Dopo aver provato con molto entusiasmo la versione in accesso anticipato, finalmente siamo riusciti a mettere le nostre mani su King Arthur: Knight’s Tale, un gioco di ruolo strategico dello sviluppatore NeocoreGames il quale, dopo averlo messo alla prova per davvero molte ore, dimostra di essere uno dei migliori esponenti del genere degli ultimi anni.
In tutta onestà non è servito neanche molto tempo per arrivare a questa conclusione, soprattutto perché King Arthur: Knight’s Tale riesce sin da subito a mostrare tutto il suo potenziale sotto diversi punti di vista, come la stupenda ambientazione dark fantasy, la rivisitazione di uno dei miti più conosciuti al mondo sotto un’ottica più oscura, l’ottima caratterizzazione dei personaggi e soprattutto un gameplay profondo e soddisfacente.
C’era una volta Sir Mordred
Parliamo di mito visto in una chiave più dark perché nel gioco non impersoneremo il famoso re, bensì il l’ex cavaliere nero Sir Mordred, noto perché protagonista di tutti i racconti più tristi e oscuri della tavola rotonda. Difatti nell’introduzione di King Arthur: Knight’s Tale, saremo convolti in una grossa battaglia fra noi e re Artù, al termine della quale riusciremo a trafiggerlo uccidendolo, ma non prima che lui riesca con un ultimo gesto a ricambiare il favore, prendendo la nostra vita.
Entrambi morti, eppure di nuovo vivi. La signora del Lago, sovrana della mistica isola di Avalon ci ha riportato in vita per porre fine a quello che abbiamo iniziato e a tutto ciò che ne è scaturito: la morte di Artù ha risvegliato un oscuro potere nel regno, e potremmo porvi fine solamente uccidendolo di nuovo, lui o qualunque cosa sia risorta dalla sua morte.
L’ambientazione di King Arthur: Knight’s Tale è molto caratteristica e, per fare da degna cornice alla storia, anch’essa trasuda toni dark in ogni suo angolo; villaggi decimati dalla pestilenza, morti che ritornano in vita, creature malevoli che aggrediscono tutto ciò che incontrano e spiriti che non riescono a trovare la pace, saranno solamente alcune delle note caratteristiche del titolo, che si mescolano benissimo alla trama del gioco, riuscendo così a creare un mondo credibile nel quale avventurarsi.
King Arthur: Knight’s Tale, fra battaglie e gestionale
Probabilmente uno dei punti di forza del gioco, è proprio questo suo gameplay che mescola i classici combattimenti strategici a turni, con la gestione del nostro castello, il quale sarà la nostra base operativa e che ci darà accesso a tantissime strutture utili dove potenziare le truppe, migliorare l’equipaggiamento e davvero molto altro. Ma partiamo con ordine.
Le battaglie
Il cuore di sono senza ombra di dubbio le battaglie tattiche, nelle quali come da migliore tradizione del genere, le nostre unità affronteranno quelle nemiche, in battaglie all’ultimo sangue. La mappe saranno composte dalla solita griglia e dai diversi oggetti ambientali e non, situati su di essa, e che serviranno da copertura soprattutto contro le unità che attaccano dalla distanza, come maghi e arcieri.
Ogni unità avrà a disposizione un certo numero di AP, che utilizzerà per compiere qualsiasi azione, dal semplice movimento all’utilizzo delle diverse abilità; decidendo di non utilizzarli tutti, potremo metterne da parte alcuni per il turno successivo di quella unità. Dopo gli AP, ogni unità sarà dotata di altri 3 parametri fondamentali, ovvero l’armatura, gli hit point e la vitalità, che adesso vediamo nel dettaglio:
- Armatura: principalmente prerogativa delle classi corazzare, andrà a diminuire il danno sofferto dagli hit point dell’unità, facendo passare solo la differenza tra l’attacco nemico e il suo valore; si consuma man mano che si subiscono danni!
- Hit point: parametro che indica i danni che l’unità può sostenere prima che vengano sottratti dalla vitalità;
- Vitalità: l’energia vitale della nostra unità. Subire danni diretti alla vitalità può portare a infortuni permanenti e persino alla morte del personaggio.
Al termine di ogni missione, composta da più battaglie, le nostre unità vedranno ripristinarsi solamente i propri valori di armatura e di hit point, al contrario della vitalità. Questo costringe il giocatore a non scaraventare le proprie truppe a testa bassa in battaglia, ma a pianificare ogni mossa sfruttando al meglio l’ambiente, al fine di evitare spiacevoli epiloghi.
Chi volesse una sfida più ardua, a inizio partita potrà selezionare la modalità roguelike, nella quale non potremo salvare manualmente e ogni scelta o morte sarà permanente, senza possibilità di caricare un salvataggio precedente per rimediare ai nostri errori.
