Abbiamo parlato nei giorni scorsi qui sulle pagine di iCrewPlay.com della notizia di una possibile chiusura della divisione relativa allo sviluppo di videogiochi di Konami, che nelle ore a seguire è stata prontamente smentita dalla casa giapponese precisando che i cambiamenti avrebbero avuto a che fare solamente con una ristrutturazione interna per consolidare le divisioni aziendali.
Le preoccupazioni degli appassionati sono quindi rientrate alla base, anche se in effetti ci si è chiesti quale sia la direzione che Konami vuole intraprendere per quanto concerne lo sviluppo futuro di videogiochi dal momento che, Pes a parte, sono anni che non si segnalano sue produzioni di peso in tal senso.
Con questo articolo vogliamo ripercorrere le fasi salienti della storia del produttore con sede a Tokyo, ricordando i suoi capolavori entrati nella storia dei videogiochi per poi valutare la situazione di questi ultimi anni e provare a fare delle previsioni circa il suo futuro.
La storia di Konami non può non essere la storia dei videogiochi
Nata ad Osaka nel 1969, l’azienda si dedicava inizialmente alla riparazione e noleggio di jukebox. La svolta arrivò nel 1973 quando iniziò a produrre cabinati per videogiochi e proprio in quell’anno nacque il nome della compagnia: Kagemasa Kozuki, Yoshinobu Nakama, Hiro Matsuda e Shokichi Ishihara sono i nomi dei partner entrati a partire da quell’anno.
La svolta per l’home gaming arrivò agli inizi degli anni ’80 quando Konami comincia a dedicarsi allo sviluppo di videogiochi per hardware casalinghi, come MSX, Pc Engine e Nes; proprio da qui partì una lunga e proficua collaborazione con Nintendo.
Da Castelvania a Contra, l’inizio del mito
Proprio sulle console della Casa di Kyoto che Konami sforna titoli entrati nella leggenda: giochi come Castelvania e Contra non hanno bisogno di presentazioni.
Si trattava di prodotti ideali da poter essere giocati su console, dal momento che facevano dell’immediatezza e del divertimento puro il loro cavallo di battaglia.
Castelvania lo si poteva considerare un mix tra platform e gioco d’azione, e il suo ruolo fu talmente influente al punto da diventare con gli anni, assieme a Metroid, parte di un genere, quel “Metroidvania” che unisce proprio le caratteristiche peculiari di entrambi i titoli.
Di incarnazioni e spin off vari di Castlevania se ne contano a decine, sviluppati soprattutto sulle macchine Nintendo come Nes, Super Nes, Game Boy e Game Boy advance. Certo, la qualità non era sempre elevata ma diversi sono i titoli entrati nella storia tra cui possiamo citare quel Super Castelvania uscito per Super Nes nel 1991.
Anche Contra fece le fortune della casa giapponese soprattutto nella seconda metà degli anni ’80 e grazie anche a versioni uscite per i cabinati. Diversamente dalla saga di Castelvania, per Contra il declino fu inesorabile ed ormai da molti anni non abbiamo avuto modo di giocare un titolo degno della fama del brand.
Gli anni ’90 e il felice connubio con PlayStation
Konami seppe rilanciarsi molto bene nella seconda metà degli anni ’90 grazie al connubio che intraprese con Sony e per la quale produsse tutta una serie di capolavori che contribuirono al successo della stessa PlayStation One.
Non possiamo non citare tra i primi uno dei simboli di quegli anni, quel Metal Gear Solid che portò alla ribalta mondiale il talento creativo di Hideo Kojima, rilanciando una serie nata oltre 10 anni prima ma che grazie alle potenzialità tecniche del nuovo hardware poteva trovare la sua massima espressione; il capitolo del 1998 è ancora oggi considerato uno dei capostipiti del genere stealth nonché uno dei giochi più importanti degli ultimi 20 anni.
