Chi non ha mai desiderato costruire il proprio regno e governare come un vero monarca? La vita di un sovrano va oltre i banchetti e i matrimoni politici; richiede la capacità di costruire e governare. In Kingdoms and Castles, un interessante mix tra gestionale e city builder, puoi realizzare questo desiderio partendo dalle fondamenta fino a una vera e propria fortezza imponente. Sviluppato dal team di Lion Shield nel 2017, questo sandbox gestionale ti permette di creare e governare il tuo regno. Originariamente pubblicato per PC, il gioco è successivamente approdato anche sulle console.
Dentro Kingdoms and Castles, manca una storia definita, e non ci sono missioni o obiettivi narrativi da seguire. Oltre ai tutorial e agli avvisi, ci sono pochi dialoghi, principalmente durante le interazioni con i regni vicini, se scegliamo di includerli nella mappa di gioco controllati dall’intelligenza artificiale. Queste interazioni sono semplici, dalle visite al tuo regno alle richieste di materiali o consigli su come affrontare determinate situazioni, fino alle dichiarazioni di guerra per mancato tributo. Tuttavia, queste interazioni non costituiscono una vera trama narrativa, limitandosi a fornire suggerimenti o scambi di risorse.
La piacevole e semplice vita di un monarca ( Forse fin troppo)
Sebbene l’aspetto narrativo non sia il fulcro dell’esperienza offerta dal team Lion Shield con Kingdoms and Castles, è il gameplay che costituisce l’essenza del gioco. Come già accennato, dovremo costruire un regno partendo dal mondo generato casualmente, con opzioni limitate come la scelta tra una mappa di isole o di continenti, la presenza o l’assenza di fiumi e pochissime altre variabili. Anche la personalizzazione del regno all’inizio è limitata, con solo la possibilità di scegliere il nome e pochi stendardi per identificare il futuro regno che si andrà a formare.
Le modalità di gioco disponibili sono due: una sandbox, dove ci si può rilassare senza alcuno stress e con la possibilità di modificare la mappa di gioco, senza la presenza di invasioni o altre problematiche, adatta a coloro che desiderano un’esperienza senza sfide o per sperimentare le meccaniche di gioco immediatamente; oppure la modalità classica, dove è necessario costruire il proprio regno facendo attenzione al bilancio delle risorse e difendendosi dagli invasori che possono rallentare il progresso.
All’interno del gioco sono disponibili quattro livelli di difficoltà: Nessuna minaccia, Facile, Difficile e Sopravvivenza. Per la nostra prima partita, abbiamo scelto il livello di difficoltà Difficile. Partiamo col dire che Kingdoms and Castles non è un gioco gestionale per niente difficile. Se dovessi riassumere il videogioco sviluppato da Lion Shield, direi che è semplice, ma ciò non è affatto per sminuirlo; penso che questa sia stata proprio l’intenzione del team di sviluppo. Non ci si deve aspettare complessità all’interno del titolo; è un gioco gestionale che punta sull’immediatezza e sulla sua semplicità.
Per costruire il nostro futuro regno, iniziamo posizionando la nostra fortezza all’interno della mappa generata proceduralmente. Da lì, con i primi abitanti di base, possiamo cominciare a indirizzare la raccolta di risorse, con il legname che risulta essere la risorsa principale all’interno del gioco. Attraverso la costruzione delle prime strutture, otterremo accesso allo sfruttamento di altre risorse o fattori, come le abitazioni che ci permetteranno di ospitare più abitanti. Infatti, il numero di abitanti disponibili per svolgere varie mansioni è un fattore importante per la crescita del nostro regno, e può essere incrementato espandendo il regno stesso, rendendolo attraente e felice per attirare i visitatori che diventeranno i nostri sudditi.
Kingdoms and Castles: costruire, difendere e conquistare
In Kingdoms and Castles, il sistema di gioco funziona senza problemi: non ci sono squilibri nelle risorse richieste e disponibili, né nei parametri necessari per mantenere il regno, come ad esempio la felicità degli abitanti. La curva di crescita è costante e ben equilibrata rispetto a quanto avviene sullo schermo, e tutto è estremamente immediato. Tuttavia, con l’espansione del regno, è necessario fare attenzione a due nemici che cercheranno di ostacolare la costruzione del regno dei tuoi sogni. Questi nemici sono rappresentati da due minacce che appaiono di tanto in tanto: i vichinghi, saccheggiatori che giungono con le loro navi per devastare le costruzioni e rubare risorse e denaro; e i draghi, creature che piombano dal cielo con l’obiettivo di bruciare le nostre costruzioni e rallentare il nostro progresso.
