La casa produttrice Modern Wolf, dopo averci fatto esplorare l’universo con Ostranauts, torna con una nuova avventura spaziale, Kosmokrats, disponibile esclusivamente all’interno dello store di Steam. In questa nuova opera però non dovrai recuperare i relitti spaziali alla deriva e sopravvivere nell’immenso vuoti dell’universo, ma assemblare stazioni e navi spaziali con lo scopo di ricercare un nuovo pianeta da colonizzare.
Kosmokrats, sviluppato dalla casa polacca Pixel Delusion, è un puzzle game ambientato nello spazio in cui dovrai utilizzare una capsula spaziale per mettere insieme satelliti, stazioni e navi intergalattiche.
La trama di Kosmokrats è abbastanza semplice ma comunque ben approfondita. Il pianeta Terra ha subito una guerra nucleare, diventando di conseguenza una landa desolata senza vita. A seguito di questo le due superpotenze del pianeta tenteranno di viaggiare nell’universo per trovare una nuova casa da occupare nella quale creare una nuova società.
All’interno dell’avventura sembra di rivivere la stessa corsa allo spazio tra gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica, che i nostri genitori hanno visto durante gli anni 60′. Strano ma vero questa volta il protagonista da impersonare non è il solito patriota americano, ma un ingegnere aerospaziale membro dell’armata rossa.
In realtà le due superpotenze non vengono mai nominate ma i riferimenti sono chiarissimi. Il comandante della tua nave, che ti commissionerà le imprese da portare a termine, ha infatti il classico accento russo e indossa una divisa identica a quella usata dal vecchio esercito sovietico. I tuoi competitor invece saranno sempre identificati con il nome di Capitalisti, è quindi chiaro il riferimento alla nazione dalla bandiera a stelle e strisce.
La particolarità di Kosmokrats è che, tra un assemblaggio e un altro, potrai influire il corso degli eventi, come ad esempio le elezioni di un nuovo comandante. Inoltre completare in maniera perfetta tutte le missioni non ti assicurerà sempre un finale piacevole, non voglio fare esempi per evitare qualsiasi spoiler, ma sappi che delle volte il lavoro svolto, anche quello svolto bene, potrà ritorcersi contro di te e contro l’intero equipaggio.
Durante la tua avventura spaziale avrai il piacere di fare la conoscenza di molti altri personaggi oltre al comandante della nave, che tenteranno di convincerti a sabotare alcune missioni chiave o aiutarli a creare delle rivolte per togliere il potere al comandante in carica, anche perché molte volte i suoi modi non possono essere definiti moralmente giusti.
Kosmokrats, guida al montaggio
Abbiamo detto quindi che Kosmokrats è un puzzle game ambientato nello spazio e che i puzzle da completare non sono altro che le navi e le stazioni spaziali da mettere insieme. Per farlo basterà usare la capsula adibita a questo scopo e semplicemente trascinare o spingere i vari pezzi della nave e assemblarla seguendo sempre il progetto di questa.
Nel tentativo di farlo però bisogna stare attenti a molti fattori. Innanzi tutto c’è da dire che il tuo peggior nemico è senza ombra di dubbio il tempo. Allo scadere di quest’ultimo infatti, l’astronave che stai assemblando sarà vittima della gravità del pianeta attorno al quale sta orbitando. Il timer è diviso in tre fasi, verde, gialla e rossa.
La prima è la fase più lunga e più tranquilla della missione, nella quale non correrai nessun pericolo e non avrai a che fare con nessuna distrazione. Nella seconda, il controller, il quale utilizzo è caldamente consigliato, inizierà a vibrare indicandoti che la nave sta cominciando a collassare. Nell’ultima fase, la vibrazione si farà ancora più intensa e i vari pezzi dell’astronave cominceranno a sgretolarsi, trasmettendoti la giusta sensazione d’ansia, facendoti perdere la concentrazione necessaria per completare il progetto.
Oltre ad avere sempre un occhio sul tempo che scorre inesorabile, in Kosmokrats dovrai stare attento anche a non danneggiare i pezzi da trasportare, infatti, nel tentativo di spingerne uno, dovrai fare molta attenzione alla forza esercitata, altrimenti rischierai di rompere alcune antenne oppure le camere contenenti il cibo per l’equipaggio, le patate.
