Sviluppato da NipoBox e pubblicato da NipoBox Publishing in sinergia con EastAsiaSoft Limited, Kiki – A Vibrant 3D Platformer (in breve Kiki) è un platform in prima persona decisamente standard e composto da una serie di livelli dalla difficoltà crescente ma non molto ispirati. Noi abbiamo raccolto stelle e trofei su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione. Pronto a mettere alla prova le tue doti da saltatore?
Kiki – A Vibrant 3D Platformer e la raccolta di stelle
Kiki – A Vibrant 3D Platformer non ha alcun tipo di narrazione. A essere onesti, non ha neanche un tutorial o una qualche frase introduttiva. Il titolo punta esclusivamente al gameplay e quindi a gettarci direttamente in azione. D’altronde parliamo di una serie di sessanta livelli suddivisi in sei biomi distinti dove l’unico reale obiettivo è quello di andare dal punto A al punto B senza morire.
Basta un solo errore, infatti, e sarai costretto a ricominciare l’intero livello dall’inizio. Tale elemento, da trial and error, se inizialmente non crea alcun fastidio, nelle fasi avanzate potrebbe far storcere il naso a più di un utente. Il motivo è che i livelli da ridotti e contenuti si ampliano in complessità e durata e ripetere più volte un livello per una trappola non vista può dar vita a una certa frustrazione.
Tornando all’assenza di trama e quindi al setting generale di Kiki, trattandosi di un gioco in prima persona non sappiamo neanche chi o cosa impersoniamo. Sappiamo però che saltiamo discretamente bene e che ci muoviamo in un mondo spesso monocromatico, fortemente geometrico e inspiegabilmente pieno di trappole letali e voragini di varie dimensioni.
Non solo, altri elementi caratteristici dell’opera sono: tre stelle e una coppa dorata. Si tratta di elementi sparpagliati in giro per il livello che fungono da collezionabili opzionali e che esistono prevalentemente per i completisti sfegatati. Raccogliere o meno tali collezionabili, non comporta alcun tipo di vantaggio, neanche legato ai trofei. A tal proposito, la coppa di platino è facilmente ottenibile, basta completare il gioco.
Sessanta sfide a colpi di salti
Kiki – A Vibrant 3D Platformer è un platform game in 3D in prima persona incentrato sul superamento di livelli esteticamente molto simili tra loro. L’intera esperienza, infatti, si basa su una sorta di accumulo di elementi. In pratica si inizia che l’unico ostacolo sono delle voragini per poi passare a un mix di voragini e seghe rotanti letali a cui presto si sommano dei rombi bianchi vaganti da schivare e così via con altre trappole sempre più complesse.
Il livello di difficoltà è quindi crescente ma mai proibitivo. Inoltre, nonostante la presenza fissa su schermo di un timer, Kiki – A Vibrant 3D Platformer non è un gioco a tempo e il conteggio delle tempistiche finali non comporta alcun tipo di vantaggio (anche in questo caso, nessun trofeo). Non c’è neanche una classifica di punteggi online o offline, rendendo quindi il timer stesso un elemento essenzialmente inutile.
In compenso, se nei primi livelli ciò che dovrai principalmente fare è correre, saltare e schivare pericoli, ben presto subentra la richiesta di cercare chiavi, raccoglierle e posizionarle sui rispettivi portali (riconoscibili dai colori). Operazione che, man mano che aumentano le chiavi e la lunghezza dei relativi percorsi, può portare una certa noia. L’aumento delle trappole e la tipologia di pericoli, infatti, non è molto varia e l’azione su schermo diventa presto ciclica e fortemente monotona oltre che anonima.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Kiki – A Vibrant 3D Platformer è molto, troppo, anonimo. I colori ricordano un po’ quelli abusati da Fall Guys ma la struttura dei livelli, le trappole e gli oggetti stessi si ripetono in modo continuo e con poca originalità. C’è quindi anche una stanchezza estetica fatta da continui ricicli che sfiaccano la già povera identità di un titolo incentrato essenzialmente sulla sfida in sé (e sotto quest’ottica è sufficiente seppur con poca fantasia e originalità).
Il sonoro offre sinceramente delle tracce che stimolano all’azione frenetica, spingendo a correre e a raggiungere velocità elevate. Si tratta di tracce che, come per tutto il resto del titolo, tendono inevitabilmente a ripetersi abbastanza presto ma che risultano così vibranti e forti da non stancare. In un certo senso, sono le sonorità stesse a spingerti ad andare avanti di livello in livello, caricandoti di una gradevole adrenalina.
Da segnalare l’assenza della lingua italiana anche se Kiki – A Vibrant 3D Platformer è completamente privo di testo. Quello che invece è presente, è qualche bug che può causare anche qualche incidente di troppo: più di una volta ci è capitato di premere il tasto “salto” dopo una corsa e vedere il nostro personaggio non eseguire il comando, capitombolando nel vuoto.