Nel 2021 sulle console di Sony, ovvero PlayStation 4 e 5, uscì, grazie alla casa di sviluppo Ember Lab, Kena: Bridge of Spirits. Un titolo che con l’aspetto da film Disney, nascondeva un’anima molto impegnativa e che sapeva mettere alla prova il giocatore. Al tempo della sua uscita c’è chi lo definì un capolavoro e chi invece lo considerò un mezzo passo falso, ma come sempre la verità sta nel mezzo.
A distanza di tre anni, anche gli acquirenti della console di Microsoft, ovvero Xbox (nelle sue varie declinazione ovvero One, Serie S o Serie X), possono gustare questo titolo che ha dalla sua, delle visuali che non mancheranno di lasciarti a bocca aperta. Ha mantenuto la qualità della sua controparte PlayStation? Continua nella lettura per scoprilo.
Kena che fine ha fatto Taro?
Prenderai i panni di Kena ovvero uno Spirito Guida, la quale aiuta le anime dei defunti rimaste sulla terra a causa di questioni irrisolte, a passare dal mondo fisico all’aldilà. Il padre della protagonista, dice alla figlia di recarsi al Santuario della Montagna, in quanto questo luogo è stracolmo di energia spirituale e quindi potrà diventare una guida ancora migliore.
Arriverai, quindi, ad un villaggio abbandonato, il quale è corrotto da una strana presenza malvagia ed è qui che incontrerai due fratelli, i quali ti chiederanno aiuto a ritrovare il loro fratello più grande Taro. Peccato che Taro sia un’anima inquieta, la quale ha bisogno di aiuto per passare oltre.
Man mano che proseguirai nella trama del gioco, rivivrai ricordi di Taro e grazie alla sua maschera spirituale dovrai salvarlo prima che la corruzione maligna lo divori del tutto, solo allora potrai arrivare alla tua meta ovvero il Santuario della Montagna.
La storia seppur semplice, è qualcosa di molto toccante. Ti fa capire la difficoltà di perdere le persone e di lasciarle andare alle volte per sempre, ma questa è la vita e non accettare il suo corso fa solo più male a te stesso oltre che alle persone che ti stano vicino. Ovviamente la trama non è solo questo, ma non mi addentrerò ulteriormente per non incappare nei temibili spoiler.
Una faccia innocente che nasconde un gameplay impegnativo
In che cosa consiste Kena: Bridge of Spirits, per tutti coloro che non hanno avuto il piacere di giocarlo su PlayStation e lo stanno per fare loro su Xbox? È un action che prende elementi anche da altri mostri sacri del genere come ad esempio The Legend of Zelda.
Per affrontare i nemici Kena avrà a disposizione il Bastone Spirituale, il quale potrai utilizzarlo sia per l’attacco, che per la difesa. Con esso potrai eseguire attacchi leggeri e pesanti, ma sopratutto nelle fasi più avanzate, ovvero quando accumulerai abbastanza esperienza, potrai potenziare queste azioni.
Oltre che all’attacco il bastone è utile anche per la difesa, visto che serve a parare e bloccare i colpi dei tuoi nemici. Quest’azione è davvero molto difficile da padroneggiare, visto che gli avversari sono particolarmente rapidi nei movimenti. Non riesci proprio a fare una parata perfetta? Ho imparato che spesso e volentieri schivare aiuta molto di più.
Ma nonostante questo i combattimenti sono divertenti e impegnativi, ma anche molto gratificanti soprattutto quando riesci a combinare tutte le tue abilità che ti faranno buttare giù quel boss che hai riprovato più e più volte. Certo, c’è poca innovazione, è tutto sa di già visto, ma questo non toglie nulla alla gioia e al divertimento che questo gioco riesce a trasmettere.
Kena: Bridge of Spirits ha un aspetto innocente, quasi come se fosse uscito da qualche studio della Disney, ma mi raccomando non farti assolutamente imbambolare dall’aspetto puccettoso e carino di questo gioco, perché dietro nasconde un mondo di sofferenza e frustrazione. Infatti Kena: Bridge of Spirits è tutto tranne che un gioco semplice, soprattutto nelle fasi con i boss (e io ho giocato a difficoltà normale).
Il problema non è solo la difficoltà in se, ma è anche il fatto che i check point sono disposti in maniera non proprio ottimale. Se muori ad un boss (e fidati ti capiterà), dovrai rifarti interi pezzi di livello per arrivare nuovamente al punto dove eri stato sconfitto prima. Ovviamente questo può portare a tanta frustrazione.
Kena nel sua viaggio, non sarà da sola, infatti farai la conoscenza di queste adorabili creature chiamate Rot. Queste piccole palle di pelo, ti aiuteranno in vari modi durante il gioco. Possono essere un valido aiuto in combattimento, aumentando i tuoi poteri d’attacco oppure immobilizzando il nemico, dandoti un’opportunità di colpire. Sono anche usati in modo molto ingegnoso per risolvere enigmi ambientali e aprire nuove aree.
Tecnicamente è difficile chiedere di più
Tecnicamente il gioco creato da Ember Lab è qualcosa di davvero meraviglioso. Le visuali e i panorami sono estremamente evocativi. Kena: Bridge of Spirits è un titolo che riesce a sorprendere, con un design artistico e dei personaggi palesemente ispirati allo stile Disney, ma il mondo in cui è ambientato trae ispirazione da località orientali come ad esempio l’Indonesia.
La colonna sonora, creata da Jason Gallaty in collaborazione con il gruppo balinese Gamelan Çudamani non è da meno ed il risultato è una selezione musicale che mantiene un’atmosfera cinematografica anche nei momenti più lenti del gioco, rendendola una delle migliori colonne sonore mai create per un videogioco.