Ti sei mai chiesto come passano il tempo i monaci taoisti in cima alle montagne, tra un allenamento e l’altro? Probabilmente giocano a KungFu Kickball, un passatempo per veri artisti marziali. Scherzi a parte, il titolo parte da un concept davvero interessante, dato che unisce una sorta di piacchiaduro 2D con quella che potremmo chiamare una variante della pallamano.
Ci troviamo quindi in un campo con due campane alle estremità, che devono essere suonate a colpi di pallonate per fare punti. Se questo non sembra già abbastanza assurdo, aggiungici che le pallonate vengono tirate con pugni e calci, spesso volanti. Vediamo quindi se tutto ciò riesce a divertire!
Storia? A che serve?
KungFu Kickball riassume la sua contestualizzazione narrativa nel suo stesso titolo. Il gioco non ha una storia, un contesto o qualsivoglia forma di dialogo, ma passa subito all’azione. Ci troviamo quindi davanti a un titolo dall’atmosfera orientaleggiante, fatta di templi, deserti, grotte e, soprattutto, artisti marziali.
Trattandosi di un gioco arcade, però, la mancanza di storia di KungFu Kickball non è un difetto ma, al contrario, è una caratteristica del genere, che punta tutto sul gameplay.
KungFu Kickball: quando le arti marziali incontrano i palloni!
Il gameplay di KungFu Kickball è semplice e diretto. Ogni partita si gioca su un campo bidimensionale, alle cui estremità ci sono due campane da colpire per fare punti. Per poterlo fare, chiaramente, bisogna utilizzare la palla posta al centro campo. A differenza di un normale gioco di sport, però, qui il pallone va colpito a suon di calci e pugni.
Con un solo tasto, unito all’inclinazione del pad, abbiamo infatti la possibilità di utilizzare diversi colpi, che mandano la palla in direzioni diverse: davanti, in verticale o persino inclinata di 45°, come una sorta di pallonetto. A questi colpi base si aggiungono quelli eseguibili in volo, che tornano utili quando il pallone deve ancora toccare il terreno.
Infine, si aggiunge la possibilità di eseguire uno scatto che, di fatto, è un piccolo teletrasporto utile per muoversi velocemente per brevi distanze. Tutto questo si combina per creare partite dal ritmo serrato, dove la palla vola continuamente in tutte le direzioni, dando modo ai giocatori di colpirla e, soprattutto, di colpirsi a vicenda per piccoli stun.
A questa formula base si aggiungono poi le arene, che offrono un pizzico di varietà a un gameplay che altrimenti sarebbe decisamente monotono. Ogni scenario cambia infatti le carne in tavola, inserendo dislivelli, ostacoli vicino alle campane/porte per fare punti e raramente persino qualche piccola interazione ambientale.
KungFu Kickball non si allontana troppo da queste basi e non cerca di essere troppo ambizioso, proponendo quindi una formula semplicissima da capire e da digerire. Nonostante lo skill floor così basso, però, troviamo uno skill ceiling relativamente alto, che permette di compiere azioni interessanti quando la palla è in volo e viene intercettata.
Proprio la fisica di quest’ultima merita una menzione d’onore. La palla, infatti, si muove sempre in modo convincente, seguendo i dislivelli e rimbalzando anche in relazione alla potenza dei colpi ricevuti. Diventa quindi una parte centrale del gameplay prevedere la sua traiettoria e agire di conseguenza per anticiparla e ottenere un vantaggio.
Lo stesso si può dire dei personaggi, i cui movimenti non sono immediati ma, al contrario, vengono influenzati dal momentum delle azioni precedenti, costringendo il giocatore a padroneggiare al meglio i controlli prima di diventare davvero bravo.
Nonostante queste basi siano ottimamente costruite, sono però limitate da una struttura decisamente stringente: in fondo il gioco si riduce a brevissime partite autoconclusive e, in ogni caso, tutte le modalità sono un susseguirsi di partite molto simili. Troviamo peraltro poche arene e, di conseguenza, poca varietà di situazioni.
Questo, unito a un gameplay semplice e immediato, dà vita a un’esperienza perfetta per momenti interstiziali o per partitelle “mordi e fuggi”, ma assolutamente sconsigliata per lunghe sessioni di gioco. Allo stesso modo, la semplicità delle basi rende KungFu Kickball perfetto per chi cerca un titolo immediato da giocare con degli amici non troppo hardcore.
Se quindi cerchi un titolo arcade dalle meccaniche semplici, KungFu Kickball saprà soddisfatti senza ombra di dubbio. Se però hai in mente titoli più complessi o, in generale, cerchi un’esperienza che possa offrire un pizzico di varietà in più rispetto alla struttura base, allora vai su altro.
Infine, va detto che il titolo brilla soprattutto quando giocato in multigiocatore, dove si creano delle situazioni caotiche e divertentissime, difficili da vedere nelle semplici partite 1v1 per giocatore singolo. Per fortuna è possibile giocare in multiplayer sia online che offline, quindi da questo punto di vista KungFu Kickball non si fa mancare davvero nulla!
Il ritorno dei pixel
Tecnicamente parlando, KungFu Kickball non è un titolo che fa gridare al miracolo ma, al contrario, si limita a proporre una pixel art non troppo elaborata, ma comunque in grado di offrire un risultato piacevole. Gli scenari e gli sprite sono infatti molto belli da vedere e sufficientemente dettagliate, mentre le animazioni sono “belle ma non bellissime”.
Il comparto artistico prende invece in prestito una stereotipica estetica orientaleggiante, che richiama le classiche narrazioni “con le arti marziali”. Questo lo vediamo chiaramente nei personaggi – tra cui troviamo anche qualche figura leggendaria – e negli ambienti.
Infine, il comparto sonoro fa il suo lavoro, proponendo delle musiche adatte alle varie arene e degli effetti audio soddisfacenti.