Knight vs Giant: the Broken Excalibur mette insieme una delle leggende più affascinanti di sempre, ovvero quella di Re Artù e la sua leggendaria spada Excalibur, assieme a uno dei generi più sfruttati in questo periodo, ovvero l’action roguelite.
C’è da dire che, pur non innovando niente nel genere, questo binomio dà i suoi frutti e riesce a offrire al giocatore un titolo ben riuscito, caratterizzato da una grafica colorata e ben definita, tantissime abilità per potenziare il nostro Artù e, soprattutto, un gameplay che mescola sapientemente l’arte dello schivare e gli attacchi, in modo da non rendere tutta l’esperienza un mero atto di pressione “convulsionistica” di tasti.
La storia di Knight vs Giant: the Broken Excalibur vede i nostri eroici cavalieri della tavola rotonda mettere in moto una vera catastrofe. Mentre erano alla ricerca del Sacro Gral per conto del potente mago Merlino, inavvertitamente hanno liberato sulla città di Camelot il terribile Gigante del Vuoto. I Cavalieri della tavola rotonda guidati in battaglia da Artù cercano in tutti i modi di sconfiggere il nemico, il quale purtroppo però è troppo potente per loro e li sconfigge in uno scontro impari.
Per porre rimedio alla situazione, Merlino lancia un incantesimo cercando di ricacciare nella dimensione astrale il Gigante del Vuoto, ma anche lui ne combina un’altra. Assieme al gigante scompaiono gli sconfitti cavalieri e tutti gli abitanti di Camelot.
L’unica cosa che rimane in potere di Merlino è quella di resuscitare un suo cavaliere e fargli intraprendere una pericolosissima missione nella dimensione astrale, per ritrovare i cittadini di Camelot e sconfiggere il Gigante del Vuoto e il suo esercito di seguaci. La scelta ovviamente ricadrà su Re Artù.
Knight vs Giant: the Broken Excalibur, la spada spezzata
Il gioco utilizza l’escamotage dei cavalieri della tavola rotonda morti e di Excalibur spezzata, per introdurre una meccanica base del gioco. Seppur rotta, Excalubur sarà in grado di colpire i nemici, ma soprattutto di assorbire i poteri degli ormai sconfitti cavalieri. Ognuno di essi conferirà al proprio Re degli attacchi e delle abilità particolari, ma anche se potenti, questo non sarà l’unico modo di potenziare Artù.
Infatti uno dei punti forti del titolo è proprio la personalizzazione tramite abilità (oltre 100 tra attive e passive) del nostro protagonista, fattore che ci darà modo di creare diverse build e sperimentare diverse combinazioni per sterminare le orde nemiche. Molte di queste potranno essere ottenute e attivate al campo base.
Data la scomparsa di Camelot, toccherà a noi rimetterla in piedi, e man mano che avanzeremo nel gioco si renderà necessario costruite diverse strutture nel campo base, attività che sarà possibile grazie al ritrovamento degli abitanti. Molti edifici ci daranno accesso a diverse abilità, come quelle dell’Oracle’s Hut, l’addestramento al Graybeard’s Camp e la creazione di gemme per il nostro equipaggiamento.
Insomma da questo punto di vista, pur non presentando niente di nuovo nel mondo dei roguelite action, Knight vs Giant: the Broken Excalibur riesce a dire la sua offrendo davvero tanta personalizzazione per il nostro eroe e per la costruzione del campo base. Quest’ultimo sarà esplorabile durante il gioco, non sarà solamente un menù nel quale scegliere le diverse opzioni. Qui potremo anche scegliere quale potere utilizzare tra i vari cavalieri che abbiamo già trovato nella partita, oltre che a effettuare diversi preparativi per tornare in combattimento.
Il gameplay nudo e crudo di Knight vs Giant: the Broken Excalibur ci vede affrontare orde di nemici e anche giganti, contro i quali dovremo scatenare le nostre combo e abilità, ma utilizzando in maniera sostanziosa quelle evasive. Spesso le aree dove colpiranno gli attacchi dei nemici verranno visualizzate sul terreno, inutile dire che dovremo scansarci e passare al contrattacco.
Nei fatti questa meccanica di combattimento rende molto meglio che nel descriverla, in quanto riesce a proporre dei combattimenti nei quali non saremo solo chiamati a scatenare l’inferno sui malcapitati di turno, ma la difesa e la schivata avranno un ruolo fondamentale nella riuscita.
Knight vs Giant: the Broken Excalibur e realizzato con una grafica accattivante, colorata e accompagnata da animazioni curate, per lo meno per quanto riguarda le abilità di Artù. Alcune animazioni dei nemici, soprattutto dei giganti, sono poco ispirate e andrebbero riviste, ma niente che inficia il divertimento finale.
La colonna sonora accompagna discretamente il gioco e i comandi sono responsivi e precisi, il che permette ai combattimenti di trasmettere quel senso di soddisfazione quando si sbaragliano i nemici. Ottimo il livello di personalizzazione di Artù, il fattore rigiocabilità e la caratterizzazione dei diversi biomi.