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La cultura dell’Hype è un fenomeno controproducente?

Marco Rizzo 4 anni fa Commenta! 6
 

Così astratto ma altrettanto attuale, il fenomeno dell’Hype negli ultimi anni ha toccato vette mai raggiunte, diventando a tutti gli effetti una corrente di pensiero. In questo elaborato, esprimendo pareri strettamente personali, cercherò di analizzare pro e contro di questa cultura di massa.

Contenuti
Hype: cosa non ha funzionato con Cyberpunk 2077?Hype: da cosa viene creato?Cultura dell’hype: l’effetto Elden Ring

Dal mio punto di vista, risulta significativo spiegare il fenomeno attraverso esempi che possano rendere al meglio l’idea. La scelta è ricaduta su due progetti attuali e indimenticabili soltanto alla pronuncia del loro nome, Cyberpunk 2077 ed Elden Ring.

Possiamo così considerarli come le due proprietà intellettuali più attese degli ultimi anni, che hanno portato con risultati diversi, a comportamenti ed aspettative al limite del comprensibile. Partiamo con il criticatissimo Cyberpunk 2077, annunciato nel lontano 30 maggio 2012, quando la celebre software house polacca CD Project Red, dichiarò di essere al lavoro su una nuova proprietà intellettuale.

Lontana più che mai dalle ambientazioni medievali e dallo strigo dai capelli bianchi, la nuova IP scatenò fin da subito una sana curiosità. D’altronde si trattava di un progetto nelle mani di una delle aziende più talentuose del momento. Consacrati definitivamente nell’olimpo videoludico dopo il magistrale The Witcher 3, i fan hanno iniziato ad idolatrare qualunque affermazione rilasciata dal team.

Hype: cosa non ha funzionato con Cyberpunk 2077?

Fin troppe volte si è parlato degli errori, del fumo negli occhi e delle affermazioni non veritiere di alcuni esponenti dell’azienda, che hanno contribuito in maniera chiara ed incontestabile all‘aumento smisurato dell’Hype. L’attesa spasmodica del prodotto, aumentava ad ogni appuntamento, ad ogni video condiviso via social o rumor,  non facendo altro che portare l’asticella sempre più in alto.

Sia chiaro, personalmente capita anche al sottoscritto di attendere un prodotto, celebre o meno conosciuto che sia, ma considerala come difesa personale, barriera di qualche genere, razionalmente mantengo quasi sempre una dose di sfiducia.

Dati di vendita, risultati per il Regno Unito del 13 dicembre 2020

A cosa ha portato quindi questa voglia e pensiero malsano all’ennesimo rinvio del progetto? Per andare dritti al punto a tristi minacce di morte, come se la nostra esistenza dipendesse dall’uscita del progetto, come se il tempo si fermasse e non fosse più possibile vivere. Nonostante in alcuni casi, la passione che condividiamo del mondo videoludico, sia davvero alta, cadere in simili comportamenti al limite del penale ci fa capire come qualcosa attualmente non stia funzionando.

Hype: da cosa viene creato?

Sicuramente, utilizzando il paragone precedente, si è trattato di una summa tra dichiarazioni fuorvianti, video gameplay confezionati ad hoc ed un errore per quanto riguarda la grandezza del progetto. Il tutto condito da una dose di imparzialità del videogiocatore, che per anni ( bisogna dire meritato secondo un certo punto di vista) ha idolatrato la compagnia come foriera di sincerità ed amore incondizionato verso l’appassionato.

Come non pensare al pregevole lavoro svolto con le espansioni di The Witcher 3, contenuti di altissimo livello, profondi e curati al limite del possibile e non dimenticare, venduti ad un prezzo contenuto.

Hearts of Stone Gaunter O'Dimm

Durante le prime ore di gioco, tornando per un momento a parlare di Cyberpunk 2077, ho creduto, riducendo le protezioni, ad un vero assaggio di next gen, qualcosa di mai visto. Passata l’euforia momentanea, sappiamo tutti come la minima azione fuori contesto, ha portato alla caduta del castello di carta, sontuoso e dalle linee gradevoli, ma pur sempre debole ed instabile.

Cultura dell’hype: l’effetto Elden Ring

Parliamo ora di un altro attesissimo progetto, l’oggetto del desiderio Elden Ring. La nuova proprietà intellettuale vive attualmente lo stesso fenomeno dell’hype, ma in maniera completamente diversa nella concezione e nelle strategie almeno per il momento. Contrariamente alla IP di CD Projekt Red, i più silenziosi sviluppatori nipponici hanno visto creare intorno al loro nuovo progetto un aura idilliaca.

From Software nel corso degli anni è riuscita a stregare buona parte della community, inventando di sana pianta, quello che è a tutti gli effetti il genere più in voga e atteso degli ultimi anni, il souls-like. Passati, almeno in larga parte, in sordina con Demon Souls e Dark Souls, nel giro di pochi anni hanno accresciuto la schiera dei fan, fino ad essere elevati al livello di una delle migliore software house in circolazione.

E così arriviamo all’annuncio di Elden Ring, condito da un breve trailer che ha scandito ed elevato il titolo a nuovo game changer. Nei mesi sono circolate diverse voci, infiniti leak e trailer trafugati, nulla quindi di confermato e veritiero. Tutto questo cosa ha comportato? Come si fa a nutrire così tanto interesse per un progetto di cui non sappiamo quasi nulla?

The Elden Ring

Secondo il mio modesto parere, se saggiamente From Software scegliesse di non pubblicizzare il titolo, risparmierebbe denaro senza intaccare nemmeno una parte delle vendite. Talmente alto l’hype, il vociare intorno al nuovo progetto che nonostante le poche informazioni a riguardo, Elden Ring continua ad essere pensiero costante nella mente della community.

Riuscirà il geniale Miyazaki a mantenere le aspettative? L’estremo hype deluderà gran parte dei fan?

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