Sempre di più, nel corso degli anni, nel mondo dei videogiochi si parla dei Season Pass. Come forse ben saprai, ne esistono di diverse tipologie e utilità seppur, fondamentalmente, si basano sul concetto di fornire materiale extra (da livelli e storie inedite a mere skin o equipaggiamento) man mano che diventa disponibile per arricchire e, soprattutto, prolungare l’esperienza in un determinato titolo.
Season Pass – convengono ancora?
Il Season Pass tanto caro a Ubisoft (ma non solo) è in genere annunciato già prima della realizzazione degli stessi contenuti. Lo stesso Season Pass diventa poi causa della realizzazione di diverse edizioni dello stesso gioco. Banalmente, Far Cry 6 Gold Edition include il gioco standard e il Season Pass che include, tra le varie cose, anche livelli completamente inediti (ossia dei veri e propri, nonché modestamente corposi, DLC). Ma non è il solo, esistono centinaia di titoli con Season Pass disponibili insieme – e quindi in edizioni particolari – o venduti digitalmente a parte (e i vari store di videogiochi ne sono ormai invasi).
Ma conviene ancora acquistare il Season Pass? Quanti di questi contenuti si dimostrano realmente utili nel proseguire l’esperienza standard del proprio gioco? Se un gioco ci appassiona molto e non ci vorremmo mai separare da quel determinato mondo digitale, il Season Pass è una valida motivazione ci mancherebbe ma spesso – non sempre – i contenuti proposti non sono all’altezza. Anzi, in alcuni casi si dimostrano essere una vaga e pigra raccolta di elementi originariamente scartati.
Watch Dogs 2, ad esempio, sempre targato Ubisoft, offre nel Season Pass una serie di DLC abbastanza sciapi, sottotono, poco accattivanti che provano a prolungare un titolo che, già di suo, non riuscì a potenziare quanto di buono era stato ideato col predecessore. Caso diverso, invece, per Control, sviluppato da remedy Entertainment (i papà di Alan Wake) che offre dei DLC, seppur distanti dal fascino narrativo della trama principale, che regalano occasioni curiose (non tutti, ovvio) di approfondire l’affascinante e misteriosa lore che permea l’intero gioco approfittandone, tra l’altro, per collegarsi proprio al loro titolo più “famoso”, il già citato Alan Wake.
E che dire di Fallout 4? Tra alti e bassi, il titolo Bethesda è riuscito a sfornare DLC velocemente garantendo un’edizione col Season Pass decisamente corposa e che allunga la longevità del titolo in modo vertiginoso. Perfino il maestro Sakurai con i suoi Super Smash Bros Ultimate Fighters Pass (ne esistono ben 3) è riuscito a calamitare l’attenzione dei fan con tanto di scommesse sui prossimi duellanti che potevano arricchire il cast. In quest’ultimo caso, il Season Pass, che andava eccome a intaccare gli equilibri del roster con combattenti inediti e con proprie statistiche e mosse, è riuscito a prolungare la vita del titolo rinnovandolo gradualmente per molto tempo.
La salvezza dei multiplayer only online
Ma “Season Pass” non è solo la raccolta dei DLC o di elementi aggiuntivi che viene disseminata nel corso di mesi se non anni, il Season Pass è anche una costante, ormai obbligatoria se non necessaria, all’interno della gran parte di tipologie di gioco multiplayer only online. L’ultimo caso più recente è Crash Team Rumble che, in quanto gioco unicamente prontato al multigiocatore, si sposa anch’esso con il season pass stagionale. Toys for Bob, gli sviluppatori del nuovo progetto con protagonista Crash Bandicoot e amici, ha annunciato che tale Season Pass includerà unicamente oggetti cosmetici (skin, reskin, ecc.) evitando di introdurre nuovi personaggi (cosa che invece ha fatto Chocobo GP e non solo) e d’intaccare quindi il bilanciamento del proprio cast.
Scelta interessante considerando che Crash Team Racing Nitro-Fueled, sviluppato da Beenox ma pubblicato sempre in casa Activision, ha fatto dei Season Pass gratuiti la sua fortuna per molto tempo dopo la pubblicazione, inserendo un enorme numero di personaggi extra che, c’è da dirlo, non avevano differenti statistiche. Bada bene, abbiamo detto Season Pass gratuito che è diverso da quello a pagamento. Come ben saprai, gran parte dei titoli multiplayer only online ha due Season Pass, uno ottenibile da chiunque giochi e un’altra esclusivo per utenti paganti. La differenza tra i due, quasi sempre, è dettata dal tipo di elementi, dal valore degli stessi e dalla quantità di premi. Ammettiamo che questa tecnica, che ha fatto la fortuna di molti titoli come Fortnite ed Apex (ma la lista è lunga), inizia a prestare il fianco a una certa criticità.
Molto banalmente, al moltiplicarsi dei giochi only online, si moltiplicano anche i relativi Season Pass e seguirli tutti diventa troppo dispendioso (proprio in termini economici). Ecco quindi che in molti si limitano a entrare nel Season Pass di turno prevalentemente per alcuni oggetti, lasciando molti titolo “indietro”. Non è un caso se alcuni di questi hanno semplicemente smesso di proporre nuovi Season Pass (come Chocobo GP) o stanno studiando nuove formule (Deathverse cha ha chiuso per reinventarsi). C’è anche da dire che i Season Pass sono ormai ovunque. Perfino in Minecraft Dungeons, titolo tra l’altro che è stato incluso tra i giochi Ps Plus Essential di Marzo 2023, è incluso un doppio Season Pass (gratuito e pagamento) con tutta una serie di elementi estetici che, data anche la tipologia del gioco, è curioso scoprirne l’esistenza.
Il futuro Pass
Il futuro dei Season Pass è sicuramente in rimodulazione, molti titoli stanno cambiando e sicuramente non possono permettersi di mantenere una formula del genere. Sia per quanto riguarda i titoli only online, sempre in maggior numero (di recente abbiamo recensito Deceive Inc. per PlayStation 5), sia per i Season Pass che raccolgono DLC e materiale extra. Questi ultimi infatti, soffrono quasi sempre di una qualità minore e difficilmente riescono a ottenere un riscontro come in passato – salvo rare eccezioni.