Sviluppato da Tortuga Team e pubblicato in sinergia con Ellada Games Limited, Knights of Braveland è un beat’em up roguelike in 2D con elementi da gioco di ruolo e una struttura ludica fortemente votata alla cooperazione.
Noi abbiamo affrontato orde di nemici su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a entrare a far parte di una nuova gilda di famigerati guerrieri?
Knights of Braveland: benvenuto, guerriero
Knights of Braveland non punta a raccontare una storia articolata né memorabile. Anzi, la narrazione, presente in brevi dialoghi con personaggi non giocanti abbastanza sciapi e anonimi, funge da mero pretesto per farci vivere una serie di mini-avventure tutte incentrate sul gameplay.
Ma qual è il contesto in cui si muovono le vicende di Knights of Braveland? Banalmente: siamo un nuovo guerriero che mira a diventare un eroe. Quale che sia l’aspetto che decidiamo di dare al nostro avatar, attraverso un semplice ma esteticamente apprezzabile catalogo di avatar già prestabiliti con tanto di elementi da sbloccare nel corso dell’avventura, noi saremo “quello nuovo”.
La gilda di guerrieri/eroi, come prevedibile, si occupa di affrontare una serie di vicende che hanno come fulcro quello di menare le mani ma, soprattutto, quello di intercettare ed eliminare il cattivone, nonché boss di fine di livello, di turno. Il livello in sé, quindi, è un lungo percorso composto da una sequela di scontri “chiusi” che culminano con lo scontro finale con il nostro bersaglio.
Ogni avventura però, ha al suo interno una serie di eventi randomici che rendono, almeno su carta, ogni viaggio potenzialmente unico. Come molti altri roguelike, infatti, ogni livello è composto da una serie di tappe, alcune a scelta, in cui avvengono diverse attività e tra queste, ci sono le caselle “narrazione” con tanto di scelte da effettuare.
Ecco, queste caselle narrazione variano di continuo, sono tantissime e i loro risvolti non sono sempre facilmente prevedibili. Anzi, alcune prevedono persino il lancio di dadi digitali dal risultato potenzialmente impossibile da prevedere. Ammettiamo che alcune mini narrazioni sono anche carine il problema di fondo è nella sua stessa randomicità.
Essendo random, infatti, le suddette mini-narrazioni possono risultare palesemente scollegate tra loro oltre che ripetersi nel corso del gioco. Entrambe le occasioni spezzano la magia dell’avventura e mostrano la natura fittizia dell’opera che, a sua volta, richiama con prepotenza una vocazione da mobile game che può non essere gradita a tutti.
All’avventura!
Se la narrazione oscilla tra l’essere un banale pretesto e un semplice elemento casuale, il gameplay di Knights of Braveland ricopre il ruolo di nucleo portante del titolo. Come anticipato, parliamo di un titolo dal sistema di combattimento simil beat’em up. Eccoci quindi a percorrere livelli in 2D e a menar pugni/fendenti/frecce/altro con pochi tasti a disposizione.
Il combattimento, nonostante alcune animazioni e l’atmosfera colorata e vivace, diventa presto monotono e ripetitivo. In solitaria, infatti, Knights of Braveland può stancare velocemente ed è un peccato considerando il potenziale di fondo dell’opera. Parliamo, infatti, di un titolo tanto accessibile quanto solido e con una curva di difficoltà crescente e mai proibitiva.
Ma la ripetitività non sorprende più di tanto in quanto Knights of Braveland, nel suo stesso titolo, rivela la sua vera natura, ossia quella di un titolo votato alla cooperazione con altri videogiocatori. Il gioco in compagnia, infatti, migliora notevolmente l’esperienza, raddoppiando il divertimento e potenziandone, in parte, la longevità.
Questo perché, in sostanza, nonostante la mole di contenuti abbastanza generosa e una buona varietà di boss e nemici, il titolo fa molto poco per potenziare il suo stesso ritmo che rimane fortemente ciclico. A conti fatti, il gioco s’affida con prepotenza alla sua natura “randomica” e alle già citate schede narrative a cui si alternano, oltre alle zone di combattimento, quelle legate agli immancabili store.
Il titolo offre anche un metodo di risoluzione positiva/negativa affidando la scelta al gioco delle carte. Banalmente, mostra all’utente le carte con risoluzione positiva e quelle negativa, le capovolge mostrandone il dorso, le mischia su schermo e l’utente dovrà poi selezionare la sua scelta. Infine, da segnalare un banale ma funzionale sistema di upgrade simil gioco di ruolo.
Incertezze avventurose
Purtroppo oltre a essere ripetitivo, nonostante gli elementi casuali, Knights of Braveland presta il fianco anche a diverse piccole criticità. La principale è legata al combattimento e alla sua imprecisione. I personaggi e i nemici sono in 2D ma gli ambienti sono dotati di profondità e questo comporta attacchi che non vanno sempre a segno. Bisogna quindi avere pazienza e adeguarsi al sistema di hitbox del titolo.
L’altra criticità riguarda le già citate mini-narrazioni casuali. Queste, oltre a non essere sempre coerenti e ad apparire più volte in avventure diverse, possono presentare una serie di scelte che comportano varie conseguenze (alcune prevedibili altre decisamente meno). Non si sa bene per quale motivo, ma capiterà di ritrovarsi con scelte non selezionabili mentre altre ti costringeranno a spendere “cibo” che è la “valuta” spendibile per muoversi nella macro area e di cui dovrei avere cura per non restarne a secco.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Knights of Braveland si difende abbastanza bene seppur fortemente anonimo e privo di carattere. La natura cartoonesca e i colori accesi, rendono il tutto vivace, attraente e funzionale ai toni vaghi e leggeri del titolo. Premiamo la varietà estetica nonostante l’inevitabile riciclo di elementi e le animazioni, simpatiche quanto credibili nel loro contesto.
Il sonoro è abbastanza anonimo, fatica a lasciare il segno ma accompagna l’esperienza senza essere mai fastidioso o eccessivamente ridondante. Buoni gli effetti sonori. Da segnalare la totale assenza della lingua italiana, assenti anche i sottotitoli. Per fortuna, la mole di testo a schermo è abbastanza ridotta e i contenuti sono di facile comprensione.
Infine, Knights of Braveland si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo di cui suggeriamo quella portatile, dimostrandosi particolarmente adattata per la tipologia di gioco che si avvicina moltissimo al mondo mobile.