È dell’altro ieri la notizia della morte di Ryan Karazija, voce e autore dei Low Roar. L’annuncio è arrivato con un breve filmato sulla pagina ufficiale della band islandese. I Low Roar, in attività dal 2011, furono scelti personalmente da Kojima per inserire le loro affascinanti ed evocative canzoni all’interno di Death Stranding. La voce rassicurante e i ritmi calmi dei pezzi inseriti nel gioco hanno fatto da colonna sonora e supporto emotivo per tutti i giocatori che si sono gettati e persi nel mondo malinconico del titolo di Kojima.
Un difficile addio
La scelta di Kojima d’inserirli nel suo ultimo lavoro salvarono la band dallo scioglimento a cui erano pericolosamente vicino. Si può quindi dire che vissero una seconda epoca d’oro proprio grazie alla storia di Sam Porter Bridges e alla mente profonda e creativa dello stesso Kojima. Non stupiscono, quindi, le parole che il maestro del videogioco ha speso per salutarlo con un tweet breve ma sentito:
“Ho sentito la notizia. Non posso crederci. Non voglio crederci. Senza Ryan, senza di te e la tua musica, Death Stranding non sarebbe nato. La tua musica vivrà per sempre in questo mondo e in me. Grazie. Riposa in pace. Low Roar Ryan Karazija (1982-2022)”
Promesse per non dimenticare
Ryan Karazija è venuto a mancare a soli 40 anni, a causa di diverse complicanze per una polmonite, comunica la stessa band in un post su facebook: “La sua bellissima musica e testi, cantati con la sua voce inquietante, hanno toccato la vita di così tante persone in tutto il mondo e continueranno a farlo. Era un’anima gentile e bella, ed i nostri mondi sono sconvolti dalla sua perdita. Possiamo onorare la sua memoria attraverso la sua arte.”
La band fa inoltre sapere che stavano già lavorando al loro sesto disco insieme e che, nonostante la morte di Ryan e proprio in suo onore, lo completeranno e lo pubblicheranno appena sarà pronto.
Possiamo forse ipotizzare che Kojima vorrà inserire altri pezzi in suo onore nel sequel di Death Stranding a cui pare stia lavorando? Forse è presto per dirlo. Per il momento, purtroppo, non possiamo far altro che aspettare, rimetterci ad ascoltare qualche pezzo dei Low Roar e salutare ad un altro grande artista che ci saluta troppo presto.