Prendi Kena: Bridge of Spirits, fatto? Prendi della colla vinilica che usa nonno per la dentiera, fatto? Trasforma la povera Kena in un cavernicolo dal discutibile intelletto, fatto? Perfetto, hai di fonte a te KAKU: Ancient Seal, un videogioco action in terza persona sviluppato da BINGOBELL, un piccolo capolavoro non all’altezza del citato Kena: Bridge of Spirits ma qualcosa di cui vale la pena parlare oggi.
KAKU: Ancient Seal, la trama
In KAKU: Ancient Seal la storia ti porterà a vivere una nuova avventura nei remoti meandri di uno sperduto regno fantasy, creato dalle leggendarie mani dell’antico Saga, una potente Divinità che sfruttò il potere primordiale dei Quattro Elementi per dare vita a questo mondo. Come di consueto, come ogni buon Dio, dopo aver creato il mondo si riposò un po’ a causa dell’enorme fatica.
Quando il gatto non c’è i topi ballano, dice un detto che deve essere stato inventato da Jerry il topo (e non Jerry Calà), ed infatti proprio mentre Saga sta dormendo beatamente, un malvagio Ruba Anime conquistò il reame, assoggettando le persone al suo volere e scatenato così la devastante Guerra degli Dei.
Tutto quel trambusto non fece che far svegliare Saga, che leggermente incacchiato per essere stato svegliato, utilizzò tutto il supporto dei suoi fedeli Custodi e la sua forza per sconfiggere la sua crudele nemesi, ma ciò segnò anche la sua caduta, perché la Divinità si indebolì gravemente, perse quasi tutto il suo potere divino e fu costretto ad abbandonare il suo mondo.
Molto tempo dopo questi tragici eventi seguiremo le vicende di Kaku, un giovane ragazzo che vive in una terra innevata insieme al vecchio saggio Geiser che, dopo aver seguito un bizzarro porcellino volante nelle profondità di un tempio abbandonato e averlo salvato da alcuni pericoli, darà prova del suo valore contro un antico Guardiano di Saga risvegliato dal suo sonno secolare, sconfiggendolo dopo un duro scontro e guadagnando così l’accesso alla dimenticata Isola Fluttuante.
Proprio l’Isola Fluttuante era un tempo il luogo di riposo del dio Saga, ora ridotta ad un disastro a causa di un nuovo assalto delle forze oscure che rischiano di portare alla rovina l’equilibrio del mondo e tutti i suoi abitanti. La logica vuole che il nostro eroe non intende permettere che ciò accada, quindi si va nelle Terre Elementari per trovare un modo per permettere a Saga di recuperare tutto il suo potere divino.
Comparto tecnico
Una delle cose che ci ha maggiormente colpito di questo KAKU: Ancient Seal è proprio il comparto tecnico, graficamente ci troviamo davanti ad un titolo che tutto sembra men che mai un videogioco indipendente. Esplorare il mondo di KAKU è quanto di più bello ci sia visivamente e un’elogio particolare va a BINGOBELL, sia per la qualità dell’acqua che per l’effetto della neve al passaggio del nostro eroe.
Ammettiamo di esserci trovati poche volte davanti a videogiochi che includessero così tanta cura nei dettagli, in alcuni contesti possiamo azzardare anche di affermare che alcuni sviluppatori (persino di titoli tripla A) dovrebbero prendere spunto da questo KAKU: Ancient Seal, soprattutto per ciò che concerne l’acqua.
Purtroppo il titolo non privo di difetti e mostra tutti i limiti dovuti di un videogioco indipendente: compenetrazioni qui e li, personaggio che a volte si blocca come di fronte ad ostacoli del terreno che poi ostacoli non sono, mancanza di un feedback marcato in fase di combat system che restituisce la sensazione di aver ricevuto un colpo, insomma qualche pecca qui e li ci sta ma niente di gravemente limitante;
In alcune fasi del combat system, soprattutto quando si preme il tasto per effettuare una respinta con lo scudo, abbiamo notato un leggerissimo input lag. Forse questo potrebbe essere qualcosa che farà storcere il naso ai più, ma a parte questo siamo abbastanza sicuri di affermare che KAKU: Ancient Seal sia un titolo che potrebbe rientrare fra le grazie dei videogiocatori.