Ogni missione di King Arthur: Knight’s Tale ci vedrà affrontare una o più battaglie sparse in mappe esplorabili, nelle quali potremo anche trovare equipaggiamento, oro, missioni ed eventi secondari; per aiutare il giocatore a preservare le sue unità ci penseranno i vari santuari sparsi in giro per le varie zone, e i falò presso i quali potremo accamparci una sola volta scegliendo se ripristinare parte dell’armatura o degli hit point.
Bisognerà porre anche particolare attenzione ai preparativi prima della missione, in quanto l’equipaggiamento e gli oggetti saranno gestibili solo prima di averne iniziata una, non dando così al giocatore il modo di cambiarli durante la stessa. Il sistema di battaglia inoltre presenta altre piccole chicche, come la copertura per ridurre i danni subiti e l’esplorazione della mappa per scoprire più punti dove posizionare le nostre unità, che rendono il tutto ancora più profondo e coinvolgente.
Scelte e conseguenze: la morality chart
Ad aggiungere carne al fuoco per King Arthur: Knight’s Tale, ci pensa un sistema di scelte e conseguenze profondo, che andrà a sviluppare diversi fattori, dalla trama principale, agli eroi che potremo avere al nostro fianco. Qui entra in gioco la Morality Chart, un sistema che, in base alle nostre scelte, andrà a definire il nostro allineamento fra i quattro disponibili, ovvero Rightful Ruler, Reckless Tyrant, Devot Christian e Follower of the Old Faith.
Compiendo determinate azioni o scelte, guadagneremo un punto nell’allineamento corrispondente, e raggiungendo determinati punteggi, avremo la possibilità di sbloccare abilità, alleati, azioni ed equipaggiamenti unici per quell’allineamento. Questo va ad aumentare notevolmente il fattore rigiocabilità per King Arthur: Knight’s Tale, viste le numerose scelte da fare e le diverse strade da seguire.
Per mantenere fedele i nostri alleati però non basterà l’averli arruolati, ma bisognerà seguire una condotta che rispecchi o valorizzi il loro allineamento; più i nostri ideali saranno similari a quelli delle nostre unità, più queste saranno forti in battaglia. Al contrario invece, se le nostre convinzioni non dovessero più rispecchiare l’allineamento di alcuni, questi renderanno meno in battaglia e in casi estremi lasceranno la tavola rotonda.
Sul fattore personaggi King Arthur: Knight’s Tale presenta un cast molto variegato, anche se in alcuni casi certe unità tenderanno ad assomigliarsi, non tanto caratterialmente, dove ognuno di essi è ben caratterizzato, ma a livello di abilità sul campo di battaglia. Scelta piuttosto ovvia e comprensibile visto che, data la natura del titolo, alcune scelte precluderanno il poter utilizzare determinate unità.
Ma che bel castello
Come accennavamo prima, un ruolo molto importante nella riuscita della nostra oscura crociata, viene giocato dalla sezione gestionale di King Arthur: Knight’s Tale, nella quale dovremo rimettere in piedi il nostro castello, utilizzando l’oro e le risorse ottenute in battaglia o durante gli eventi. Il castello sarà diviso in sezioni da ricostruire, e una volta rimesse in piedi, sarà possibile investire ulteriori risorse per migliorarne i servizi forniti dalle stesse.
Per farti capire l’importanza del castello in King Arthur: Knight’s Tale, ti basti pensare che fra quelle disponibili ci sarà l’hospice, una struttura medica nella quale potremo lasciare ricoverate le nostre unità per far recuperare loro la vitalità mancante, o la cattedrale dove potranno guarire dagli infortuni, così come il mercato e diverse altre. Ovviamente un’unità ricoverata in qualche struttura non potrà essere impiegata in battaglia per il numero necessario di missioni prima della sua guarigione.
Oltre alle diverse strutture che offrono servizi, saranno presenti anche altre dove le unità prescelte potranno ricevere dei bonus.
La tecnica
Parlando di prestazioni grafiche, King Arthur: Knight’s Tale pur riuscendo a ricreare delle mappe e ambientazioni suggestive, così come i modelli dei personaggi principali, non fa gridare al miracolo, ma stiamo parlando pur sempre di una produzione valida, che riesce a farsi rispettare nel suo intero. Piccola nota negativa va ai modelli dei nemici, un po’ troppo riciclati.
Il comparto sonoro è all’altezza dei toni del mito che racconta, con ottime musiche ritmate durante le battaglie e più suggestive nelle fasi esplorative. Anche il doppiaggio dei personaggi è di buon livello, mentre alcune frasi delle unità vengono ripetute un po’ troppo spesso, risultando con l’essere ridondanti.
I comandi sono molto semplici come i classici strategici del genere, e la combinazione mouse e tastiera risulta essere quella più adatta, anche se con il controller risultano ugualmente ben strutturati.
Tutto questo condito con delle piccole ma piacevoli “quality of life” rendono King Arthur: Knight’s Tale sicuramente un titolo da non perdere per qualsiasi appassionato del genere e, grazie ai suoi diversi livelli di difficoltà, potrebbe essere anche un buon punto di partenza per i neofiti.