Sebbene i due nemici principali dovrebbero rappresentare un ostacolo per il nostro regno, in realtà sono solo piccoli fastidi fin dall’inizio della partita. Il tempo che impiegano per infliggere danni non offre una vera sensazione di sfida, poiché è sufficiente ricostruire le strutture danneggiate. Questo rende il gioco troppo facile e privo di un reale senso di pericolo, senza nemmeno offrire molta varietà, considerando che ci sono solo due tipi di nemici. Anche l’introduzione di regni vicini, che può avvenire solo in un mondo con isole, non aggiunge molta sfida. Inoltre, è capitato che questi regni richiedessero tributi e, se rifiutati, ci dichiarassero guerra. Tuttavia, queste guerre non hanno mai comportato veri combattimenti, terminando spesso con una pace senza scontri effettivi.
Un’esperienza rilassante
Nonostante Kingdoms and Castles miri alla semplicità, dobbiamo notare che l’intelligenza artificiale e la sfida generale non sono stimolanti e risultano solo piccoli fastidi che diventano presto irrilevanti man mano che il regno progredisce. Gli incendi che si verificano frequentemente all’interno delle nostre strutture sono più fastidiosi dei pericoli esterni. Sebbene il livello di sfida possa non essere stimolante, la parte gestionale e di costruzione di Kingdoms and Castles ci è piaciuta. Nonostante la sua estrema semplicità, raccogliere risorse e cercare di espandere il proprio regno con varie costruzioni, dalle cave e i minieri di ferro alle piantagioni di grano e frutteti, così come le costruzioni sociali e militari come biblioteche, cimiteri, cattedrali, caserme e fabbri, ci ha regalato una sensazione piacevole, soprattutto di relax.
Sebbene Kingdoms and Castles non punti a una complessità generale o a una sfida adeguata, si concentra invece sul costruire un regno in modo pacifico e apprezzabile. Tuttavia, questa sensazione piacevole di totale relax può diventare noiosa dopo un paio di partite, soprattutto perché già nella prima partita, o anche nelle prime 2-3 ore, si avrà visto quasi tutto all’interno del gioco. Di conseguenza, le partite successive possono risultare poco sensate e noiose, a meno che non si voglia provare la modalità creativa o fare una speed run per creare il regno più velocemente possibile. Per quanto riguarda l’esperienza di gioco su PlayStation 5, nonostante Kingdoms and Castles sia chiaramente nato come un titolo per PC, è stato un piacere notare che ciò non ha influito minimamente sull’esperienza di gioco su console. L’adattamento è stato fluido e piacevole, senza alcun problema di compatibilità o difficoltà di utilizzo, risultando quindi un ottimo porting sulla piattaforma console.
Un regno piacevole da vedere
Nonostante l’impianto ludico e l’aspetto tecnico di Kingdom and Castle siano semplici, risultano comunque godibili. Dal punto di vista artistico, sebbene non possieda uno stile sbalorditivo, possiamo apprezzarne l’aspetto grafico. In Kingdoms and Castles tutto è caratterizzato da colori accesi e vividi, da una grafica povera a livello tecnico e poligonale, ma stilosa. Questo non è affatto un aspetto negativo; al contrario, è l’elemento più originale del titolo, che sicuramente piacerà a molti giocatori. La semplicità costituisce anche il fondamento del lato tecnico di Kingdoms and Castles. Anche le strutture più complesse, come le caserme, le cattedrali o gli ospedali, sono formate da al massimo qualche decina di cubi, garantendo un conteggio totale di poligoni sicuramente molto limitato.
Altre strutture sono persino più semplici, come gli abitanti stessi del regno, i quali sono rappresentati da soli un paio di cubi. Questo stile distintivo contribuisce a rendere Kingdoms and Castles immediatamente riconoscibile al primo sguardo. Per quanto riguarda il sonoro, le musiche di sottofondo in Kingdoms and Castles sono piacevoli, anche se un po’ ripetitive. Ci sono brani adatti alla fase di costruzione del regno, mentre altre musiche cambiano quando si avverte la possibilità di un attacco vichingo o di un drago. La localizzazione del gioco è molto buona e include l’italiano, oltre ad altre lingue come l’inglese, il francese, il tedesco, il cinese e altre ancora, permettendo ai giocatori di scegliere la lingua che preferiscono.