Oggi ti andrò a raccontare la leggenda della carpa, una storia antichissima arrivata a noi sopratutto tramite i videogame giapponesi. Le carpe koi sono dei pesci di origine asiatica, provenienti dalla Cina. Da lì furono importate in Giappone attorno al 1200 a scopo principalmente agricolo: questi animali venivano usati nell’acqua delle risaie per tenere pulito il fondale. Nel tempo, le nishikigoi, come vengono chiamate nel paese del sol levante, hanno assunto un valore ornamentale e simbolico.
Nella cultura giapponese, infatti, la carpa rappresenta un simbolo di perseveranza, fedeltà e longevità. È un pesce pieno di energia, capace di risalire i fiumi controcorrente, simbolo di anticonformismo, ma anche della forza di resistere alle avversità. Inoltre è capace di memorizzare le persone che lo nutrono e di venire addestrato ed è un anche particolarmente longevo: la carpa koi più longeva di cui si ha notizia ha vissuto più di 200 anni.
La leggenda della carpa!
Ma l’aspetto più interessante, per noi videogiocatori è la famosa leggenda riguardo la nishikigoi. Questo antico mito cinese, paese d’origine della figura della carpa, racconta che una carpa particolarmente audace riuscì a risalire controcorrente una cascata del fiume Giallo, raggiungendo le porte del drago e trasformandosi in un dragone immortale.
Questa leggenda ha ispirato spesso videogiochi giapponesi, entrando nell’iconografia nota al grande pubblico. Un esempio illustre è il recente Sekiro: Shadows die twice, l’ultimo lavoro di FromSoftware in grado di battere Resident Evil 2 Remake e ambientato nel Giappone dell’era Sengoku. Il gioco ruota attorno al concetto dell’immortalità, mostrando diversi modi di raggiungerla. Due di questi derivano da un drago divino leggendario: Kuro, l’erede divino protetto da Sekiro, non può essere ucciso avendo ottenuto l’immortalità in dono proprio da questo essere. Inoltre, nel gioco vediamo il potere delle acque ringiovanenti della sorgente, che se bevute rendono immortali, e provenienti direttamente dal palazzo dove risiede il drago stesso.
Inoltre, nel gioco le carpe sono dei nemici speciali che fuggono davanti a noi e in grado di droppare loro scalpi, i quali verranno accettati da un NPC come moneta di scambio. Non solo: nelle acque della sorgente, prima di risalire il palazzo fino al drago divino, troveremo una carpa gigante, quasi a simboleggiare che quest’ultima stia per trasformarsi in dragone, avendo risalito la cascata ed essendo vicina alle porte.
Non solo Sekiro
Ma non c’è solo Sekiro nella lista dei giochi che si sono ispirati al mito della carpa. Un capitolo del primo Yakuza, così come del suo remake, Yakuza Kiwami, si chiama proprio “The Dragon and the Koi” e fa riferimento all’incontro tra Kiryu e il suo amico storico, Nishikiyama. Il protagonista ha infatti tatuato sulle spalle un enorme dragone ed è conosciuto come “The Dragon of Dojima“. Nishiki, più debole, ha invece tatuato l’iconico pesce. Quando i due si rincontrano, dopo dieci anni, Nishikiyama ormai è diventato un potente boss della Yakuza senza scrupoli, e di lui ci viene detto che la carpa si sta trasformando in Dragone.
Infine voglio citare un altro famosissimo videogioco che tutti conoscono. C’è un Pokémon in particolare che fa riferimento a questa leggenda, ed è Magikarp, che rappresenta appunto una carpa. Uno dei mostriciattoli in assoluto più deboli, quasi inutile nel suo stadio iniziale. Eppure quando questo si evolve, diventa un enorme e temibile serpente marino, molto simile a un drago: Gyarados.
Su Pokémon Snap in particolare, un Magikarp si evolve proprio attraversando una cascata, riconfermando la leggenda della carpa, che una persona debole può diventare molto forte superando gli ostacoli più ardui, una metafora che lascia ben pochi dubbi sull’ispirazione folkloristica di questo mostro. Inoltre, in Pokémon X e Y, l’oggetto per far evolvere Mega-Gyrados è nascosto proprio dietro una cascata, classico riferimento alla leggenda.
Questi sono solo alcuni esempi della riproposizione della leggenda della carpa koi che si trasforma in drago presenti nel mondo dei videogiochi, un mito che colpisce particolarmente e che entra di diritto nell’immaginario mitologico giapponese agli occhi di noi giocatori occidentali.