Non solo azione, però, perché Konami aveva pronta la risposta a Capcom anche nel settore dell’horror: nel 1996 l’uscita di Resident Evil tracciò il solco tra passato e futuro, dando vita ad un genere reso possibile solo grazie alle capacità che le nuove console potevano offrire.
La risposta a questo grande colpo fu un titolo che reinventava la neonata categoria dei “survival horror” regalando ai giocatori meno jumpscare e più atmosfere inquietanti e disturbanti: Silent Hill si affacciava al mondo nel 1999 iniziando una lotta a colpi di grandi titoli che appassionò gli schieramenti di entrambe le fazioni per diversi anni.
Sempre in quel periodo nacque il duopolio in ambito titoli calcistici che dura tutt’ora, grazie a Internationa Superstar Soccer Evolution in seguito ribattezzato semplicemente “PES” che risultò valido competitor di Fifa di Electronic Arts, in un’ alternanza di qualità dei prodotti che coinvolse entrambi gli sviluppatori.
Gli anni recenti e il presente
Con gli anni duemila Konami è andata incontro ad una lenta ma progressiva crisi; in effetti, parlare di vera e propria “crisi” non sarebbe nemmeno giusto, perché nel tra il 2001 e il 2008 videro la luce altri tre capolavori della saga di Hideo Kojima: Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, Metal Gear Solid 3: Snake Eater e Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots fecero le fortune di PlayStation 2 e PlayStation 3 con titoli indimenticabili.
La questione era, semmai, che la quantità a cui ci aveva abituati negli anni passati lo sviluppatore giapponese era drasticamente calata, e ip del calibro appunto di Castelvania o anche la stessa Silent Hill erano usciti dai radar delle produzioni di spessore.
L’unica a resistere era appunto la saga di Metal Gear, con un quinto capitolo che vide la luce nel 2015 ma che segnò la separazione tra Konami e Kojima dopo una lunga serie di dissapori emersi proprio durante lo sviluppo di Metal Gear Solid V: The Phanom Pain e che con tutta probabilità si sono ripercossi sulla produzione del gioco stesso.
L’unica produzione che perdura con continuità è quella relativa a PES, ma si tratta di un caso a parte e un prodotto che viaggia ormai su canali indipendenti.
Quale futuro attende Konami?
E’ una domanda a cui noi appassionati vorremmo avere risposta ma per ora dobbiamo limitarci a valutare i fatti: come detto, l’ultimo grande titolo sviluppato è stato il quinto capitolo di Metal Gear, datato 2015.
Sappiamo che il marchio della saga appartiene a Konami, quindi sperare in un nuovo episodio sotto la direzione di Kojima è, allo stato attuale, una mera utopia.
Di Silent Hill si sono perse le tracce da anni, e gli ultimi episodi non hanno fatto certo gridare al miracolo, anzi…
Si è parlato molto di quel Silent Hills, nelle intenzioni un reboot della serie sviluppato proprio da Hideo Kojima e di cui venne rilasciato un famoso trailer nel 2014 dal nome di P.T.. Con il divorzio tra le parti il progetto è stato cancellato per finire nel dimenticatoio.
Da tempo si vocifera di un nuovo episodio ambientato proprio nell’universo di Silent Hill ma i tanti rumors per ora sono rimasti tali e non hanno trovato alcuna conferma.
L’unica cosa che sappiamo di certo è che Konami è sempre molto impegnata in svariati settori che esulano da quello gaming, nello specifico la distribuzione di Pachinko, una sorta di slot machine molto in voga sul territorio giapponese. Oltre a questo è attiva anche nel settore dei fitness centre.
Insomma, per chi ha conosciuto l’epopea di Konami nel mondo dei videogiochi sembra che in questo ambito il futuro della casa giapponese non sia particolarmente florido, ma noi appassionati non perdiamo certo la speranza e chissà che prossimamente non arrivi qualche bella notizia così da riportare la casa che seppe regalarci capolavori del calibro di Metal Gear e Silent Hill dove merita, ovvero l’olimpo dei produttori di videogiochi.