Cosa si nasconde dietro un background sonoro?
Particolare e studiata è la musica di Battlefield 1. Trasmette eroismo, emozioni e, a renderla diversa è la presenza di strumenti e suoni poco noti nelle colonne sonore dei giochi. Johan Söderqvist e Patrik Andrén sono i compositori che hanno dato vita a tutto ciò. Vediamo da vicino in che modo.
Le prove sono state tante: quali strumenti scegliere e come combinarli tra loro sono state le domande che più hanno pervaso la mente dei due artisti. Se si pensa ai singoli strumenti che hanno composto le musiche, è difficile immaginarli in tutto l’insieme che ne è stato il prodotto. Parliamo di strumenti che difficilmente si pensa di inserire in un’orchestra musicale di tale calibro. Eppure, hanno tutti contribuito a rendere speciale il risultato e “unico”.
Otto ore di pura musica, studiata ma anche improvvisata, lineare ma complessa. E la complessità sta proprio nella composizione strumentale che la contraddistingue. Vi indichiamo alcuni degli strumenti più particolari utilizzati.
Bohak
Il bohak è uno strumento tipico ungherese degli anni ’60. Non è in commercio, forse non lo è mai stato. Johan ne è venuto in possesso, acquistandolo circa quindici anni fa in un piccolo negozio in Olanda. Giocando con lo strumento, questo ha risuonato note oscure e quasi mistiche. Ciò non ha potuto non far subito pensare a In the Name of the Tsar!
Un “pianoforte”, ma non proprio
Alla ricerca di qualcosa di unico, i due compositori hanno trovato anche una vecchia struttura di pianoforte, senza tasti. L’hanno acquistata a poco prezzo e ne hanno provato i suoni, nonostante l’assenza dei tasti. I tasti saranno anche assenti, ma con martelletti e similari si sono riusciti a creare suoni adatti a Battlefield 1, bassi e acuti.
Flauto in salice basso e Grancasse
Il flauto in salice basso è un flauto sovratonale, adatto all’emissione di suoni bassi e ariosi. Il fatto di essere sovratonale comporta la possibilità di generare anche suoni molto acuti, quasi simili a delle urla. Le dimensioni sono impressionanti: un flauto del genere può arrivare a tre metri di lunghezza.
Le grancasse si vedono spesso nelle orchestre e non passano inosservate: sono i tamburi più grandi che possano esistere. Il ritmo è fondamentale in un gioco come Battlefield 1 e questo strumento è in grado di provvedere a qualsivoglia suono di percussioni, di cui vi è bisogno.
Waterphone
Il waterphone non sembra uno strumento musicale ma lo è. Ha la forma di una scodella con barre di bronzo di diversa lunghezza, a mo’ di contorno della base. Come si suona? Come se fosse un violino: il suono è da film dell’orrore. Vibrato e teso allo stesso modo. In realtà, a seconda di come viene suonato, il waterphone può produrre un suono diverso, anche più metallico. È difficile gestirne l’estensione e la durata, ma il suono è molto particolare.
Cristal Baschet
Il Cristal Baschet è uno strumento di vetro, raro. Ne esistono infatti pochi modelli al mondo e Johan ne possiede proprio uno. Per suonarlo è necessario passare delicatamente le dita sulle barre di vetro, e farlo con i polpastrelli bagnati. Infatti, lo sfregamento che si produce genera un suono inquietante ma affascinante.
Corno tibetano
Non poteva mancare la profondità del corno tibetano. I suoni evocativi che produce vengono generati dall’aria emessa da chi suona lo strumento. Forse questo è il meno inusuale tra gli strumenti utilizzati per la composizione delle musiche di Battlefield 1 e delle sue espansioni.
“Questo metodo di lavoro ci permette di avere molte più sfumature”
E hanno ragione i due artisti. Un gioco senza le giuste sfumature, soprattutto musicali, può perdere di intensità e coinvolgimento. Noi tifiamo per la musica… e voi?