Se da ben cinque anni combatti anche tu contro il vuoto lasciato da Bioshock Infinite (pubblicato, appunto, nel 2013) che non sei ancora riuscito a colmare, ho buone notizie per te!
Ken Levine, papà della fortunata saga di FPS, è letteralmente sparito dai radar dopo aver confezionato l’ultimo capitolo della serie ed averci fatto perdutamente innamorare di Elizabeth, Booker e dell’ intera cittadina di Columbia. Tuttavia, un tweet recente dell’autore sembrerebbe aver smosso le acque tra il fandom videoludico.
“[Lo] abbiamo fatto testare a qualche amico e parente, ma questo è tutto per il momento” ha risposto Ken Levine ad un appassionato con un cinguettio sul popolare social network. Una conferma dell’effettiva esistenza di un potenziale gioco ancora – chiaramente – in cantiere.
Già durante la Game Developers Conference del 2014, Ken Levine rese nota la propria volontà di cimentarsi con un progetto da lui stesso denominato: “Narrative Legos”. In parole povere, parliamo di un titolo che coinvolga più di una storyline contemporaneamente – o più “tasselli narrativi”, tradotto alla lettera -, assemblabili a piacimento dal giocatore che potrà così ricreare combinazioni sempre diverse, ottenendo un gioco story-driven dalla longevità essenzialmente infinita.
Il concept di Bioshock è fantastico, ma il gioco in sé non mi ha mai entusiasmato. Anche se sono giochi diversi messi a confronto, preferisco di gran lunga S.O.M.A
Sicuramente Bioshock è l’esempio lampante di come una storyline ed un universo di gioco ben congeniato contribuiscano ad elevare un titolo. A livello di gamelpay l’intera saga non introduce certamente meccaniche originali per un fps della sua generazione (tolta la peculiarità dei plasmidi e qualche sezione di sabotaggio dei primi due capitoli), ma l’universo Bioshock con Rapture, Jack, Andrew Ryan, i Big Daddy, le Sorelline e ancora Columbia, Booker, Elizabeth, Comstock, i gemelli Lutece… è proprio questo microcosmo creato da Ken Levine ad entrati nel cuore – o almeno, così fu per me – e incollarti allo schermo. Infinite, ma SOPRATUTTO il dlc: Burial at Sea, chiudono egregiamente un ciclo narrativo che è il cuore pulsante di un fps – indubbiamente – non irraggiungibile o trascendentale dal punto di vista del gioco in sé.