Come se le distrazioni non fossero già abbastanza, un’altra cosa sulla quale prestare attenzione è la presenza degli altri astronauti che a quanto pare non hanno non hanno niente di meglio da fare se non girovagare attorno ai pezzi da raccogliere. Anche questi, come le parti della nave, se colpiti violentemente, o schiacciati tra due pezzi, gli assicureremo morte certa.
Una volta completata, o non completata la missione, verrà fatto il conto dei danni totali, quindi le antenne, le dispense, gli astronauti e molto altro, sommandoli al tempo residuo per consegnarti alla fine il giudizio sulla missione.
Inizialmente il gioco potrebbe sembrare fin troppo semplice, ma non è affatto così. Più andrai avanti e più distrazioni ci saranno, in alcune aree infatti dovrai fare i conti anche con le scie di meteoriti che orbitano attorno a determinati pianeti. Questi non solo potranno danneggiare le parti della nave ma ti saranno di intralcio nella costruzione, costringendoti a scansarli dall’area di gioco facendoti perdere tempo prezioso.
Altre volte invece sarai distratto dalla presenza di astronauti Capitalisti che invaderanno l’area di gioco per poter distruggere, tramite fucili laser, le varie parti del progetto da assemblare. In questo caso però sbarazzarti di loro sarà molto semplice, basterà infatti schiacciarli con violenza per risolvere il problema.
Ogni pianeta sul quale orbiterai rappresenta un capitolo della storia, composto da minimo quattro livelli da completare. Nella struttura dei livelli inoltre si può notare anche un classico elemento roguelite, infatti ricominciando dall’inizio l’avventura, ti accorgerai del fatto che gli stage sono sempre diversi e casuali, ad eccezione dell’ultimo di ogni capitolo.
Tra l’altro Kosmokrats ti spinge a ricominciare il titolo non soltanto per la casualità dei livelli, ma anche per le tante variabili che la trama nasconde. Ti ho già fatto l’esempio delle elezioni all’interno della nave madre. L’esito di questo episodio, l’unico che voglio citarvi per non spoilerare altro sull’avventura di gioco, potrebbe influire non di poco la tua avventura.
Un atro motivo per cui ricominciare nuovamente la storia di Kosmokrats è quello di poter provare tutte le difficoltà disponibili. Ovviamente le maggiori difficoltà saranno applicate al timer e al numero delle distrazioni nell’area, ma selezionando l’ultimo livello di difficoltà andrai incontro alla modifica del motore fisico.
Quest’ultima infatti simula il reale spostamento degli oggetti proprio come accadrebbe in un ambiente privo di atmosfera e quindi privo d’attrito. Come ben saprai, in questo caso se volessi spingere un oggetto questo non si fermerà a meno che non deciderai di esercitare una forza proporzionalmente inversa. Questo rende le missioni quasi impossibili da completare ma sicuramente più soddisfacenti.
Devo dire però che completare il gioco per poter accedere a questa modalità, è il solito trucco per allungarti l’esperienza di gioco, infatti la run può essere completata anche in tre o quattro ore al massimo.
Comparto tecnico e audio
Kosmokrats non vanta un comparto tecnico molto complesso, essenzialmente il titolo è a bassa densità poligonare ma comunque è caratterizzata da una buona tecnologia cel shading. Il gioco non offre grandi implementazioni come gli effetti volumetrici, ombre dettagliate o riflessi eccezionali, ma comunque l’impatto visivo complessivo è abbastanza soddisfacente.
Anche dal comparto audio non possiamo pretendere chissà quale spazialità, alla fine si deve considerare che all’interno dell’universo non ci dovrebbe essere alcuna propagazione delle onde sonore. I principali output sonori infatti saranno i vari messaggi mandati dal comandante in carica oppure l’allarme che ti indica il tempo residuo.
Kosmokrats non dispone della lingua italiana, l’intero gioco è doppiato e sottotitolato in inglese ma, a differenza di Ostranauts, non saranno presenti termini tecnici complicati, quindi il linguaggio usato nel gioco è facilmente comprensibile anche dai meno esperti.