Sviluppato da Talpa Games, Undercoders e Chibig e pubblicato da quest’ultimo, Koa and the Five Pirates of Mara è un platform game che (dopo esser stato anche rimandato) deve molto tanto a Super Mario quanto a Crash Bandicoot, il tutto con una palette cromatica che ricorda tanto Oceania (film di animazione targato Disney). Noi abbiamo vissuto le avventure di Koa e Napopo su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione!
Koa and the Five Pirates of Mara – un mare di sfide
La narrativa di Koa and the Five Pirates of Mara non sorprende e non si impegna neanche per farlo. A conti fatti funge da collante a quanto avviene a schermo preferendo virare più su situazioni leggermente comiche che preparare colpi di scena o altro. Nel titolo, indossiamo i panni di Koa, fedelmente accompagnato da piccolo esseruncolo di nome Napopo. I due arrivano nell’arcipelago di Mara e in particolare vengono invitati a una sorta di sfida.
Superato il veloce tutorial, veniamo a scoprire chi sono gli autori di quella sfida, una sfida che punta a eleggere un nuovo pirata che potrà quindi influenzare le decisioni di tutti gli altri grandi pirati dell’arcipelago. Una sorta di elezione a colpi di sfide. L’interesse di Koa a partecipare, però, non è tanto dovuto all’incitazione dei suoi tre amici (all’apparenza coetanei) ma al fatto che i pirati stanno abusando delle stesse isole, lasciando situazioni in degrado e devastazioni di vario genere.
L’obiettivo di Koa è quindi quello di vincere la competizione, diventare il pirata “leader” e provare a migliorare le cose. Ecco quindi che parte in un viaggio fra isole da svelare, sfide da superare e boss da affrontare. Il tutto in un mondo decisamente colorato, allegro e rilassante. Senza contare le continue strizzate d’occhio al mondo dei vecchi platform da cui pesca a piene mani. E a tal proposito, sei pronto a saltare al prossimo paragrafo? Il gameplay di Koa and the Five Pirates of Mara ci aspetta.
Salta e corri, corri e salta
Koa and the Five Pirates of Mara è un platform 3D con telecamera fissa e ha un gameplay immediato e abbastanza intuitivo, oltre che ancorato ai classici del genere. C’è un tasto per saltare e uno per correre. Fine. Koa non può attaccare (anche perché i nemici non ci sono) se non lanciando determinati oggetti da raccogliere in giro (azione usata principalmente per premere pulsanti distanti o distruggere ostacoli). In compenso può unire il salto alla corsa e dar vita a una rotolata. Non solo, se dopo la rotolata effettui un altro salto, balzerai ancora più lontano e più velocemente. Imparare queste combo sarà essenziale per una serie di sfide che approfondiremo a breve.
Il mondo di Koa and the Five Pirates of Mara è suddiviso, come avrai immaginato, in una serie di isole. L’hub centrale, nonché la città più grande, è il luogo dove la storia procederà gradualmente, di sfida in sfida. Qui potrai parlare coi PNG, scambiare le monete (delle conchiglie) o gli oggetti speciali per ottenere nuove ricompense (come personalizzare abbigliamento e zaino) e potenziamenti (legati in particolar modo alla nave) e accettare le sfide di corsa per ottenere le mappe delle zone segrete.
Oltre all’hub, infatti, avrai a disposizione una mappa del mondo interamente navigabile con la propria nave in cui potrai accedere a isole principali (utili per proseguire nel gioco) e ad altre secondarie (con potenziamenti e oggetti opzionali). Inoltre, potrai anche trovare barili da distruggere e balene da investire (entrambi utili per ottenere eventuali trofei). Per sbloccare le isole (di entrambe le tipologie) dovrai però progredire nel gioco (per le isole principali) o vincere le gare di corsa (per le isole secondarie).
Ottenuti i pezzi di mappa, dovrai consegnarli nell’hub centrale al personaggio dedicato alla cartografia e il gioco è fatto. Inoltre, con la nave e relativi potenziamenti, potrai anche sbloccare livelli particolari con protagonisti Napopo e un singolare artiglio (sì, quello di Toy Story 2). e parlando di livelli, Koa and the Five Pirates of Mara non si impegna molto nel cercare di essere originale ed è un peccato. Il vasto mondo ben suddiviso da isola a isola, spreca il suo potenziale svolgendo un compitino classico e senza osare mai davvero.
Sì, ci sono trappole (di vario genere) e momenti riusciti anche discretamente bene ma tutto sembra già visto. Incluso i livelli dove devi semplicemente e solamente correre a perdifiato come se fossi inseguito da qualcosa (ricordiamoci la palla o il dinosauro di Crash Bandicoot) o ad altri dove sei immerso sott’acqua con scorrimento orizzontale (in pieno stile Mario). Non aiuta neanche l’idea di spargere diverse tipologie di collezionabili da localizzare in giro per i livelli in quanto è un qualcosa di già visto e rivisto altrove e qui reso anche abbastanza anonimamente. Come sono anonimi i PNG a cui servono i suddetti oggetti.
La situazione migliora leggermente con i boss (ogni isola è composta da una serie di livelli con boss finale) anche se non tutti brillano per originalità mentre alcuni sono afflitti da una gestione della telecamere fortemente discutibile. A tal proposito, Koa and the Five Pirates of Mara ha una telecamera fissa che segue le azioni del giocatore osando cambi di inquadratura man mano che si procede. Purtroppo, ci duole segnalare alcuni livelli dove la telecamera diventa il nostro acerrimo nemico creando morti accidentali o risultando eccessivamente lenta nel seguirci.
In un incontro col boss, ad esempio, dove dobbiamo letteralmente arrivare prima del cattivone di turno, ci è quasi impossibile superarlo perché la telecamera è ancorata al boss stesso e non a noi. Questo può generare una certa frustrazione ma comunque mai nulla di insuperabile. Concludiamo l’analisi del gameplay segnalando l’attenzione data alla corsa. Koa normalmente cammina in modo estremamente lento e siamo sicuri che passerete gran parte del titolo correndo anche se la corsa è stata inserita per le sfide a tempo.
Ogni livello, infatti, offre ben tre medaglie a seconda della velocità con cui si raggiunge il traguardo. Questo garantisce un livello di sfida leggermente più alto in un titolo la cui difficoltà generale è medio-bassa. Infine, ci sono sfide dedicate esclusivamente alla corsa dove gareggi direttamente contro gli amici di Koa e che risultano tra le sfide più appaganti del titolo e dove, per primeggiare, dovrai padroneggiare la rotolata.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Koa and the Five Pirates of Mara non è male ma si perde velocemente nell’anonimato. L’impatto generale è colorato, vivo e acceso e ricorda vagamente Oceania. Purtroppo i personaggi e i dettagli del mondo, sono pochi e poco ispirati. Stesso discorso per i livelli che, seppur vari, non brillano mai per originalità, faticando nel restare in memoria.
Il sonoro è gradevole, leggero e ben si sposa con l’idea di un titolo rilassante e giocoso. Da segnalare l’assenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se la mole di testa a schermo è relativamente bassa oltre a essere facilmente comprensibile.