Comparto audio
Non c’è molto da dire riguardo il comparto audio di KAKU: Ancient Seal, la musica (l’unica o quasi colonna sonora che ci accompagna durante l’avventura) forse a lungo andare potrebbe risultare una litania che a molti potrebbe causare sonno, mentre gli effetti audio sono tutti ben equalizzati e non stonano con quella che è l’avventura.
Peccato per l’assenza di un vero parlato, ne in italiano (di cui però abbiamo fortunatamente i sottotitoli) ne in qualsiasi altra lingua, se non versi gutturali (un po’ similarmente a quanto visto in Far Cry Primal) che esaltano ancor di più quello che è il periodo storico che andremo a solcare, cioè l’età della pietra.
Il comparto audio di KAKU: Ancient Seal non brilla per eccellenza, ma neanche è da bocciare, se non fosse per quella dannata colonna sonora che più volte ci ha fatto chiudere gli occhi mentre eravamo intenti ad esplorare il mondo. Ma basta mettere il volume della musica a zero e magari sostituire il tutto con un buon Gigi d’Alessio (non picchiateci, scherziamo).
Gameplay
Questo è un altro punto che ci ha sbalordito di KAKU: Ancient Seal, anche perché ci troviamo davanti ad un videogioco action più vicino ad un’open-world che ad un titolo prettamente guidato. Potremo infatti decidere noi stessi quale delle quattro Terre Elementari iniziare per prima oppure il suo ordine, va da se però avvisarti che in alcuni casi la difficoltà potrebbe aumentare esponenzialmente.
Noi ad esempio abbiamo deciso di affrontare per prime le Montagne Infuocate e dobbiamo ammettere che ad un certo punto le cose si sono fatte decisamente difficili. Alcuni nemici ci uccidevano con un colpo o due, il che ci ha portati a desistere e a scegliere un’altra destinazione per proseguire la storia, per poi tornare nelle Montagne Infuocate non appena ci fossimo potenziati.
Si, in questo KAKU: Ancient Seal (che a tratti ricorda molto da vicino altri titoli) avremo anche la possibilità di potenziarci attraverso del crafting di materiali che possiamo trovare in giro per il mondo di gioco, questo ci permetterà di potenziare la nostra vitalità, la nostra stamina oppure di recarci ad apposite “stele” (Altari delle Stelle) che ci permetteranno di migliorare le nostre abilità come danno o difesa.
Ci saranno anche delle abilità che sarà possibile sbloccare attraverso un albero apposito, sia per Kaku che per Porcellino (si è il nome che darà al piccolo compagno porcellino, che inventiva eh). Le abilità di Porcellino potrebbero aiutarci a sbloccare alcuni passaggi, o più semplicemente a portare a termine alcuni Sacrari… ehm no scusa… Rovine Sotterranee.
Come abbiamo già accennato KAKU: Ancient Seal prende spunto da molti famosi titoli, tra cui proprio The Legend of Zelda da cui è stato tratto spunto per l’inserimento di alcuni abiti (ed equip generale, tra cui anche armi) che possiamo trovare nel mondo di Kaku e che ci permettono di utilizzare delle abilità particolari. Avere più difesa, più stamina, o alcune resistenze esattamente come il buon Link insegna.
Le meccaniche di gameplay di KAKU: Ancient Seal sono molte e variegate, ad esempio avremo anche il bisogno di risolvere alcuni enigmi per sbloccare delle rune, che con sorpresa abbiamo scoperto essere più di quante sono necessarie poiché alcune saranno “false”, come lo stesso Kaku accennerà. Enigmi perlopiù messi li per inserire una meccanica in più ma che mai ci sono sembrati troppo complicati da risolvere.
KAKU: Ancient Seal è disponibile su Steam, PlayStation 4, PlayStation 5 e Xbox One. Non per ultima nota gli sviluppatori hanno anche promesso aggiornamenti futuri mirati ad ampliare l’avventura, insomma secondo il nostro modesto parere tutti dovrebbero dare una possibilità a questo videogioco, soprattutto se hai amato Kena: Bridge of Spirits.