Sono finiti i tempi in cui Konami era uno dei principali promotori dei videogiochi e ci deliziava con numerosi titoli di grande qualità e con saghe che oggi sono leggendarie nel settore. Negli ultimi anni la compagnia sembra che voglia l’antipatia di quello che era sempre stato il suo pubblico più fedele, ciò lo possiamo constatare con cancellazioni dolorose come quella di Silent Hills, disastri come l’eFootball o lo stato di abbandono a cui sono sottoposte le sue licenze.
Konami: un triste futuro
Di recente la società giapponese ha annunciato che ha in programma di espandere il suo business attraverso il sempre più controverso mercato NFT. Questa dichiarazione non sorprende più di tanto, dato che la società stava già assumendo sviluppatori per creare la piattaforma su cui i giocatori potranno scambiare gli NFT dei loro giochi.
Secondo Konami i suoi NFT “possono essere utilizzati nei giochi come oggetti e come un modo per partecipare a eventi e comunità di fan, inoltre queste tecnologie consentono anche di interagire con altri servizi e comunità espandendo cosi l’esperienza dell’utente”.
Che Konami sia interessata a questa tecnologia basata sulla speculazione di opere d’arte digitali non è una sorpresa, dal momento che lo scorso gennaio è riuscita a raccogliere più di 162.000 dollari vendendo 14 NFT di Castlevania dalla sua collezione “Konami Memorial NFT”.
Gli NFT sono un argomento caldo all’interno del settore e mentre molte aziende mostrato interesse nell’implementazione di questa tecnologia blockchain nei loro giochi, il pubblico non li vede con lo stesso entusiasmo.
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