare la partita e annullano completamente ogni ostacolo offrendoci energia infinita (e quindi l’immortalità) e anche il potere di annientare i nemici con un colpo. Nemici che, quando sono in gran numero, vanno ad affliggere l’esperienza di gioco con vistosi rallentamenti a schermo che ci hanno fatto storcere il naso in più di un’occasione.
Un modo old school di dare libertà esplorativa
Justice Ninja Casey offre un mini mondo interamente esplorabile e tutto da scoprire, fatto di aree interconnesse, boss da sconfiggere, oggetti extra da svelare e quant’altro. La libertà offerta al giocatore è sorprendente, considerato il tipo d’opera e la sua età ed è sinceramente gradevole andarsene a zonzo a scoprire luoghi e a incastrare autonomamente eventi.
D’altro canto, però, la totale assenza di linee guide ci porterà spesso a vagare più e più volte in un backtracking a tratti eccessivo, alla ricerca di un enigma o oggetto necessario al completamento dell’avventura che, salvo lungaggini da ricerca e difficoltà generale, può essere portata a termine anche in un solo pomeriggio. Qualche indicatore in più, avrebbe sì indebolito la longevità ma reso il tutto più piacevole da videogiocare.
E parlando di piacere… un’altra cosa che non abbiamo molto digerito, sono le pochissime fasi “platform” che si trovano in netto contrasto con la bidimensionalità del titolo, dando non pochi problemi in alcune aree verticali. Un peccato considerando il potenziale di base e la buona varietà di situazioni (c’è anche un momento a enigmi con interruttori nascosti da svelare e attivare).
A completare il pacchetto d’esperienza, c’è da segnalare un’ulteriore modalità, oltre quella principale fin’ora approfondita, ossia una sorta di “arcade”. Si tratta di una sequela da vero beat’em up della storia principale con l’eliminazione di esplorazione e quant’altro e un focus totale sui combattimenti.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Justice Ninja Casey offre un buon impatto generale con un feedback nostalgico potente e immediato. Le animazioni fuse alla pixel art convincono e ci riportano indietro nel tempo ma prestano il fianco a problemi tecnici non di poco conto. Primo tra tutti un problema che nasce nella seconda e ultima fase del titolo dove le aree di gioco vengono randomicamente invase da problemi discretamente notevoli.
In breve, interi frammenti di aree vengono staccati dando vita a buchi neri scenici o spostati lateralmente. Insomma, glitch grafici abbastanza brutti da vedere ma che, per fortuna, non vanno a infierire nell’esperienza ludica stessa (si tratta prevalentemente di sfondi). Per il sonoro invece, salvo occasionali situazioni di muto, abbiamo avuto modo di ascoltare sonorità coerenti e gradevoli oltre che fortemente evocative.
Da segnalare, la totale assenza della lingua italiana anche se il testo a schermo è comunque poco e di facile comprensione. Gradevole, invece, il modo in cui il titolo si presta a entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile sicuramente più consigliata, data anche la natura tecnica del titolo. Infine, da segnalare un prezzo di vendita di 5,99 euro decisamente competitivo.