In un rapporto di collaborazione Neat Corp. e Fast Travel Games si sono uniti per portarci in realtà virtuale il puzzle games d’azione Budget Cuts 2: Mission Insolvency. Alla fine del primo Budget Cuts sei riuscito a salvarti dall'”ottimizzazione” del tuo posto di lavoro alla TransCorp. Adam, una AI ottimizzatrice di costi ha preso il sopravvento sugli altri robot della compagnia e ha deciso di passare allo step successivo, ossia tagliare fuori dall’azienda (e dall’esistenza) ogni essere umano. Indovina chi deve risolvere la situazione?
Insegna l’empatia all’Ottimizzatore di costi!
I presupposti su cui si basa la trama di Budget Cuts 2: Mission Insolvency sono tanto banali quanto funzionanti. Sebbene il gioco narrativamente si ponga come sequel diretto del primo Budget Cuts, il secondo capitolo è in grado di reggersi saldamente sulle proprie gambe. Ci troviamo nella solita distopia a tema sci-fi: una AI impazzita ha preso il controllo della forza lavoro robotica della più grande e potente multinazionale del pianeta, la TransCorp. Questa AI, di nome Adam, serve un solo ideale: l’ottimizzazione dei costi di produzione e di lavoro. Ogni emozione o errore degli stessi robot verrà prontamente eliminata dall’Ottimizzatore. Siccome gli esseri umani sono molto pratici in errori ed emozioni, l’Ottimizzatore penserà bene di eliminare l’umanità stessa.
Durante il viaggio il protagonista assisterà a una totale omologazione e depersonalizzazione da parte dei robot, escluso uno in particolare che ci darà una mano durante la nostra scorribanda. Anche se quest’ultimo non sarà l’unico robot a vivere male la nuova gestione, sentiremo infatti più volte l’Ottimizzatore richiamare nel reparto delle risorse umane alcuni robot per pessima condotta o sentire noi stessi il personale lamentarsi. Budget Cuts 2 tratta temi già profondamente dibattuti da molte altre produzioni senza aggiungere nulla di originale, come l’orrore dell’industrializzazione indiscriminata e la distruzione dell’individuo, ma complice anche la realtà virtuale, riesce a dargli spazio con immagini molto potenti, coinvolgenti e molto spesso caratterizzati da un sottile umorismo. Il titolo, totalmente story driven, dura all’incirca una decina di ore, confermandosi conforme all’analoga durata di altri titoli per realtà virtuale simili.
Un game design fra alti e bassi
Come potrebbe averti suggerito la ridotta durata, Budget Cuts 2: Mission Insolvency è un gioco a corridoio, composto da una fase action, fusa ad un’anima da puzzle game e con un pizzico di stealth: certo, il gioco lascia grande libertà di movimento nelle varie macromappe di gioco, ma è una sensazione fittizia, visto che l’esplorazione ha la sua sola ragion d’esistere in funzione dei vari obiettivi che ci vengono posti dalla nostra assistente via via che la storia avanza. L’unica deviazione al corridoio a cui il gioco ti spinge è quella ai simpatici collezionabili, reperibili facendo particolare attenzione ai dintorni. L’approccio ai vari “stage” non è però così scriptato, spesso infatti Budget Cuts 2 propone come alternativa al semplice sparare oggetti contro le guardie robot, un approccio più stealth e ragionato grazie a una nuova introduzione di questo secondo capitolo, l’arco.
Per interagire con il mondo messo a disposizione dagli sviluppatori, questi hanno fornito molteplici funzioni ai nostri controller. Ognuno dei due controller avrà infatti la possibilità di equipaggiare quattro diversi strumenti per mano: un arco, ottenibile poco dopo le prime missioni, una sorta di magnete per oggetti che ci consentirà di prenderli, manipolarli e lanciarli, una lente d’ingrandimento e una pistola in grado di sparare un proiettile che può teletrasportarci. Sorvolando sulla totale inutilità della lente, è sulla pistola teletrasportatrice che vorrei focalizzarmi, croce e delizia del gioco.
La pistola ha un funzionamento piuttosto intuitivo, tanto che al nostro solo mirare potremo vedere un’anteprima della traiettoria del proiettile. Una volta esploso il colpo e dopo che sarà atterrato fermandosi, dalla parte superiore della pistola si aprirà una sorta di portale che ci permetterà di vedere i dintorni del proiettile. In questo modo avremo chiara la situazione dei suoi dintorni e, ripremendo il tasto con cui abbiamo sparato, ci teletrasporteremo nella posizione del proiettile.
Il sistema funziona, è divertente e si integra con grande armonia all’ottimo level design del titolo. Gli sviluppatori non hanno ascoltato però le critiche mosse al primo capitolo e hanno mantenuto questa feature come l’UNICO modo per spostarsi attraverso il mondo di gioco. Questo rende spesso il posizionamento nei pressi degli oggetti inutilmente meccanico e difficoltoso, complicando manovre che dovrebbero risultare piuttosto naturali, e anche muoversi a “salti” durante i combattimenti non è poi così stimolante e lenisce la frenesia degli scontri. Certo, smanettando con le impostazioni i controlli risultano migliorabili, ma il gioco risente parecchio di questo concept: anche se ci si fosse potuti muovere come in un qualsiasi altro videogioco tramite gli analogici, la pistola non avrebbe minimamente risentito di questa scelta visto che il level design ne avrebbe comunque richiesto un ricorrente utilizzo.
Impreciso invece l’utilizzo di arco e “manipolatori” di oggetti, talvolta piuttosto frustrante.
Come sono i puzzle?
In poche parole, davvero geniali! A concorrere alla buona riuscita degli stessi è sicuramente la realtà virtuale, eppure mai mi ero sentito così stimolato prima d’ora nel ragionamento, ma soprattutto nell’osservazione. Il gioco non fornisce quasi mai chiari indizi e non tenta mai di banalizzare i puzzle fornendoti la risposta sotto il naso, ma fa un largo utilizzo (in modo oserei dire sopraffino) dei suggerimenti ambientali. Sarà osservando il comportamento di un particolare nemico, o di un determinato cartello o un oggetto, che ci verrà fornito uno spunto su cosa fare; il resto starà noi e alla nostra capacità di ragionamento e inventiva. L’unica pecca di alcune parti più complesse è nella gestione dei checkpoint: in Budget Cuts 2 non è così raro dover ricominciare da capo puzzle o sezioni di combattimento piuttosto impegnative, il che può portare a della deleteria frustrazione.
Taglio di budget, ma non alla grafica!
La componente strettamente tecnica del gioco sembra non aver ricevuto nessun taglio da parte dell’Ottimizzatore! Levando qualche glitch grafico di minor conto, graficamente il gioco è un bel vedere, la fisica del gioco è davvero molto realistica e lo stile artistico di questo Budget Cuts 2 è sempre piacevole. Il gioco ci consente di interagire con qualsiasi oggetto presente negli scenari, da penne, tacos, frecce e tazze, molti dei quali potranno essere utilizzati come armi. Praticamente ogni oggetto potrà essere conservato in una tasca virtuale a disposizione del giocatore, una scelta di design che nel gioco risulta piuttosto funzionale anche nelle fasi più concitate.
Le texture sono ottime e anche i modelli ben più che convincenti, vista la loro originalità di desing. Anche il comparto sonoro si rivela piuttosto convincente. Insomma, Budget Cuts 2: Mission Insolvency è un bel vedere!